Il Fatto Quotidiano

Dalla Prima

- » MARCO TRAVAGLIO

Eintanto sta in partiti che non si sono mai tagliati un euro di stipendio, e hanno persino bocciato la legge (di Richetti!) che riduceva un po’i vitalizi. Come se bisognasse essere Casalino per notare l’incoerenza di quanti rimprovera­no a dieci grillini di aver fatto ciò che fanno da sempre i parlamenta­ri di tutti i partiti. Come se nessun altro, oltre a Casalino, trovasse scandaloso che 10 pentastell­ati abbiano violato il proprio Codice etico trattenend­o soldi propri; e normale che centrodest­ra e centrosini­stra portino in Parlamento una dozzina di consiglier­i regionali indagati e imputati per aver violato il Codice penale, intascando soldi nostri: cioè rimborsi pubblici per spese private camuffate da attività istituzion­ali. L’altra sera, mentre il Gasparri di Renzi faceva fuoco di sbarrament­o contro ogni dato di fatto e ogni ragionamen­to logico sparando slogan a macchinett­a, pensavo ai milioni di elettori del Pd. Quelli che per vent’anni si sono indignati per le liste sporche del centrodest­ra e martedì hanno scoperto dalla viva voce di Richetti che anche loro erano dei Rocco Casalino, dei fottutussi­mi criptogril­lini che devono vergognars­i di aver sognato una politica pulita. Quelli che votavano Renzi (alle primarie 2012-2013 e alle Europee 2014) perché prometteva di rottamare la vecchia politica delle clientele e degli inciuci, e ora si ritrovano in lista l’uomo delle fritture di pesce e del “clientelis­mo come Cristo comanda” ( c o p y ri g h t De Luca), Casini, la Lorenzin e altri venti ex berlusconi­ani al posto di tanti politici progressis­ti e ambientali­sti.

Quelli che fanno battaglie antimafia in Sicilia rischiando la pelle e si ritrovano in lista il rettore dell’università di Messina Pietro Navarra, nipote del patriarca del clan dei Corleonesi Michele Navarra (ritenuto il mandante dell’omicidio del sindacalis­ta Placido Rizzotto), e non Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi scampato a un agguato mafioso e silurato da Musumeci. Quelli che, negli anni di Mani Pulite e del berlusconi­smo arrembante, manifestav­ano in piazza per i magistrati e contro corrotti e corruttori, e ora scoprono che aveva ragione Craxi. Già, perché Renzi, dopo aver paragonato Di Maio a Craxi per le mancate donazioni, ha fatto marcia indietro: ma non per aver offeso il leader dei 5Stelle e anche i 10 furbastri pentastell­ati (che non hanno violato alcuna legge); bensì per non offendere la memoria del pregiudica­to latitante Craxi e tutti i craxini col Pd. Ho anche pensato al popolo del Pd che aveva sofferto per le collusioni di molti dirigenti col sistema di Buzzi & Carminati e sperava che Renzi & Orfini avessero fatto piazza pulita a Roma, mentre ora si ritrova in lista e prossimame­nte in Parlamento Micaela Campana, indagata per falsa testimonia­nza per i 39 “non ricordo” al processo Mafia Capitale sui suoi rapporti con Buzzi (che al telefono salutava con un bel “bacio, grande capo!”). Ecco, l’altra sera, grazie a quel genio del Gasparri di Renzi, questi milioni di elettori del Pd hanno scoperto di essere tutti Casalino. Cioè 5Stelle. Così, il 4 marzo, sanno come votare.

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