De Luca all’attacco: “Siete camorristi, vi ringoierete tutto”
CONTRO I CRONISTI “È pseudo-giornalismo” Il governatore all’arrembaggio: “Grasso, c’è da vergognarsi Lo sfido a dibattito sulla moralità pubblica. Di Maio scappa”
Siamo oltre le parodie di Maurizio Crozza ma c’è poco da ridere. Vincenzo De Luca ieri ha reagito in maniera furibonda alle inchieste di Fanpage.it. Ha postato un video sulla pagina istituzionale del presidente della Regione Campania che accusa la redazione della testata web di aver orchestrato “una campagna di aggressione mediatica e di pseudogiornalismo, una operazione camorristica e squadristica. Una vergogna nazionale”. E poi a Caserta definisce “camorrista” l’inviato della testata web arrivato lì per seguire un’iniziativa elettorale del Pd. Il governatore si scatena dopo l’annuncio del leader di Leu Piero Grasso di una manifestazione a Napoli “per il primato della politica pulita”. Parole che De Luca interpreta come uno schiaffo in pieno volto a lui e al figlio Roberto, indagato per corruzione. Il governatore è furioso contro una video-inchiesta dove è stato “ingaggiato un camorrista, uno che si presenta mascherato”, che “va a fare un’intervista a mio figlio e parla solo lui”.
L’EX CAMORRISTA, Nunzio Perella, “parla di cose che non c’entrano niente e tenta di tirare in ballo la Regione”, mentre “l’interlocutore resta lì sconcertato, è una cosa ve rg ogn os a”. Proprio ieri due flash mob dei Cinque stelle tra Napoli e Salerno hanno chiesto le dimissioni del governatore e sollecitare l’ufficializzazione di quelle di Roberto De Luca da assessore comunale, protocollate ieri sera ma non ancora accettate ufficialmente dal sindaco di Salerno. Uno dei flash mob si è svolto sotto Palazzo Santa Lucia. Il governatore ne avrà ascoltato i cori e sentito il rumore.
Mentre a due chilometri di distanza in Questura gli investigatori dello Sco e della Squadra mobile lavorano a sbobinare 900 ore di video ripresi di nascosto da Nunzio Perrella e dal videoreporter Sasha Biazzo, De Luca si chiude nelle sue stanze e usa gli uffici della Regione Campania come studio televisivo di Lira Tv: per attaccare tutto e tutti senza contraddittorio. Contro Grasso, che da giorni usa parole dure sui fatti napoletani: “Ho visto le sue dichiarazioni, c’è da vergognarsi, non una parola sui camorristi che vengono a fare operazioni di aggressione. Sfido anche questo nostro amico a un dibattito sulla moralità pubblica”. Grasso replica: “Non ci interessano le vicende personali su cui in- daga la magistratura. Non risponderò alle provocazioni e alle sfide a duello sul terreno del moralismo. Saremo il 26 a Napoli per rivendicare il primato di una politica indisponibile a qualsiasi contatto con affaristi e criminali, una politica pulita che lotta per il benessere dei cittadini”. E aggiunge: “Non ne faccio una vicenda personale tra me e De Luca. La moralità o si ha o non si ha”.
NON RISPARMIA, De Luca, neppure il M5s: “I migliori utilizzatori di questa vicenda ignobile sono loro, sono mesi che sfido Luigino Di Maio a un confronto pubblico ma lui scappa”. E poi: “Abbiamo cominciato a buttare fuori la camorra dalle istituzioni e continueremo a farlo, faremo ringoiare tutto a quelli che hanno messo in piedi questa aggressione mediatica e a quelli che si sono prestati a questa aggressione”. “Ringoiare” è lo stesso odioso verbo di un post pubblicato sabato, il giorno prima dell’aggressione a Salerno di una cronista di Fanpage.itda parte dei supporter della famiglia De Luca. Il candidato premier del M5s risponde su Twitter: 2Le minacce di De Luca sono assolutamente in- tollerabili e inconciliabili con il suo ruolo istituzionale. Cosa vuol far ringoiare? La valigetta piena di soldi? Deve dimettersi immediatamente e mi aspetto che Renzi e Gentiloni prendano subito le distanze”. Ma De Luca non ci sta: “Siamo sotto attacco perché la Campania è un modello nazionale di rigore, correttezza amministrativa, onestà e trasparenza. Per la prima volta stiamo facendo pulizie” e “ci sentiamo partigiani di una nuova Resistenza”. Gli risponde nel flash mob del M5s, sotto la Regione, Roberto Fico: “È possibile che nello studio di Roberto De Luca arrivi un ex camorrista, entri tranquillamente e parli come se niente fosse di rifiuti? È una vergogna assoluta che si possa gestire anche un solo grammo di spazzatura in questo modo”.
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