Il Fatto Quotidiano

“Se Salvini soffia sul fuoco finirà per bruciarsi lui”

Umberto Bossi ”Quando dicevo di sparare contro Roma ladrona? Altri tempi, volevamo la Padania”

- » DAVIDE VECCHI inviato a Lecco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La violenza “non è mai da giustifica­re, ma è sempre da condannare e sempre senza se e senza ma”. E“quello lì di Macerata” poi, cioè Luca Traini, “più che un leghista è forse un nazionalis­ta” ma di sicuro è “un pirla”. Dire che è in forma sarebbe riduttivo. Umberto Bossi, il capo della Lega Nord, non perde un colpo. Il segretario Matteo Salvini ha falcidiato i vecchi leghisti e al Senatur aveva pensato di proporre un parcheggio in Regione Lombardia. Proposta rimasta a mezz’aria. Alla fine Bossi tornerà a Roma. Candidato del suo Carroccio seppur a trazione Salvini, dopo un braccio di ferro che l'ha messo a rischio epurazione, gira per i collegi del Nord ed è in piena campagna elettorale. Come trent’anni fa. “Batto la mia zona”, sorride. Bar per bar, piazza per piazza. Stringe mani, saluta, scherza. E si presta a decine e decine di selfie. Ieri si è fermato solamente alle 18 a Lecco per un paio di ore alla presentazi­one di altri candidati sia al parlamento sia alla Regione Lombardia con Attilio Fontana. E anche lui fa il tifo per il sindaco di Varese scelto come erede di Roberto Maroni al Pirellone.

Proprio Fontana era stato cacciato ormai un decennio fa dal Carroccio proprio per volere di Bossi perché vicino all'associazio­ne “Terra Insubre”, ritenuta in odore di fascio. Ispirati democratic­i, rispetto a quelli con cui oggi va a braccetto la Lega di Salvini. “Lui soffia sul fuoco, ma forse dovrà capire che gli stessi che oggi aizza un giorno potranno ritorcersi contro di lui; la politica non si improvvisa e non si deve mai giocare con gli istinti e con le necessità delle persone”.

Bossi, lei però era quello dei mille fucili pronti a sparare contro la Roma ladrona... Ma erano altri tempi, non c'era questo clima nel Paese e soprattutt­o voleva essere solo una immagine simbolica. Noi la violenza non l'abbiamo mai giustifica­ta, mai. Siamo nati per separare la parte sana del Paese, il Nord, la Padania, dalla zavorra che ci teneva incatenata, da quella Capitale che succhiava il sangue. Ma era sempre e solo una questione economica: le tasse che paghiamo al Nord devono rimanere al Nord. Punto. Evocare il moschetto quindi era legittimo? No, ma aveva un obiettivo: era il simbolo della lotta contro Roma, ora contro cosa si lotta? Questa è violenza gratuita. Noi proponevam­o soluzioni, come il federalism­o fiscale. Siamo arrivati a un passo da una vera e propria rivoluzion­e. Oggi per cosa begano? Sono da condannare tutti, anche quelli che hanno aggredito Giorgia Meloni, c'è gente strana in giro e soprattutt­o c'è un bruttissim­o clima: serve più responsabi­lità politica. È il suo successore Matteo Salvini a cavalcare gli scontri sociali. Insomma: soffia sul fuoco.

Ma ci saremo mica dimenticat­i dei vaffanculo di Grillo? E poi scusi ma non si era mai visto un governo come questo incapace di prendersi le responsabi­lità del proprio territorio, il sindaco (di Macerata, ndr) è scappato. Questi del Pd, questo bluff di Renzi, non hanno personalit­à e ciascuno si sente libero, senza guida, privo di riferiment­i. Insisto: gli eredi – veri o presunti – del fascismo oggi vanno a braccetto con la Lega. I fascisti sono nazionalis­ti, il vero nemico della mia Lega che era nata contro lo stato centrale, creato proprio da loro. Ma c'è troppa confusione ormai. Troppa. Meno male che c'è ancora pure Berlusconi. Ma non può esserci.

Non in Parlamento, ma è importante seguirlo, poterci parlare perché lui conosce bene tutto e tutti. Non ha paura che faccia di nuovo un governo con Renzi? Del resto non sembra abbia ottimi rapporti con Salvini. Con Renzi? Ma va, è rimasto delussisim­o da quel ragazzo.

Vi sentite?

Siamo due vecchi costretti a fare ancora da guide. Guardi sull'immigrazio­ne. La Bossi-Fini? Pentito?

È colpa della globalizza­zione che ha accentuato la differenza tra paesi ricchi e paesi poveri, quelli che arrivano qui scappano dalla fame. Servo-

no soluzioni a casa loro. Un vecchio slogan...

Ma è l'unico modo, l’unica soluzione. Chi vince?

Noi, il centrodest­ra, siamo gli unici in grado di gestire le emergenze, quelli di sinistra come Renzi si sono dimostrati anche su Macerata incapaci: davanti alle difficoltà scappano, si nascondono. Vediamo i Cinque Stelle come vanno, ma c'è e ci sarà ancora da ridere. Perché?

Questa storia dei rimborsi, dei furbetti che non li hanno restituiti: per carità il loro è un gesto nobile e le mele marce sono ovunque, ma fa un po' ridere perché vale la vecchia legge: c'è sempre qualcuno più puro che ti epura.

SU MATTEO RENZI

Il Pd, questo bluff di Renzi... non hanno personalit­à, sono senza guida. Dopo i fatti di Traini il loro sindaco è scappato... SU SILVIO BERLUSCONI

Meno male che c’è ancora lui, siamo due vecchi... Se farà un governo con Renzi? Ma se è delusissim­o da quel ragazzo I nuovi fascisti a braccetto con noi? I fascisti sono nazionalis­ti, cioè i veri nemici della mia Lega

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Ansa I due fronti Umberto Bossi e Matteo Salvini
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