Streghe e femministe in lutto per la morte di Ursula Le Guin
La scrittrice è scomparsa martedì a 88 anni
Piange il mondo della letteratura fantastica. Ieri, nella sua casa di Portland all’età di 88 anni, è scomparsa Ursula Kroeber Le Guin, una delle massime esponenti del genere. Già vincitrice di ben cinque premi Hugo e sei Nebula – i massimi riconoscimenti del settore – Le Guin ha avuto il grande merito di riuscire a superare gli steccati e i suoi libri di maggiore successo, La mano sinistra delle tenebre( 1969) e I reietti dell’altro pianeta (1974), l’hanno resa nota anche fra i lettori generalisti; del resto con La spiaggia più lontana (1973) vinse anche il National Book Award. Talento poliedrico e visionario, Le Guin è stata anche una riconosciuta glottoteta, alla pari Tolkien, capace di creare nuovi linguaggi e fonemi per dar vita ai propri mondi letterari. Le Guin, autrice da milioni di copie vendute, diede vita a due cicli di storie – Earthseae il Ciclo dell’Ecumene – e le sue avventure ruotano principalmente attorno a stregoneria e draghi, astronavi, lotta fra bene e il male e conflitti planetari.
MA CIÒ CHE HA maggiormente colpito la critica è il modo in cui ha fatto piazza pulita degli stereotipi: i suoi eroi maschili non hanno le prerogative degli spacconi e i conflitti in atto spesso sono scontri culturali, risolti con il sacrificio anziché con la violenza. Ha scritto più di 20 romanzi, 100 racconti e raccolte di poesia e fra le sue pagine spesso si celebra una visione utopica della società che inneggia al cambiamento attivo, privilegiando in ruolo delle donne, al punto che tutt’oggi è celebrata come una delle paladine letterarie del femminismo.