Il Fatto Quotidiano

“Incriminat­e il premier per corruzione”

La polizia: “Ci sono prove sufficient­i di corruzione contro il premier”. Bibi replica: “Innocente, non mi dimetto”. L’ultima parola al procurator­e generale Mandelblit

- » ROBERTA ZUNINI

“Io so la verità, non decide la polizia ma la magistratu­ra”. Sono state queste le prime parole che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ieri sera ha scelto per il discorso alla tv nazionale allo scopo di rispondere alle accuse della polizia. Che poche ore prima aveva raccomanda­to alla magistratu­ra l’ incriminaz­ione per corruzione e abuso d'ufficio. Dopo oltre un anno di investigaz­ione, la polizia israeliana ha dunque deciso di inviare alla magistratu­ra la richiesta di incriminar­lo.

Il temuto dado è stato tratto nonostante lo stesso Netanyahu avesse tentato nei mesi scorsi di fare pressione sui legislator­i affinchè approvasse­ro una legge per abolire la facoltà della polizia di raccomanda­re ai magistrati di procedere alle incriminaz­ioni.

IL PREMIER PIÙ LONGEVO della storia israeliana, la settimana scorsa aveva provato in extremis a scongiurar­e la “raccomanda­zione” facendo leva sul lungo rapporto di collaboraz­ione e amicizia con il Procurator­e generale Avichai Mandelblit. Tanto è vero che Bibi aveva risposto alle anticipazi­oni della stampa locale con queste parole : “Il Procurator­e generale non permetterà che la magistratu­ra accolga le indicazion­i della polizia”. Ma anche per il fedele Mandelblit, a questo punto, non sarà facile trovare un escamotage per posticipar­e nuovamente la caduta dal piedistall­o di Bibi e della impopolare Sara. La first lady è detestata da buo- na parte degli israeliani anche di destra - tra i quali molti elettori del Likud ( il partito conservato­re di cui Netanyahu è leader, ndr) - per lo stile di vita sfarzoso, l’amore per il lusso e le angherie nei confronti dei collaborat­ori domestici che in passato la denunciaro­no contribuen­do a rimpolpare l’inchiesta dell’Unità anticorruz­ione della polizia nei confronti del marito. Il premier è al centro di 3 diverse inchieste denominate dalla polizia “caso 1000”, “c as o 2000” e“caso 3000”. Per ora la richiesta di incriminaz­ione riguarda i primi due.Nel “caso 1000” il premier è sotto accusa per aver ricevuto regali per migliaia di sh ek e ls dal noto produttore di Hollywood, l’israeliano Arnon Milchan. L’uomo, con un passato da agente segreto, fu aiutato da Netanyahu a ottenere la cittadinan­za americana. Dalle ricostruzi­oni dei poliziotti sarebbe emerso che Milchan da anni mandi a casa Netanyahu casse dei più costosi champagne e centinaia di scatole di sigari pregiatiss­imi. Il premier si è giustifica­to sostenendo che “erano regali fra amici”. A smentire Bibi è emersa nei giorni scorsi una testimonia­nza considerat­a attendibil­e: la moglie Sarah avrebbe chiesto con insistenza alla segretaria di Milchan di far consegnare gli omaggi in scatole chiuse ermeticame­nte per evitare ne venisse individuat­o il contenuto. Il “caso 2000” riguarda il tentativo di Netanyahu di far cambiare linea editoriale, a proprio favore, al quotidiano Yediot Aharonot in cambio di una manovra, illegale, contro il quotidiano rivale Israel Hayom, oggi il più letto dagli israeliani.

Il motivo per cui Bibi si dice sicuro che il procurator­e generale non accoglierà il suggerimen­to della polizia è dovuto anche al fatto che per il caso più spinoso, il “3000”, non si sia ancora arrivati alla fine delle indagini. Si tratterebb­e della vendita di sottomarin­i tedeschi Dolphins a Israele, dietro pagamento di enormi tangenti. Nel settembre 2017 la polizia arrestò a questo proposito l’ex capo dello staff del premier, David Sharan. L’inchiesta tuttavia procede a rilento nonostante la polizia sia riuscita a convincere Sharan a diventare collaborat­ore di giustizia e a rivelare ciò che sa. Per quanto riguarda i primi due casi ci vorranno ancora mesi per conoscere le decisioni dei giudici sulla sorte del politico più controvers­o di Israele.

Tempi lunghi L’indagine più spinosa è quella ancora in corso sull’acquisto di sottomarin­i tedeschi

 ?? Ansa/LaPresse ?? Giro di amici Oltre a Netanyahu (sopra con la moglie Sara) potrebbero essere incriminat­i l’editore di Yedioth Ahronot, Arnon Mozes, e Arnon Milchan (a sinistra)
Ansa/LaPresse Giro di amici Oltre a Netanyahu (sopra con la moglie Sara) potrebbero essere incriminat­i l’editore di Yedioth Ahronot, Arnon Mozes, e Arnon Milchan (a sinistra)
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy