B. è in stato confusionale, ma lo applaudono lo stesso
CONFCOMMERCIO Il comizio è uno show comico involontario
Qui Silvio Berlusconi ha sempre giocato in casa. Roma, sede di Confcommercio, associazione di categoria di 700mila imprenditori e liberi professionisti. L’ex premier questa platea la conosce bene, ricambiato. La visita regolarmente, non solo in periodo di semina elettorale, ed esce quasi sempre tra gli applausi. Spesso si lascia andare. Come nel 2006, quando definì “coglioni” gli elettori di centrosinistra, ovvero tutti quelli che “votano contro i propri interessi”, o meglio ancora: tutti quelli che non votano per lui.
Dodici anni più tardi, dopo una lunga serie di necrologi politici, Berlusconi è ancora qui. Il volto è tirato, il colore della pelle sempre innaturale. Le frasi gli escono un po’ impastate: è stanco. Resta lo spirito del barzellettiere, ma le parole sono lente, inciampano. Così l’ennesimo comizio a Confcommercio si trasforma in uno show dall’effetto comico, sì, ma per lo più involontario.
LA QUANTITÀ di gaffe è preoccupante. La più ilare è quando si vanta di aver alzato le pensioni minime: “Le ho portate a mille lire. E allora bastavano, per arrivare alla fine del mese”. Ma l’ex premier confonde anche Irpeg (l’imposta sul reddito delle persone giuridiche) e Irap (imposta sulle attività produttive). Pronuncia flat taskinvece che flat tax. Si lancia in un’improbabile analisi sull’economia in nero: “Il Pil emerso è 1.600 euro, il Pil sommerso è 800mila euro”. Poi un passaggio salviniano – ma imbarazzante – sugli immigrati: “Ci sono 630mila clandestini. Questi signori non hanno un altro modo per vivere se non commettendo reati. Quando poi vanno negli appartamenti, i carabinieri trovano per prima cosa svaligiato il frigorifero. Una signora aveva mezzo litro d’olio, si sono bevuti anche quello”. Berlusconi non si è sbagliato con il vino, intende proprio l’olio; racconta di clandestini che bevono olio d’oliva. “Ho detto alla signora: ‘L’avranno messo in una boccetta, l’olio’. No, dice, hanno trovato le impronte delle labbra”.
Esonda, non si tiene. Gigioneggia con la platea: “Se parlo troppo, alzate la mano e potete andare al cesso”. Sostiene di aver commissionato un sondaggio per tastare l’elettorato animalista, da cui sarebbe emerso che il 73% delle mogli preferisce il proprio cagnolino al marito. Parla molto più a lungo del dovuto, e fa ritardare Pietro Grasso, che è in scaletta subito dopo di lui. L’ex presidente del Senato la prende con filosofia: “Ho atteso pazientemente che lo spettacolo finisse. Ho dovuto fare dei giri per evitare che le no- stre scorte si incontrassero e si mettessero a fare battaglia”.
La figura peggiore Berlusconi la fa quando annuncia uno dei protagonisti della sua prossima squadra di governo: “Uno dei nomi è quello di Carlo Cottarelli, gli potremmo affidare una commissione o addirittura un ministero della spending review. L’ho sentito ieri (lunedì, ndr) al telefono, mi ha ringraziato e mi ha detto di essere disponibile”. Il diretto interessato smentisce subito: “Ringrazio i partiti che mi hanno contattato, ma vorrei chiarire di non aver dato la mia disponibilità a nessuno schieramento a partecipare a un futuro governo”.
CE NE SAREBBE abbastanza per far calare il gelo e abbassare il sipario su una delle peggiori esibizioni berlusconiane che si ricordino, invece l’ex premier viene salutato da sorrisi compiaciuti e applausi per nulla imbarazzati. A proposito di incroci storici: oggi nella stessa sede tocca a Matteo Renzi. Fu proprio all’assemblea nazionale di Confcommercio, il 9 giugno 2016, che l’ex segretario Pd ebbe una delle prime prove del declino della sua aura: la platea lo fischiò sonoramente mentre parlava degli 80 euro. È passata un’era geologica: sembrava l’apogeo del renzismo; in un anno e mezzo siamo passati alla farsa dell’ennesima rinascita berlusconiana.
Ho portato le pensioni per 1 milione e 835 mila pensionati a mille lire E allora bastavano per arrivare alla fine del mese I clandestini per prima cosa ti svaligiano il frigorifero. Una signora aveva mezzo litro d’olio, si sono bevuti anche quello