“Suoniamo per non doverci turare il naso”
Il male minore è il male oscuro degli italiani. E gli A67 ce lo raccontano nel loro ultimo singolo dal titolo, appunto, il Male minore, feat d’eccezione Caparezza. Il brano melodicamente scorretto e politicamente ballabile, è prodotto da ll ’etichetta iMusic e distribuito sulle piattaforme digitali da Universal.
LA BAND di Scampia torna sulla scena musicale con graffiante ironia e un suono internazionale grazie alla produzione artistica di Gigi Canu dei Planet Funk. Caparezza è co-protagonista anche del videoclip, regia di Cosimo Alemà. Nelle immagini, parte della band lancia di tutto al frontman Daniele Sanzone. Latte bianchissimo che viaggia al rallentatore, vernici gialle, ketchup, farina. E in tanto imbrattare: qual è il male minore? “Anche nella produzione del video, ci piaceva l’idea – spiega la band – di scherzare sul fatalismo degli italiani che continuamente ci porta a scegliere per il male minore e quindi a sopportare le peggiori ingiustizie. Un male che alla fine cronicizzandosi è finito per diventare il vero cancro di questo paese”. Daniele Sanzone, musicista, scrittore e collabo- ratore del Fatto, veste i panni del provocatore e si pone una serie di domande. “Il fatalismo ci ha portato ad accettare di tutto, anche l’impossibile. Pur di non ribellarci, di non scendere in piazza. Siamo fatti così, ci turiamo il naso e andiamo avanti, sempre comodamente seduti sulle nostre poltrone”. Stesso atteggiamento per le prossime elezioni? Voto utile? Daniele se la ride. “Troppo bello, il concetto di male minore è trasversale. Se uno è di destra, che fa sceglie Salvini o Berlusconi, e se è di sinistra il Pd o Potere al popolo? Se sono un chiattone e faccio la dieta, quando prendo il caffè metto lo zucchero di canna? Non è dolce come quello bianco e raffinato, ma è il male minore. Viviamo di alibi, quelli che ci fanno comodo e ci consentono di non scegliere”. “…ho le vertigini roller coaster. Abituati al meno peggio il naso ce lo siamo turati in almeno un seggio, ma il mondo resta fermo, snapshot , ci siamo spesi tutto n el l ’ illusione del jackpot…”. È una parte del brano. Tutto scritto rigorosamente in italiano. Un linguaggio nuovo per gli A67. “Per noi – risponde Daniele – e per me, che vengo da Scampia, l’italiano è una lingua nuova. Anche l’album che uscirà prima dell’estate, tranne due canzoni, è tutto in italiano. Musicalmente e a livello di sound di napoletano è
DANIELE SANZONE “James Senese è il faro, la sintesi di quello che vorremmo fare, capace di mettere insieme Mississippi e Mergellina”