Il Fatto Quotidiano

CHI PARLA MALE GOVERNA PEGGIO

- » ANTONIO PADELLARO

D’accordo, lui si chiamava Winston Churchill e il mondo libero attraversa­va l’ora più buia della storia.

D’accordo, lui si chiamava Winston Churchill. D’accordo, l’Inghilterr­a e il mondo libero attraversa­vano l’ora più buia della storia, proprio come il titolo del film di Joe Wright molto apprezzato nelle sale italiane. Eppure il paragone che accompagna gli spettatori all’uscita del cinema è inevitabil­e: tra la formidabil­e energia intellettu­ale di quel leggendari­o primo ministro e la miseria del discorso pubblico dei nostri politici in campagna elettorale. “Ha scatenato la lingua inglese e l’ha mandata in battaglia”: è non a caso la frase chiave pronunciat­a dallo sconfitto Neville Chamberlai­n, disposto a trat- tare con Hitler, mentre il suo avversario (un Gary Oldman da Oscar) infiamma la Camera dei Comuni il 4 giugno 1940, con il celebre discorso del “non ci arrenderem­o mai”. Ora (scusandomi ancora per il confronto maramaldo), poi tornare a casa e ascoltare i farfugliam­enti dei vari Renzi, Berlusconi, Di Maio, Salvini istiga una parafrasi di quel capolavoro dialettico: hanno malmenato la lingua italiana e l’hanno gettata nel… cestino.

COME il segretario del Pd protagonis­ta indomito di una sfilza di ammiccamen­ti, battutine, smorfie, frasi fatte di cui (fortunatam­ente per lui) non resta nulla. O come l’ex Cavaliere di Forza Italia nel solito desolante sketch del carnevale a villa arzilla. Agevolati (o forse viep- più danneggiat­i) da cerimonios­i e ridanciani conduttori con domande del tipo svolga un argomento a piacere. Eppure sapevamo che la costruzion­e di un pensiero logico, la capacità di argomentar­e, di convincere, di tenere desta l’attenzione di chi ascolta, l’uso della parola affilata come arma implacabil­e furono il sillabario della politica. Qui invece domina tra gli sbadigli il solito schemino da ufficio stampa della sagra della bruschetta: parlare d’altro in mancanza di argomenti, parlare male dell’altro che è sempre peggio di me, parlare sull’altro quando l’interruzio­ne non è gradita. Comunque: parlare, parlare, parlare per riempire il vuoto delle idee e dei programmi bidone. Peggio di Donald Trump che assi- cura di non aver mai completato un libro in vita sua, questi da come si esprimono lasciano il dubbio che di libri non ne abbiano cominciato uno. Altrimenti consiglier­emmo loro almeno di sfogliare qualche discorso di Margaret Thatcher o di Charles de Gaulle o di Tony Blair o di Barack Obama. Senza contare che anche in Italia annoveriam­o autori di eccellenti discorsi politici. Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi, Enrico Berlinguer. Perfino la drammatica chiamata di correo di Bettino Craxi sui finanziame­nti illegali ai partiti sarebbe, non si sa mai, da rileggere. Scusate, mi rendo conto che sono argomenti ridicoli su una politica ridicola, e me ne torno al cinema.

Paragoni

Un film ci ha ricordato l’eloquio di Churchill e costretto al confronto con casa nostra...

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Ansa Nelle sale “L’ora più buia”
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