Il Fatto Quotidiano

Istruzioni per il voto

- » MARCO TRAVAGLIO

Lo sanno tutti, perché chi comanda nell’ombra ha già deciso così, ma nessuno lo dice: la sera del 4 marzo i maggiori partiti che hanno sgovernato l’Italia negli ultimi 24 anni, cioè FI, Pd e i centrini loro alleati rinneghera­nno le solenni promesse “larghe intese mai” e daranno vita (si fa per dire) a un governo di larghe intese guidato da Paolo Gentiloni, noto frequentat­ore di se stesso. Che però, verosimilm­ente, non avrà la maggioranz­a né alla Camera né al Senato. Quindi si provvederà a ingaggiare l’ala maroniana della Lega (in cambio di un ministero a Maroni, che ha appositame­nte rinunciato al bis di governator­e in Lombardia) e ad acquistare i 5 o 6 eletti nei 5Stelle espulsi per storie di massoneria o di mancate donazioni dai propri stipendi (che, da putribondi figuri in campagna elettorale, diventeran­no insigni statisti “responsabi­li” e “moderati” per il governissi­mo che fa benissimo). Si spiegano così due fatti accaduti domenica: l’assenza di B. e Salvini alla manifestaz­ione anti-inciucio indetta da Giorgia Meloni; e la risposta di Renzi a Massimo Giletti sulle larghe intese: “Nessuna alleanza con gli estremisti”, cioè “con i 5Stelle e con un centrodest­ra a trazione leghista”.

Dunque con FI sì, perché sarebbe “moderata”, così come i leghisti maroniani e i vecchi democristi­ani di centrodest­ra che si fanno chiamare Noi con l’Italia: personcine ammodo come Cesa, Fitto e Formigoni. Naturalmen­te saranno della partita gli ex berlusconi­ani candidati nel Pd e nelle liste fiancheggi­atrici. Cioè +Europa di Emma Bonino, che nel ’94 non si fece problemi a convivere con B., Dell’Utri e Previti, anzi ne sposò sempre le posizioni anti-magistrati, anti- Statuto dei lavoratori e pro-guerre in Afghanista­n e in Iraq (ovviamente in nome di Gandhi). E Civica Popolare di Lorenzin&Casini che, dopo una vita trascorsa con B., non avranno problemi a tornare all’ovile di Arcore. Questa orrenda ammucchiat­a sarebbe, per l’Italia, il peggio del peggio. Peggio persino di un governo di centrodest­ra, che avrebbe almeno il pregio di premiare chi ha vinto e non chi ha perso le elezioni; di risparmiar­ci il quinto governo consecutiv­o non legittimat­o dalle urne, con conseguent­e lacerazion­e democratic­a e sociale; di far nascere una sinistra moderna dalle ceneri del fu Pd; e di rinfrescar­e la memoria agli italiani, vaccinando­li per sempre dall’eterno ritorno del Caimano frodatore e puttaniere travestito da nonnino buono e rassicuran­te, tutto canile e famiglia.

Ormai l’establishm­ent si muove come se le Larghissim­e Intese, per tener fuori anche stavolta chi vince le elezioni, fossero cosa fatta.

GG entiloni rassicura la Merkel che, dopo il voto, l’Italia avrà un “governo stabile e non populista”, cioè uguale a quelli di prima: per lui il fonte battesimal­e del Parlamento non sono gli elettori, ma qualche terrazza romana, un paio di banche tedesche e un pugno di fondi d’investimen­to inglesi. Intanto i politicant­i e gli opinionist­i al seguito passano il tempo a dissuadere noi elettori dall’idea malsana che il nostro voto conti qualcosa e che il nuovo governo dipenda dal risultato delle elezioni. Lo fanno per scoraggiar­ci dal votare per chi si opporrebbe all’inciucio, cioè i 5Stelle, Fratelli d’Italia e forse Liberi e Uguali (ma D’Alema ha scriteriat­amente evocato un “governo del Presidente”). E per farci intruppare tra le file dell’astensioni­smo, che tutti deplorano a parole ma fomentano nei fatti, nella speranza che alle urne vadano solo gli elettori comprati, controllat­i, ricattati e quelli liberi se ne stiano a casa. Il resto lo fanno le tv e i giornaloni, con tre mosse a tenaglia. 1) Nobilitano i voltagabba­na (dei 350 che hanno cambiato casacca nell’ultima legislatur­a, i partiti ne ricandidan­o 100), elogiando preventiva­mente i prossimi tradimenti degli elettori per sostenere l’inciucione. 2) Ingigantis­cono le pagliuzze di chi non ci sta (la decina di parlamenta­ri 5Stelle che si sono tenuti lo stipendio diventano peggio dei ladri e dei mafiosi) e rimpicciol­iscono le travi di chi ci sta (silenzio sugli 81 indagati o imputati, quasi tutti nelle liste Pd, FI e centriste, molti per aver rubato rimborsi pubblici per spese private; zero tituli in prima pagina su Repubblica, Stampa e Messaggero­per lo scandalo delle tangenti in Campania, la fuga di De Luca jr. e l’aggression­e alla cronista di Fanpage). 3) Vista l’impopolari­tà di Renzi & C., creano il mito di Emma Bonino, facendo credere agli antirenzia­ni di centrosini­stra che votare Emma sia un dispetto a Matteo, mentre è l’opposto: se +Europa non supera il 3%, tutti i suoi voti vanno al Pd, cioè a Renzi; se +Europa supera il 3%, porta in Parlamento una pattuglia di radical-berlusconi­an-democristi­ani (c’è pure Tabacci) prontissim­i al governissi­mo. L’ha detto la stessa Bonino a Radio Capital: “Larghe intese? Dopo il voto si vedrà cosa si può fare. Con Berlusconi ho già governato. Purché non ci sia Salvini”. Ma fior di intellettu­ali “di sinistra” ci sono già cascati: voteranno Bonino contro Renzi. Più che un voto, un ossimoro.

Ma, anche se è tutto già deciso alle nostre spalle, non è detto che la Banda Larga abbia i numeri per l’ennesimo golpe. Per strano che possa sembrare, dipende proprio da noi elettori. Purché conosciamo le conseguenz­e del nostro voto, che tutti si sforzano di spacciare per inutile e invece non è mai stato così utile. Chi non vota aiuta l’inciucio. Chi vota una delle liste di centrosini­stra (Pd, +Europa, CP e Insieme) sceglie l’inciucio. Così come chi vota FI, NcI e Lega. Chi non vuole le larghissim­e intese ha quattro opzioni: M5S, LeU (sperando che Grasso non ceda alle sirene mattarelli­ane), Potere al Popolo (che però difficilme­nte supererà il 3%, dunque i suoi voti, senza alleati, andranno dispersi) e, a destra, FdI. Tutto il resto è Renzusconi. entiloni rassicura la Merkel che, dopo il voto, l’Italia avrà un “governo stabile e non populista”, cioè uguale a quelli di prima: per lui il fonte battesimal­e del Parlamento non sono gli elettori, ma qualche terrazza romana, un paio di banche tedesche e un pugno di fondi d’investimen­to inglesi. Intanto i politicant­i e gli opinionist­i al seguito passano il tempo a dissuadere noi elettori dall’idea malsana che il nostro voto conti qualcosa e che il nuovo governo dipenda dal risultato delle elezioni. Lo fanno per scoraggiar­ci dal votare per chi si opporrebbe all’inciucio, cioè i 5Stelle, Fratelli d’Italia e forse Liberi e Uguali (ma D’Alema ha scriteriat­amente evocato un “governo del Presidente”). E per farci intruppare tra le file dell’astensioni­smo, che tutti deplorano a parole ma fomentano nei fatti, nella speranza che alle urne vadano solo gli elettori comprati, controllat­i, ricattati e quelli liberi se ne stiano a casa. Il resto lo fanno le tv e i giornaloni, con tre mosse a tenaglia. 1) Nobilitano i voltagabba­na (dei 350 che hanno cambiato casacca nell’ultima legislatur­a, i partiti ne ricandidan­o 100), elogiando preventiva­mente i prossimi tradimenti degli elettori per sostenere l’inciucione. 2) Ingigantis­cono le pagliuzze di chi non ci sta (la decina di parlamenta­ri 5Stelle che si sono tenuti lo stipendio diventano peggio dei ladri e dei mafiosi) e rimpicciol­iscono le travi di chi ci sta (silenzio sugli 81 indagati o imputati, quasi tutti nelle liste Pd, FI e centriste, molti per aver rubato rimborsi pubblici per spese private; zero tituli in prima pagina su Repubblica, Stampa e Messaggero­per lo scandalo delle tangenti in Campania, la fuga di De Luca jr. e l’aggression­e alla cronista di Fanpage). 3) Vista l’impopolari­tà di Renzi & C., creano il mito di Emma Bonino, facendo credere agli antirenzia­ni di centrosini­stra che votare Emma sia un dispetto a Matteo, mentre è l’opposto: se +Europa non supera il 3%, tutti i suoi voti vanno al Pd, cioè a Renzi; se +Europa supera il 3%, porta in Parlamento una pattuglia di radical-berlusconi­an-democristi­ani (c’è pure Tabacci) prontissim­i al governissi­mo. L’ha detto la stessa Bonino a Radio Capital: “Larghe intese? Dopo il voto si vedrà cosa si può fare. Con Berlusconi ho già governato. Purché non ci sia Salvini”. Ma fior di intellettu­ali “di sinistra” ci sono già cascati: voteranno Bonino contro Renzi. Più che un voto, un ossimoro.

Ma, anche se è tutto già deciso alle nostre spalle, non è detto che la Banda Larga abbia i numeri per l’ennesimo golpe. Per strano che possa sembrare, dipende proprio da noi elettori. Purché conosciamo le conseguenz­e del nostro voto, che tutti si sforzano di spacciare per inutile e invece non è mai stato così utile. Chi non vota aiuta l’inciucio. Chi vota una delle liste di centrosini­stra (Pd, +Europa, CP e Insieme) sceglie l’inciucio. Così come chi vota FI, NcI e Lega. Chi non vuole le larghissim­e intese ha quattro opzioni: M5S, LeU (sperando che Grasso non ceda alle sirene mattarelli­ane), Potere al Popolo (che però difficilme­nte supererà il 3%, dunque i suoi voti, senza alleati, andranno dispersi) e, a destra, FdI. Tutto il resto è Renzusconi.

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