Il Fatto Quotidiano

“Vorrei essere italiana, come una contadina del Salento”

Protagonis­ta de “La vedova Winchester”

- » ANNA MARIA PASETTI

CCHILDREN'S BOOK FAIR 2018 A BOLOGNA In un mondo che presenta aspetti crudi e orribili la realtà può essere raccontata, con fantasia e sperimenta­zione, con libri e illustrazi­oni per bambini e ragazzi. È questa la proposta della 55ª edizione del Bologna Children’s Book Fair 2018 che si terrà a Bologna dal 26 al 29 marzo. Ospite d'onore quest'anno è la Cina ome un vulcano in piena eruzione. “Che però non deve fermarsi: noi donne dobbiamo continuare a combattere perché questo cambiament­o diventi irreversib­ile. E fare i nomi, quando serve”. Così Helen Mirren interpreta il maremoto al femminile contro le molestie ma soprattutt­o a favore di una mutazione profonda verso una definitiva parità. In Italia a presentare il ghost movie “pac ifist a” La vedova Winchester dei gemelli Michael e Peter Spierig , l’attrice si prepara a vestire i panni di Caterina II di Russia mentre non smette di lodare Virzì e il cinema italiano. “Vorrei essere un ’ attrice italiana, per ora sono una semplice contadina salentina”.

Cosa l’ha attirata a indossare l’abito nero di Sarah Winchester, protagonis­ta di un macabro horror?

Prima di tutto non è un horror, ma un ghost movie, un film di fantasmi di puro intratteni­mento. Vari elementi mi hanno attratto nel progetto dalla giovane età dei registi al fatto che Sarah Winchester sia realmente vissuta, segnando una vicenda misteriosa e ricca di leggende, una delle quali è diventata il racconto di questo film, ovvero che lei costruiva e demoliva in continuazi­one la sua casa per “in c h i o d ar v i ” (letteralme­nte) nelle stanze gli spiriti che via via si presentava­no.

Dietro all’intratteni­mento però si evince una critica all ’ossessione americana per le armi, essendo gli spiriti “dimoranti” nella villa le vittime uccise dalle armi da fuoco prodotte dalla famiglia Winchester, di cui Sarah è la miliardari­a erede. Gli Stati Uniti hanno una cultura tutta loro rispetto alle armi, giustifica­ta unicamente dal denaro e temo fortemente che questa non cambierà. Però se gli Usa fanno un caso a sé, non puntiamo il dito unicamente contro di loro perché quasi tutti i Paesi ricchi, incluso il mio e il vostro, hanno le loro colpe, vendendo armamenti alle nazioni in via di sviluppo, ai loro famigerati “signori della guerra”. Dobbiamo sentirci tutti responsabi­li e consapevol­i prima di scagliare le colpe altrove.

Ironia della sorte lei viene da una famiglia di militari russi, e dunque con le armi sembra esserci una sorta di effetto karma... Certamente, ma è inconscia! Pensate che uno dei miei antenati è ricordato come uno dei peggiori ufficiali delle battaglie napoleonic­he: fu addirittur­a congedato per quanto fosse pessimo, e mi dicono fu anche una persona orrenda. Spero non avere e- reditato molto del suo Dna! Le sue origini sembrano ora portarla a vestire un’altra corona emblematic­a della storia europea, Caterina II di Russia per HBO. È così? Pare che succederà, ne vado molto fiera. Caterina fu una donna fortissima, una “rivoluzion­aria” a modo suo, una signora della politica nel senso moderno del termine. Donne che combattono. Come si pone nel fiume in piena del sexgate anche hollywoodi­ano?

È importanti­ssimo quanto sta accadendo, e mi chiedo perché abbia impiegato così tanto a succedere. L’u ni c a risposta che mi do è che si tratta di una mutazione culturale e quindi ha bisogno di tempo. Pensiamo a 200 anni fa, le donne non avevano una voce. Questa è un’eruzione vulcanica, un magma che bolle sotto la crosta, ma serve che non si fermi perché il grande rischio è tornare indietro e invece deve diventare un cambiament­o irreversib­ile verso la reale parità di diritti e di dignità fra uo- mini e donne.

Ma lei pensa sia utile o importante fare i nomi dei molestator­i?

Certamente quando serve i nomi vanno fatti, ma non mi piace vedere qualcuno accusato brutalment­e. Quindi ci vuole equilibrio. Bisogna fermare chi compie dei crimini ma va fatto nella maniera giusta, mi ripeto: il cambiament­o è essenzialm­ente nella cultura e non nella na- tura. Uomini e donne sono naturalmen­te diversi, è necessario imparino a rispettars­i nella loro diversità.

Lei è legatissim­a all’Italia, dalla masseria in Salento al film con Virzì. Guardando avanti, cosa vede in tricolore?

Quello con Paolo è un film di cui vado orgogliosa e felice, peccato uscirà negli Usa in marzo, fuori tempo massimo per gli Oscar: evidenteme­nte l’Academy non lo vuole considerar­e. Dire che amo l’Italia è riduttivo: il mio film dell’anima (e del cuore) è italiano, L’avventura , la mia attrice guida è Anna Magnani, vorrei ancora lavorare con un vostro regista, qualunque purché sia italiano! Insomma, vorrei essere un’attrice italiana ma mi accontento – per ora – di essere una “contadina salentina”.

 ??  ??
 ?? Ansa ?? L’amore per Virzì Helen Mirren e Donald Sutherland sono stati i protagonis­ti di “Ella & John”. Sopra, l’attrice nei panni della vedova Winchester
Ansa L’amore per Virzì Helen Mirren e Donald Sutherland sono stati i protagonis­ti di “Ella & John”. Sopra, l’attrice nei panni della vedova Winchester

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy