Hamas spegne la tv delle donne
“Problemi con le autorizzazioni”, “no, è bavaglio”
Discuterela condizione delle donne palestinesi, analizzare quali difficoltà di vita quotidiana ci sono per le ragazze nella Striscia di Gaza. Di questo voleva occuparsi Taif Tv, il primo canale tutto al femminile in un territorio dove il rapporto con gli uomini – per tradizione a capo delle strutture politiche e sociali – non sempre è facile. Il debutto tanto atteso, previsto domenica scorsa, non ci sarà; i dirigenti di Hamas hanno deciso che una tv delle donne non è gradita. Hamas ufficialmente sostiene che Taif Tvnon aveva ottenuto le autorizzazioni per andare in onda.
Discutere la condizione delle donne palestinesi, analizzare quali difficoltà di vita quotidiana ci sono per le ragazze nella Striscia di Gaza. Di questo voleva occuparsi Taif Tv, il primo canale tutto al femminile in un territorio dove il rapporto con gli uomini – per tradizione saldamente a capo delle strutture politiche e sociali – non sempre è facile. Il debutto tanto atteso, previsto domenica scorsa, non ci sarà; i dirigenti di Hamas hanno deciso che una tv delle donne non è gradita.
Hamas ufficialmente sostiene che Taif Tv non aveva ottenuto le autorizzazioni per andare in onda: “Alla direzione del canale è stato chiesto di sistemare la situazione legale e ottenere le licenze necessarie per iniziare a lavorare”. Vi sarebbe stato anche un problema con il nome della testata che è già utilizzato nella Striscia da un’altra organizzazione. Al contra- rio i responsabili dell’emittente affermano che avevano tutto in regola e i permessi erano stati chiesti al ministero dell’Informazione e dell’Economia; la loro intenzione, con Taif Tv, era quella di puntare l'attenzione sulle “donne palestinesi come parte integrante della fabbrica sociale e sul ruolo delle donne nella costruzione della società”.
L’IDEA, per i sostenitori della tv al femminile nella Striscia di Gaza, resta valida: proveranno ad andare in onda nei prossimi giorni, per il momento curano una pagina sui social media con gli aggiornamenti del caso. Ma non sarà una sfida facile da vincere. Andando a ritroso, è rimasta tristemente celebre la decisione di Hamas nel 2013 di vietare alle donne maggiori di 16 anni di partecipare alla maratona internazionale dell’Onu, dopo tre edizioni in cui tutto era filato liscio: “Uomini e donne non possono correre insieme”, dissero i capi di Hamas, e così la manifestazione fu cancellata: su 800 partecipanti adulti, 260 erano donne. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) provò a far cambiare idea ai leader sunniti, inutilmente.