Il Fatto Quotidiano

“Suoniamo per non doverci turare il naso”

- » ENRICO FIERRO

Il male minore è il male oscuro degli italiani. E gli A67 ce lo raccontano nel loro ultimo singolo dal titolo, appunto, il Male minore, feat d’eccezione Caparezza. Il brano melodicame­nte scorretto e politicame­nte ballabile, è prodotto da ll ’etichetta iMusic e distribuit­o sulle piattaform­e digitali da Universal.

LA BAND di Scampia torna sulla scena musicale con graffiante ironia e un suono internazio­nale grazie alla produzione artistica di Gigi Canu dei Planet Funk. Caparezza è co-protagonis­ta anche del videoclip, regia di Cosimo Alemà. Nelle immagini, parte della band lancia di tutto al frontman Daniele Sanzone. Latte bianchissi­mo che viaggia al rallentato­re, vernici gialle, ketchup, farina. E in tanto imbrattare: qual è il male minore? “Anche nella produzione del video, ci piaceva l’idea – spiega la band – di scherzare sul fatalismo degli italiani che continuame­nte ci porta a scegliere per il male minore e quindi a sopportare le peggiori ingiustizi­e. Un male che alla fine cronicizza­ndosi è finito per diventare il vero cancro di questo paese”. Daniele Sanzone, musicista, scrittore e collabo- ratore del Fatto, veste i panni del provocator­e e si pone una serie di domande. “Il fatalismo ci ha portato ad accettare di tutto, anche l’impossibil­e. Pur di non ribellarci, di non scendere in piazza. Siamo fatti così, ci turiamo il naso e andiamo avanti, sempre comodament­e seduti sulle nostre poltrone”. Stesso atteggiame­nto per le prossime elezioni? Voto utile? Daniele se la ride. “Troppo bello, il concetto di male minore è trasversal­e. Se uno è di destra, che fa sceglie Salvini o Berlusconi, e se è di sinistra il Pd o Potere al popolo? Se sono un chiattone e faccio la dieta, quando prendo il caffè metto lo zucchero di canna? Non è dolce come quello bianco e raffinato, ma è il male minore. Viviamo di alibi, quelli che ci fanno comodo e ci consentono di non scegliere”. “…ho le vertigini roller coaster. Abituati al meno peggio il naso ce lo siamo turati in almeno un seggio, ma il mondo resta fermo, snapshot , ci siamo spesi tutto n el l ’ illusione del jackpot…”. È una parte del brano. Tutto scritto rigorosame­nte in italiano. Un linguaggio nuovo per gli A67. “Per noi – risponde Daniele – e per me, che vengo da Scampia, l’italiano è una lingua nuova. Anche l’album che uscirà prima dell’estate, tranne due canzoni, è tutto in italiano. Musicalmen­te e a livello di sound di napoletano è

DANIELE SANZONE “James Senese è il faro, la sintesi di quello che vorremmo fare, capace di mettere insieme Mississipp­i e Mergellina”

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