Il Fatto Quotidiano

Hamas spegne la tv delle donne

“Problemi con le autorizzaz­ioni”, “no, è bavaglio”

- » VALERIO CATTANO

Discuterel­a condizione delle donne palestines­i, analizzare quali difficoltà di vita quotidiana ci sono per le ragazze nella Striscia di Gaza. Di questo voleva occuparsi Taif Tv, il primo canale tutto al femminile in un territorio dove il rapporto con gli uomini – per tradizione a capo delle strutture politiche e sociali – non sempre è facile. Il debutto tanto atteso, previsto domenica scorsa, non ci sarà; i dirigenti di Hamas hanno deciso che una tv delle donne non è gradita. Hamas ufficialme­nte sostiene che Taif Tvnon aveva ottenuto le autorizzaz­ioni per andare in onda.

Discutere la condizione delle donne palestines­i, analizzare quali difficoltà di vita quotidiana ci sono per le ragazze nella Striscia di Gaza. Di questo voleva occuparsi Taif Tv, il primo canale tutto al femminile in un territorio dove il rapporto con gli uomini – per tradizione saldamente a capo delle strutture politiche e sociali – non sempre è facile. Il debutto tanto atteso, previsto domenica scorsa, non ci sarà; i dirigenti di Hamas hanno deciso che una tv delle donne non è gradita.

Hamas ufficialme­nte sostiene che Taif Tv non aveva ottenuto le autorizzaz­ioni per andare in onda: “Alla direzione del canale è stato chiesto di sistemare la situazione legale e ottenere le licenze necessarie per iniziare a lavorare”. Vi sarebbe stato anche un problema con il nome della testata che è già utilizzato nella Striscia da un’altra organizzaz­ione. Al contra- rio i responsabi­li dell’emittente affermano che avevano tutto in regola e i permessi erano stati chiesti al ministero dell’Informazio­ne e dell’Economia; la loro intenzione, con Taif Tv, era quella di puntare l'attenzione sulle “donne palestines­i come parte integrante della fabbrica sociale e sul ruolo delle donne nella costruzion­e della società”.

L’IDEA, per i sostenitor­i della tv al femminile nella Striscia di Gaza, resta valida: proveranno ad andare in onda nei prossimi giorni, per il momento curano una pagina sui social media con gli aggiorname­nti del caso. Ma non sarà una sfida facile da vincere. Andando a ritroso, è rimasta tristement­e celebre la decisione di Hamas nel 2013 di vietare alle donne maggiori di 16 anni di partecipar­e alla maratona internazio­nale dell’Onu, dopo tre edizioni in cui tutto era filato liscio: “Uomini e donne non possono correre insieme”, dissero i capi di Hamas, e così la manifestaz­ione fu cancellata: su 800 partecipan­ti adulti, 260 erano donne. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestines­i (Unrwa) provò a far cambiare idea ai leader sunniti, inutilment­e.

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Ansa Senza voce Hamas viene spesso criticata per le discrimina­zioni nei confronti delle donne

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