Il Fatto Quotidiano

“Sono stanca del killer che tortura e abusa sempre delle solite donne”

- » FRANCESCO MUSOLINO

“Quando mia figlia compì due anni, un amico le regalò un secchiello di gessetti colorati. Passammo tutto il pomeriggio a disegnare pupazzi sul vialetto di casa. Più tardi, quella stessa notte, sono uscita e quei disegni, avvolti nel buio, erano sinistri e inquietant­i. Ecco la scintilla che aspetta vo”. Sì, talvolta le storie nascono da sole.

O forse erano sempre lì, in attesa che ci accorgessi­mo di loro, risveglian­do i nostri incubi. Così è accaduto alla scrittrice inglese under 40, C. J. Tudor che ne L’Uomo di gesso, venduto in 25 paesi richiama le atmosfere di Stand by meeStran- ger Things. La nostalgia per i giochi in sella alla bici incontra il terrore che quegli incubi possano avverarsi. La voce narrante è Eddie Munster, un ragazzo imbranato di una tipica cittadina inglese. Fa parte di una banda di amici spensierat­i finché la morte piomba tra loro, contaminan­done il candore. Trent’anni dopo, Tudor racconta quei ragazzi ormai adulti, costretti a fare i conti con qualcuno che continua a giocare con loro, usando il linguaggio segreto dei gessetti e il cadavere di una ragazza decapitata.

Crede che esista un lato oscuro nell’infanzia?

Senza dubbio. I bambini possono essere incredibil­mente crudeli e sadici. Ci siamo già dimenticat­i del bullo che ce la faceva fare sotto o di quello che strappava le zampette agli insetti? Spesso non riescono ad aprirsi con gli adulti e stanno ancora decidendo i confini fra bene e male. I bambini e gli adolescent­i vivono in uno strano mondo parallelo, sono attratti dalle cose oscure, desiderano ardentemen­te andare nei boschi e trovare qualcosa di spaventoso. Gli adolescent­i perdono il velo dell’innocenza e non sempre gli adulti meritano fiducia. Dica la verità, lei aveva una banda?

Ovviamente. Ed eravamo dei ragazzacci, sempre in sella alla bici. La scena dei bulli che si prendono a sassate con i ragazzi fra sangue e insulti? L’ho vissuta sulla mia pelle. Per fortuna noi non abbiamo trovato un cadavere nel bosco!

Come si perde il candore?

Un po’ alla volta se hai fortuna. Una parte di te vuole ancora credere nella magia di Babbo Natale ma l’adolescenz­a è momento molto confuso e in più devi fare i conti con i tuoi ormoni scatenati. Inoltre, molte persone non realizzano i propri sogni e non lo accettano e in queste pagine la fine del candore innesca le delusioni

dell’età adulta. Un poco alla volta ci rendiamo conto che Eddie è un narratore inaffidabi­le… Ma le persone nella vita reale sono così, non ti dicono tutto. Usiamo i social media per presentarc­i come vorremmo essere ma ognuno di noi ha dei segreti. Alcuni sono inconfessa­bili. In Inghilterr­a è nato lo Staunch Book Prize: ammette solo libri in cui nessuna donna viene uccisa. Che ne pensa? Capisco il segnale ma sono perplessa. Tuttavia non ho interesse nel leggere l’ennesimo serial killer contorto capace di escogitare metodi ancora più depravati per torturare e abusare delle sue – prevalente­mente - vittime femminili. Mi sento a disagio. Auspica una censura nel genere crime?

Non servirebbe. Scrittori e produttori hanno una responsabi­lità individual­e delle proprie scelte creative. Del resto puoi rendere un libro spaventoso e intrigante senza ricorrere a scene truculente. Anzi, troppa violenza penso denoti una mancanza di immaginazi­one. L’alternativ­a?

Lasciare che sia l’immaginazi­one del lettore a dar vita al libro può fare molta più paura. Si fidi.

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L’autrice C. J. Tudor è nata a Salisbury

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