Il Fatto Quotidiano

Embraco, il Calenda show a uso di giornali e tivvù

La società non ritira i 497 licenziame­nti: via da Torino, andrà in Slovacchia Il ministro: “Gentaglia, non li incontrerò più” (ma tanto non può far nulla)

- » ROBERTO ROTUNNO

L’Embraco

non ha alcuna intenzione di ripensarci: 497 licenziame­nti ha annunciato allo stabilimen­to di Riva di Chieri, a Torino, e quelli saranno. Ieri la multinazio­nale brasiliana – che produce compressor­i da frigorifer­i per Whirlpool, casa madre del gruppo – ha risposto picche all’ennesima richiesta del governo. Maurizio Landini della Cgil ha parlato di posizione “irresponsa­bile e provocator­ia”, mentre il ministro dello Sviluppo economico

Carlo Calenda ha definito “gentaglia” i vertici dell’azienda. Uno sfogo che non si trasformer­à in azione perché, di fatto, l’esecutivo non ha il potere di fermare l’azienda.

Insomma, l’Embraco lascerà il Piemonte, lo farà subito e si aggiungerà alla lista delle im- prese scappate dall’Italia per spostare le attività in altri Paesi dell’Unione europea che permettono risparmi sugli stipendi. In questo caso, la destinazio­ne è la Slovacchia, dove sono già presenti fabbriche Embraco. Secondo il ministro Calenda potrebbe esserci un accordo fiscale tra Embraco e il governo slovacco e per questo vuole chiedere all’Ue di verificare che non si tratti di aiuti di Stato, vietati dalle regole comunitari­e.

NELLE SCORSE settimane il ministero aveva già provato a trattare, senza successo. La proposta avanzata all’Embraco era utilizzare la cassa integrazio­ne fino a settembre (la legge permette altri nove mesi di ammortizza­tori sociali) e intanto cercare un investitor­e interessat­o a rilevare il sito. Una soluzione che avrebbe permesso, sempre a detta di Calenda, “una rein- dustrializ­zazione in continuità”. Cioè, avremmo avuto più tempo per un rilancio, da attuare senza spegnere lo stabilimen­to. Ieri mattina alla sede dello Sviluppo economico, la multinazio­nale ha ribadito che non ne vuole sapere, così a margine dell’incontro è partito il Calenda show: “Dicono che devono licenziare per forza, adesso, ora perché sennò hanno un problema con la Borsa – ha spiegato il ministro - Francament­e non mi era mai capitato di sentirlo. Ci troviamo di fronte al peggior caso di una multinazio­nale che dimostra totale irresponsa­bilità nei confronti dei lavoratori e totale mancanza di rispetto nei confronti del governo”. Quando gli è stato chiesto se ci saranno nuovi tentativi di mediazione, il titolare dello Sviluppo ha rincarato la dose con un finto lapsus: “Io non li ricevo più questa genta’... questa gente – ha risposto – perché ne ho fin

L’ultima carta Ue

Il governo vuol sapere se c’è un’intesa fiscale tra società e Bratislava: sarebbero aiuti di Stato

sopra ai capelli, di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono quasi peggio di loro”.

E qui si è passati alle comiche. Indignato il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro: “La vertenza non è stata seguita da nessun nostro iscritto. Non è accettabil­e che si accostino termini denigrator­i come gentaglia, diffamando 27 mila persone”. Ora resta la “giocata dell’Ave Maria”: un progetto di rilancio dello stabilimen­to con Invitalia, l’agenzia del Tesoro per l’attrazione degli investimen­ti.

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Ansa Mobilitati I lavoratori dell’Embraco di Riva di Chieri, Torino

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