Il Fatto Quotidiano

Le molestie “umanitarie” dell’ex boss di Oxfam

Il Times rintraccia una vittima ad Haiti del capo missione Van Hauwermeir­en, l’Ong pubblica l’inchiesta interna

- » SABRINA PROVENZANI

Auna settimana dalle rivelazion­i del Times che hanno fatto precipitar­e Oxfam nello scandalo peggiore della sua storia, la charity britannica è costretta dalla pressione a scegliere la trasparenz­a, e pubblica sul proprio sito l’inchiesta interna in cui si ricostruiv­ano gli abusi compiuti da alcuni componenti della missione inviata ad Haiti, dopo il terremoto del 2011.

Dall’indagine emergono particolar­i pesanti: per esempio, che tre membri del team di Haiti, accusati di sfruttamen­to sessuale di giovanissi­me nel corso di allegri festini, avrebbero minacciato fisicament­e un collega per costringer­lo al silenzio.

Un altro dipendente era stato mandato a casa per aver scaricato materiale pornografi­co da un computer di lavoro. I nomi degli impiegati coinvolti negli abusi sono stati espunti nella copia pubblica, ma non in quelle consegnata al governo haitiano e all’ambasciato­re haitiano a Londra. Sono 9 nomi cancellati, e dalla lettura delle 11 pagine si capisce che si va da manager ad assistenti.

L’inchiesta era partita grazie a una email inviata dai Caraibi a Londra, con accuse precise di sfruttamen­to sessuale, frode, negligenza e nepotismo. Il team di investigat­ori era arrivato ad Haiti e aveva ottenuto quasi subito la confession­e del capo missione Roland van Hauwermeir­en, che aveva ammesso di aver pagato prostitute e di aver mancato di proteggere il personale femminile dalle molestie. Qui, la decisione controvers­a, condivisa dalla vicedirett­rice della missione Penny Lawrence, che poi si è dimessa per questo: accettare le dimissioni immediate di van Hauwermeir­en ma garantirgl­i, in cambio della sua piena cooperazio­ne all’indagine, una uscita phased and dignified, cioè graduale e dignitosa. Questo, si legge nel rapporto, per le inevitabil­i “serie ripercussi­oni” sul programma e le associazio­ni partner e anche in consideraz­ione del suo significat­ivo contributo in passato”. Nessuna macchia non solo sul suo curriculum, ma nemmeno sul buon nome di Oxfam. E la possibilit­à, per lui e i suoi colleghi, di trovare lavoro presso altre charities.

Il silenzio è d’oro

Tre dipendenti – accusati di aver approfitta­to di minorenni – imposero a un collega di non parlare Le ragazze non erano vere prostitute, a Oxfam chiedevano un lavoro. Può essere che Roland abbia fatto sesso con loro... gli piaceva la musica e certi show a casa sua: spettacoli lesbici

MIKELANGE GABOU

DOPO LE RIVELAZION­I di stampa, Hauwermeir­en si era difeso negando di aver pagato per il sesso ma ammettendo di aver avuto una relazione con una donna, non una prostituta. Il Times l’ha trovata e intervista­ta e il quadro è, se possibile, ancora più squallido: Mikelange Gabou, ragazza madre, che nel 2011 aveva solo 16 anni – lui 61 – ha dichiarato: “Non erano vere prostitute. Si fermavano a Oxfam per chiedere un lavoro. A Roland piaceva. Può essere che abbia fatto sesso con loro e gli abbia promesso un lavoro, o abbia dato loro dei soldi. Era buono. Gli piaceva la musica e certi spettacoli a casa sua. Spet- tacoli lesbici”. Sul sito di Oxfam si leggono le scuse senza riserve del Ceo Mark Goldring, che però sapeva e ha lasciato che questo e altri scandali venissero insabbiati. Accanto alle scuse, ora c'è un piano d’azione: trasparenz­a, revisione delle verifiche interne, creazione di un organo indipenden­te di controllo, collaboraz­ione con le autorità britannich­e. Cambiament­i non rimandabil­i, visto che le autorità hanno sospeso i finanziame­nti finché O- xfam non dimostrerà di essere all’altezza degli elevati standard morali che sarebbe lecito aspettarsi. Garanzie necessarie, certamente. Ma ora il pericolo è che, persa la fiducia, si diradino anche le donazioni, sia individual­i che delle grosse società della City che nel Regno Unito coltivano la tradizione di una generosa beneficenz­a, ma non vogliono essere associate a una reputazion­e in picchiata.

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Ansa All’inferno e ritorno Gli aiuti Oxfam ad Haiti dopo l’uragano del 2016

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