Free Flights to Italy, ecco tutte le patacche della lista fantasma
Giuseppe Macario Promette voli gratis a chi torna dagli Usa, vive a Fiano Romano, aggancia donne sul web e con documenti fasulli ha beffato il ministero
Qualche giorno fa vi ho raccontato la storia del candidato fantasma Giuseppe Macario, comparso sulle schede elettorali destinate agli italiani residenti nel nord e centro America con il credibilissimo movimento “Free Flights For Italy”. (insieme a tal Anna Maria Bettina Borrelli) In estrema sintesi, dopo una serie di semplici verifiche, avevo scoperto che questo personaggio non era un docente universitario, non si era laureato a Princeton, non aveva scritto lo spot Calzedonia con Julia Roberts, non aveva alcuna società a Panama, non aveva collaborazioni con università in Italia e così via, al contrario di quello dichiarato nella sua biografia. Inoltre, questa famigerata ong “Free flights for Italy”, era semplicemente un sito che prometteva voli gratis agli italiani residenti all’estero senza alcuna operatività o chiarimento sul come questa ong si autofinanziasse.
DICIAMOCI LA VERITÀ: solo qualcuno molto fesso o molto distratto poteva credere alla storia di un sito che rimborsa voli a un italiano che vive, che so, a San Francisco, e vuole tornare a Cinisello per il veglione di Capodanno. Dalle parti del consolato, del ministero dell’interno e di chi avrebbe dovuto effettuare qualche verifica, evidentemente però era tutto normale. Tra l’altro, se il filantropo Giuseppe Macario avesse già rimborsato davvero 26.000 voli agli italiani come garantito sul suo sito, avrebbe potuto candidarsi alla presidenza della Repubblica, altro che Camera. Fatto sta che cercando altre informazioni su di lui, era venuto fuori che un paio di persone avevano subito cyberstalking da questo Macario e lo descrivevano come un personaggio sinistro e pericoloso, dall’identità sconosciuta.
Eravamo rimasti a questo punto, perfino incerti sulla stessa esistenza del Macario e soprattutto sul come si fosse procurato le 500 firme necessarie per presentare la candidatura.
Sulla dichiarazione di trasparenza pubblicata sul sito del ministero dell’int erno con certificazione del notaio romano Luigi D’Alessandro peró, Giuseppe Macario aveva dovuto fornire un do-
micilio ed in effetti era indicato un indirizzo nella cittadina di Fiano Romano. “Magari esiste davvero”, mi sono detta. Magari ignorava che la sua dichiarazione di trasparenza dovesse essere pubblicata per legge sul sito del ministero.
HO CHIAMATO l’anagrafe di Fiano e mi ha confermato non solo l’esistenza del personaggio ma anche il fatto che Macario e quella Bettina Anna Maria con lui candidata fossero madre e figlio. Ho cercato sul web il contatto di un giornalista di Fiano e gli ho chiesto di andare a vedere cosa ci fosse all’indirizzo indicato da Macario come suo domicilio. Il giornalista ha trovato la casa e la scritta Macario/Borrelli sul citofono. Ha citofonato e ha risposto la Borrelli che ha dichiarato di non voler parlare con nessuno anche quando le è stato fatto notare che era candidata alle elezioni.
Chiedendo ad alcuni vicini di casa, il giornalista ha saputo che i due sono molto conosciuti in zona e considerati “strani” perché lui non esce mai di casa e anche lei si vede pochissimo in giro. Il Macario poi è considerato un genio informatico ma con disturbi della personalità non meglio identificati. Quindi i due esistono. Tutte le persone intervistate hanno chiesto di non venire nominate perché hanno paura.
LA STORIA della “paura” torna più volte in questa vicenda. Dopo che l’ho raccontata infatti, molte ragazze italiane residenti in America si sono messe in contatto con me e mi hanno raccontato che questo Macario è conosciuto nei gruppi Facebook degli italiani che vivono all’estero perché ha una tattica precisa: si iscrive a questi gruppi, fa interventi normali, poi scrive in privato ad alcune ragazze (sono decine, in contatto tra di loro) e una volta adescate le comincia a diffamare sul web aprendo pagine sul loro conto (ho verificato e le pagine esistono). Le accuse sono varie: truffa, perversioni sessuali, estorsione e così via. In molte hanno fatto denuncia. Macario sceglie quasi sempre ragazze con titoli accademici in università prestigiose e anche qualche uomo brillantemente laureato con lavori di successo nel marketing. Tutto quello che racconta di essere lui nella sua fantasiosa biografia, insomma.
Ho chiamato poi il notaio Luigi D’Alessandro che ha certificato la dichiarazione di trasparenza di Macario e che quindi dovrebbe averlo incontrato. D’Alessandro afferma che non sa chi sia, che non l’ha mai incontrato e che la firma nonché il timbro sull’atto sono falsi. Sporgerà denuncia. In effetti, osservando attentamente il documento, il tutto risulta visibilmente tarocco.
Infine, dalla verifica delle fotografie inserite nella bio e sul “manifesto” elettorale di Macario, viene fuori che sono ritratti del fotografo americano Nigel Barker e del pornodivo Johnny Sins. Quindi anche la faccia era un falso.
A QUESTO PUNTOmanca solo la verifica delle firme depositate, anche se non è difficile immaginare che siano un altro clamoroso falso. Interrogato sulla questione, il consolato americano afferma di non aver ricevuto nulla perché le firme sarebbero state depositate in Italia. L’ufficio elettorale della cor- te d’appello, al telefono, ha risposto che per verificare il tutto va fatta un’istanza. Il ministero dell’Interno tace.
E però farebbero meglio a comunicare qualcosa di ufficiale perché gli italiani all’estero stanno già votando da giorni e le votazioni, in teoria, dovrebbero essere invalidate ma soprattutto perché c’è un uomo che dalla sua cameretta a Fiano Romano s’è fatto beffe del ministero dell’Interno. Un de noantri che dimostra quanto perfino i nostri cervelli in fuga, con un oceano di mezzo, non possano tenersi alla larga dalla cialtroneria del loro Belpaese.
La dichiarazione di trasparenza è stata certificata da un notaio che però ora dice: “Non l’ho mai visto, lo denuncio”