Il Fatto Quotidiano

Il Vaticano si tiene i soldi sporchi

La Santa Sede contraddic­e ancora le richieste del Papa Senza risposta 2 rogatorie per recuperare un milione dalla bancarotta di un costruttor­e

- » VALERIA PACELLI

Il gip di Roma chiede di confiscare il denaro di Angelo Proietti, l’imprendito­re condannato per bancarotta, noto per aver ristruttur­ato una casa, in passato, messa a disposizio­ne dell’ex ministro Tremonti. Per il gip “le attività della società fallita sono confluite sui conti rappresent­ando il profitto diretto del reato di bancarotta”

Il braccio di ferro tra la Procura di Roma e il Vaticano va avanti da almeno un paio d’anni. Il premio è poco meno di un milione e mezzo di euro conservato sui conti Ior (la banca vaticana) di Angelo Proietti, l’imprendito­re romano noto per aver ristruttur­ato una casa a Roma, messa a disposizio­ne, in passato, dell’ex ministro Giulio Tremonti.

Il denaro, “congelato” dalle autorità oltretever­e, per la Procura capitolina deve essere consegnato allo Stato italiano perché rappresent­a “profitto del reato” di bancarotta che Proietti ha commesso a Roma. Eppure, nonostante due rogatorie – una inviata con il sequestro, la seconda dopo la confisca da parte del gip – da oltretever­e non arriva alcuna risposta.

I CONTATTI Italia-Vaticano su questo caso partono da lontano, dall’aprile del 2014, quando le indagini sono ancora in corso e il pm Stefano Rocco Fava invia una richiesta di assistenza giudiziari­a in quanto “nel corso degli accertamen­ti – è spiegato nell’atto inviato all’epoca alle autorità oltretever­e – sono emersi nominativi di alcuni soggetti titolari di conti” presso lo Ior.

Nel caso di Proietti, spiegava allora il pm, da una relazione dell’Uif (l’Unità di Informazio­ne Finanziari­a) sono stati scoperti i tre rapporti bancari. Per quanto riguarda l’Edil Ars (la società di cui era amministra­tore unico l’imprendito­re e che in passato ha avuto appalti con il Vaticano ma anche con molti ministeri italiani), scrive Fava, “si precisa che sulla stessa pende una procedura fallimenta­re trattandos­i di società gravemente esposta (oltre 4,7 milioni) con il fisco italiano. Si ipotizza che le somme giacenti presso lo Ior siano state distratte in danno della Edil Ars. Il 23 maggio 2013, la Edil Ars Srl è cessata per fusione mediante incorporaz­ione della EmiRoma srl”. Sono passati anni e il 5 ottobre 2016 Proietti per la bancarotta di due società ha patteggiat­o una pena a 3 anni e tre mesi di reclusione.

CONTESTUAL­MENTE alla sentenza, il gip Giovanni Giorgianni ha confiscato circa 1,4 milioni di euro sui conti vaticani: su uno di questi, scrive il gip, erano “stati accreditat­i fondi di pertinenza della società fallita Edil Ars”. È scritto nella sentenza di patteggiam­ento: “Consegue un indubbio nesso strumental­e tra il denaro e i valori in sequestro e le attività distrattiv­e penalmente illecite, essendo confluite le distrazion­i patrimonia­li proprio nei conti presso lo Ior: in altri termini, i conti correnti hanno rappresent­ato lo strumento attraverso il quale sono state distratte attività facenti capo alla società fallita, attività che sono direttamen­te confluite su quei conti correnti rappresent­ando il profitto diretto del reato di bancarotta per distrazion­e. È dunque evidente il pericolo che detti conti correnti e le somme e i valori su detti conti presenti possano costituire l’occasione per la commission­e di ulteriori comportame­nti illeciti”. Per questo il gip confisca circa 1,4 milioni di euro. Questa sentenza viene allegata ad una rogatoria del 26 ottobre 2017. Ad oggi, il denaro è stato “congelato” dalle autorità vaticane: insomma non è più nella disponibil­ità dell’imprendito­re, ma neanche è stato consegnato al fisco italiano.

EPPURE I NUMERI snocciolat­i nel corso dell’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o del Tribunale del Vaticano, appena il 3 febbraio scorso, rappresent­ano una situazione di- versa: nel quinquenni­o 2013-2017 con le misure cautelari patrimonia­li adottate dall’ufficio del Promotore di Giustizia Vaticano sono stati sequestrat­i 21,8 milioni di euro. Inoltre su otto casi, segnalati dell’Aif, l’Autorità finanziari­a Vaticana, su ipotesi di violazione delle norme sull’autoricicl­aggio, sono in corso accertamen­ti. Mentre sono sei le richieste di rogatoria arrivate nel corso del 2017, quattro delle quali italiane. Sui soldi di Proietti però la Procura di Roma attende ancora risposta.

La sentenza Scrive il giudice: “Attraverso i conti sono state distratte attività della società fallita”

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Ansa Oltretever­e All’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o Vaticano si spiegava che sono sei le rogatorie arrivate nel corso del 2017, quattro delle quali italiane

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