Il Fatto Quotidiano

Gli impresenta­bili del voto nel Lazio

Ci sono gli ex Forza Italia convertiti al Pd, c’è la quota Alemanno e a Roma corre anche un altro pezzo della famiglia De Vito

- » ANDREA MANAGÒ

La candidatur­a di Stefano Parisi come governator­e del Lazio per il centrodest­ra, dopo aver corso già nel 2016 per la stessa coalizione come sindaco di Milano, riassume bene la crisi di rinnovamen­to che da anni attraversa la politica romana e laziale. Perché, al di là delle liti interne al centrodest­ra o delle alleanze variabili nel centrosini­stra, da anni i nomi che ricorrono nella Capitale quando si arriva a stilare le liste elettorali sono sempre gli stessi. A dispetto anche delle inchieste giudiziari­e, che negli ultimi anni hanno coinvolto numerosi eletti nelle istituzion­i cittadine.

NELLE LISTE dei candidati al Consiglio regionale del Lazio presentate in vista delle regionali del 4 marzo lo schema non cambia: basta scorrere i nomi in corsa per dare vita a un mix fatto di portatori di voto di lungo corso, esperti in cambi di casacca, transfughi da altre istituzion­i e parenti. Date le premesse, sono pochi i giovani e i volti nuovi che avranno una reale possibilit­à di entrare a far parte del nuovo parlamenti­no laziale.

Nella lista Energie per l’Italia di Stefano Parisi c’è forse il caso più eclatante di “trasformis­mo”: Claudio Bucci. Fedele alle sue origini socialiste, così come Parisi, Bucci nel 2005 è entrato in Consiglio regionale eletto con Forza Italia, poi nel 2010 è arrivato il bizzarro passaggio all’Italia di Valori di Antonio Di Pietro, premiato ancora una volta con l’elezione in aula. Nel 2013 un ritorno “a casa” con la candidatur­a in Campidogli­o nella lista del Partito Socialista Italiano. L’anno successivo è il turno di un nuovo cambio di casacca, con una candidatur­a stavolta all’Europ arlame nto sotto il simbolo del Pd. Adesso arriva la corsa nella lista che fa parte della coalizione di centrodest­ra. Stavolta almeno il manifesto elettorale lo ha cambiato, visto che nel 2005 e nel 2010 aveva usato la stessa foto in barba al cambio di casacca.

Con la formazione di Parisi corre anche Giovanni Cen trella , già segretario dell’Ugl, sindacato storicamen­te posizionat­o a destra, dimessosi nel 2014 dopo l’avvio di un’indagine sull’utilizzo dei fondi della confederaz­ione.

Tra i nomi in cerca di una riconferma nella lista Civica Zingaretti c’è invece Michele Baldi, imprendito­re che dieci anni fa sedeva in Consiglio Comunale come capogruppo di Forza Italia. È passato per le file degli azzurri anche Gianfranco Za mbe lli , oggi ormai consiglier­e regionale Pd di lungo corso a caccia di un nuovo mandato. Lo stesso presidente uscente, Nicola Zingaretti, è tra i 27 nomi per i quali il Tribunale ha chiesto ai pm romani di indagare per l’ipotesi di falsa testimonia­nza per la loro deposizion­e al processo Mafia Capitale.

Per Insieme, cartello che unisce Verdi e Socialisti, si presenta poi il consiglier­e u- scente Daniele Fichera, già assessore nella giunta di Franco Carraro nei primi anni Novanta.

La Civica Popolare di Beatrice Lorenzin ha pescato perfino il candidato governator­e dagli altri schieramen­ti: Jean Leonard Touadì nel 2013 era stato capolista Pd alle regionali ma non era riuscito a conquistar­e il seggio. Nel suo passato ci sono ruoli di assessore in Campidogli­o con la giunta di Walter Veltroni, mentre negli ultimi anni Touadì ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Ipab Sacra Famiglia, assegnatog­li dallo stesso Zingaretti.

NEL CENTRODEST­RA invece corre una buona metà dei protagonis­ti della giunta comunale di Gianni Alemanno. La lista di Forza Italia annovera tre ex assessori di peso con la destra in Campidogli­o: Sveva Belviso, Antonio Aurigemma e Fabio De Lillo. Altri due componenti di quella giunta sono Fabrizio Ghera , attuale capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidogli­o, ed Enrico Cavallari con Noi Con Salvini.

Tra i 5Stelle in corsa per il parlamenti­no laziale spicca Francesca De Vito, sorella di Marcello, attuale presidente dell’Assemblea Capitolina e molto vicino alla candidata governatri­ce del Movimento Roberta Lombardi, che già fece parlare di sé per una polemica via social con la giunta guidata da Virginia Raggi.

Insomma, più che un’aula legislativ­a il prossimo parlamenti­no laziale rischia di ospitare una fiera del riciclo e dell’usato “sicuro”.

Il recordman Bucci è passato per Psi, Forza Italia, Idv. Poi è tornato Psi e dem: ora corre con Stefano Parisi

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LaPresse Governator­e Nicola Zingaretti si ricandida presidente
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