Gli impresentabili del voto nel Lazio
Ci sono gli ex Forza Italia convertiti al Pd, c’è la quota Alemanno e a Roma corre anche un altro pezzo della famiglia De Vito
La candidatura di Stefano Parisi come governatore del Lazio per il centrodestra, dopo aver corso già nel 2016 per la stessa coalizione come sindaco di Milano, riassume bene la crisi di rinnovamento che da anni attraversa la politica romana e laziale. Perché, al di là delle liti interne al centrodestra o delle alleanze variabili nel centrosinistra, da anni i nomi che ricorrono nella Capitale quando si arriva a stilare le liste elettorali sono sempre gli stessi. A dispetto anche delle inchieste giudiziarie, che negli ultimi anni hanno coinvolto numerosi eletti nelle istituzioni cittadine.
NELLE LISTE dei candidati al Consiglio regionale del Lazio presentate in vista delle regionali del 4 marzo lo schema non cambia: basta scorrere i nomi in corsa per dare vita a un mix fatto di portatori di voto di lungo corso, esperti in cambi di casacca, transfughi da altre istituzioni e parenti. Date le premesse, sono pochi i giovani e i volti nuovi che avranno una reale possibilità di entrare a far parte del nuovo parlamentino laziale.
Nella lista Energie per l’Italia di Stefano Parisi c’è forse il caso più eclatante di “trasformismo”: Claudio Bucci. Fedele alle sue origini socialiste, così come Parisi, Bucci nel 2005 è entrato in Consiglio regionale eletto con Forza Italia, poi nel 2010 è arrivato il bizzarro passaggio all’Italia di Valori di Antonio Di Pietro, premiato ancora una volta con l’elezione in aula. Nel 2013 un ritorno “a casa” con la candidatura in Campidoglio nella lista del Partito Socialista Italiano. L’anno successivo è il turno di un nuovo cambio di casacca, con una candidatura stavolta all’Europ arlame nto sotto il simbolo del Pd. Adesso arriva la corsa nella lista che fa parte della coalizione di centrodestra. Stavolta almeno il manifesto elettorale lo ha cambiato, visto che nel 2005 e nel 2010 aveva usato la stessa foto in barba al cambio di casacca.
Con la formazione di Parisi corre anche Giovanni Cen trella , già segretario dell’Ugl, sindacato storicamente posizionato a destra, dimessosi nel 2014 dopo l’avvio di un’indagine sull’utilizzo dei fondi della confederazione.
Tra i nomi in cerca di una riconferma nella lista Civica Zingaretti c’è invece Michele Baldi, imprenditore che dieci anni fa sedeva in Consiglio Comunale come capogruppo di Forza Italia. È passato per le file degli azzurri anche Gianfranco Za mbe lli , oggi ormai consigliere regionale Pd di lungo corso a caccia di un nuovo mandato. Lo stesso presidente uscente, Nicola Zingaretti, è tra i 27 nomi per i quali il Tribunale ha chiesto ai pm romani di indagare per l’ipotesi di falsa testimonianza per la loro deposizione al processo Mafia Capitale.
Per Insieme, cartello che unisce Verdi e Socialisti, si presenta poi il consigliere u- scente Daniele Fichera, già assessore nella giunta di Franco Carraro nei primi anni Novanta.
La Civica Popolare di Beatrice Lorenzin ha pescato perfino il candidato governatore dagli altri schieramenti: Jean Leonard Touadì nel 2013 era stato capolista Pd alle regionali ma non era riuscito a conquistare il seggio. Nel suo passato ci sono ruoli di assessore in Campidoglio con la giunta di Walter Veltroni, mentre negli ultimi anni Touadì ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Ipab Sacra Famiglia, assegnatogli dallo stesso Zingaretti.
NEL CENTRODESTRA invece corre una buona metà dei protagonisti della giunta comunale di Gianni Alemanno. La lista di Forza Italia annovera tre ex assessori di peso con la destra in Campidoglio: Sveva Belviso, Antonio Aurigemma e Fabio De Lillo. Altri due componenti di quella giunta sono Fabrizio Ghera , attuale capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, ed Enrico Cavallari con Noi Con Salvini.
Tra i 5Stelle in corsa per il parlamentino laziale spicca Francesca De Vito, sorella di Marcello, attuale presidente dell’Assemblea Capitolina e molto vicino alla candidata governatrice del Movimento Roberta Lombardi, che già fece parlare di sé per una polemica via social con la giunta guidata da Virginia Raggi.
Insomma, più che un’aula legislativa il prossimo parlamentino laziale rischia di ospitare una fiera del riciclo e dell’usato “sicuro”.
Il recordman Bucci è passato per Psi, Forza Italia, Idv. Poi è tornato Psi e dem: ora corre con Stefano Parisi