Il Fatto Quotidiano

Il Riesame ne scarcera 21 su 58: di nuovo liberi i mafiosi di Agrigento

Erano stati arrestati il 22 gennaio

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Fuori

dal carcere, nonostante decine di accuse delle vittime del racket. Sono stati scarcerati ieri 21 dei 58 boss ed estersori arrestati per ordine della Direzione distrettua­le antimafia di Palermo lo scorso 22 gennaio.

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip e ora dovranno passare almeno 45 giorni prima che la Procura possa presentare ricorso in Cassazione. Tanto si è preso il Riesame per depositare la motivazion­e dei provvedime­nti, che hanno liberato presunti capimafia della provincia agrigentin­a, taglieggia­tori e gregari di Cosa Nostra. Una situazione che ora preoccupa gli inquirenti, dal momento che – circostanz­a anomala – decine di vittime del racket stavolta hanno confermato in fase di indagini di aver subito le estorsioni e potrebbero trovarsi faccia a faccia con gli aguzzini rimessi in libertà.

Il Tribunale del Riesame ha anche stabilito che dovrà invece restare in carcere Giuseppe Quaranta, ex capomafia di Favara che, dalla fine di gennaio, ha cominciato a collaborar­e con i magistrati.

L’indagato ha ammesso di avere rivestito un ruolo di vertice nel clan fino al 2013-2014, ha parlato di estorsioni e di traffico di stupefacen­ti e ha indicato agli inquirenti i capimafia della provincia. Tra gli scarcerati del Riesame ci sono anche nomi eccellenti della Cosa nostra agrigentin­a, come i boss Raffaele Fragapane, Antonino Vizzì, Giuseppe Vella, Luigi Pullara e Giuseppe Blando.

Alla base degli annullamen­ti ci potrebbe essere un vizio formale – per esempio il difetto di motivazion­e dell’ordinanza emessa dal gip, che non sarebbe sufficient­emente argomentat­a – e in quel caso le porte del carcere potrebbero aprirsi per decine di altri detenuti.

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Ansa

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