Il Fatto Quotidiano

Eredità comunista Molti di quegli ideali oggi sono dei 5 Stelle, ma servono i fatti

- ENRICO COSTANTINI MAURIZIO MACCAGNANO RAFFAELE PISANI LUCA DE CAROLIS AVV. ALESSANDRO GIULIANI G. ME.

Dopo che alla Rai entreranno fior di milioni di euro in più grazie al canone in bolletta, non solo non vedremo più neppure un Gp di Formula1, e chi vuole dovrà pagarseli su Sky, ma pure le Olimpiadi invernali coreane sono illustri sconosciut­e sui nostri schermi, se non sul Nove a orari antelucani. E così il servizio pubblico viene travolto dal privato, a spot o a pagamento. Però i politici che si contendono la prossima elezione del 4 marzo sono sempre in onda per dire le solite banalità o le promesse vane: faremo, diremo, abbasserem­o qui, inasprirem­mo la, più europa, meno europa, più vincoli meno vincoli. Ma per ora i gran premi e le olimpiadi non le vedremo, e al loro posto solo la faccia di Renzi, Berlusconi e Di Maio. Nel cambio direi che ci perdiamo. Neppure “panem et circenses” sono più capaci di imbastire, questi politici.

Il 4 marzo andiamo a votare per contrastar­e i corrotti

Secondo me è un grave errore non votare. Nessuno di noi può stare alla finestra a guardare e poi fare...il lamentoso. Ogni cittadino ha il sacrosanto dovere di agire con tutte le forze per salvare l’Italia. Politici onesti ce ne sono ancora. Ancora esistono persone che con il loro esempio e la loro fede onorano quotidiana­mente i tanti eroi, i tanti martiri, le tante persone sconosciut­e e “comuni” che hanno creduto in un’Italia libera, onesta e democratic­a, e che sognando e credendo in questa Italia hanno lottato immolando la loro vita. Abbiamo il dovere di votare per non permettere ai malavitosi di oggi di vanificare il loro sacrificio. Dobbiamo intervenir­e con tutta la nostra saggezza e passione politica per richiamare all’ordine quella piccola (spero) ma tanto pericolosa genìa che sta creando metastasi nel tessuto sano della nostra Italia, minando alla base le aspettativ­e di quella maggioranz­a silenziosa che ancora vuole credere nella politica pulita. Solo andando a votare avremo la possibilit­à di non PUÒ, UNO CHE PROVIENE dal mondo del sindacalis­mo di base, alternativ­o alle confederaz­ioni burocratiz­zate, degli ambienti dell’auto-organizzaz­ione, da una formazione politico-culturale da quadro dirigente, nelle vere scuole di partito che si richiamava­no negli anni ’70 in modo autentico ed incontrove­rtibile alla sinistra del Pci, credere al programma e alle idee del M5S? Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad una specie di consegna delle armi da parte della sinistra al neo-liberismo e al capitalism­o quello più selvaggio e dal volto disumano. In questi ultimi 20 anni la sinistra ha svenduto la sanità pubblica, ha massacrato lo stato sociale, demolito le pensioni d’anzianità. E quando ti fanno un contratto è da 400 euro al mese, e ti chiedono anche l’anima.

In questi ultimi 20 anni la sinistra negli esecutivi ha cancellato l’art. 18, come se fosse uno strumento legislativ­o marxista-leninista. La sinistra ha sostituito con forza, senza manifestaz­ioni di protesta sindacale, lo stato sociale, con le associazio­ni caritatevo­li. In questo infelice panorama, di decadiment­o a tutti i livelli, ha fatto la sua comparsa, negli ultimi 7 e passa anni, un Movimento di cittadini, di persone comuni e non di politici di profession­e, che rimette al centro i temi classici del lavoro garantito e tutelato, che in primis difende la nostra Costituzio­ne. È giusto non credere alMoviment­o 5 Stelle come strumento che possa governare con presuppost­i e principi, sani, democratic­amente legittimi per ridare fiducia alle genti, per restituire decoro a quanti, e sono milioni, l’hanno perso? SIGNOR MACCAGNANO, credere o non credere a un partito è innanzitut­to una questione di fede, e ognuno in politica ha la sua. Dopodiché c’è il tema del M5S che incarna valori abbandonat­i dalla sinistra sul tema del lavoro (ma non su altri punti, vedi l’astensione sullo ius soli). Cir- permettere che questi fuorilegge, schiavi della corruzione e del malaffare, sempre più assetati di sporco denaro e di altrettant­o sporco potere, riescano a vanificare l’impegno di tanti milioni di italiani che ogni giorno, seriamente e con perfetta coscienza, sgobbano e si sacrifican­o per superare correttame­nte gli ostacoli che si fanno sempre più difficili anche a causa dell’attuale crisi mondiale. Votiamo per non permettere più che neppure una sola goccia del fango prodotto dai tan- costanza che può essere in parte vera. E si può partire dall’articolo 18, che il Movimento vorrebbe ripristina­re, e dall’abolizione del Jobs Act. Per arrivare al rilancio degli investimen­ti pubblici e, in generale, del ruolo dello Stato nell’economia nazionale. Ma dai programmi e dalle promesse poi ovviamente bisogna passare ai fatti. Così il Movimento che promette di ricostruir­e certi paradigmi dovrà dimostrare di saper far tornare i conti, magari riconsider­ando o rimoduland­o proposte che oggi sembrano sogni proibiti (il reddito di cittadinan­za). E dotarsi di un personale di governo adeguato, diverso da molti candidati reclutati troppo in fretta in queste settimane. Perché la fede può spostare montagne, ma non chiude i bilanci. ti sciagurati che indegnamen­te occupano gli scranni di Camera e Senato possano continuare a sporcare l’avvenire dei nostri giovani e quel poco di speranza che ancora abbiamo noi anziani. Votare è un nostro dovere ed è, soprattutt­o, un diritto di tutti i buoni italiani. DIRITTO DI REPLICA

Scriviamo – in nome e per conto della dott.ssa Maria Elena Martinez – per richiederv­i l’immediata retti- fica di quanto riportato nell’articolo pubblicato mercoledì 21 febbraio a pag. 9, laddove viene falsamente affermato che “in sostanza, Martinez aveva spesso criticato la sindaca Virginia Raggi sui social e impugnato alcune sue nomine al Tar del Lazio”. Invero, la nostra assistita è assolutame­nte estranea a tali circostanz­e. È stata fatta “confusione” tra la posizione della dott.ssa Martinez e quella dell’avv. Ugo Morelli. Infatti, è solo nella memoria difensiva - depositata avanti il Tribunale L’articolo non ha dato spazio ad “accenni” (tantomeno “acriticame­nte riportati”), al contrario ha dato notizia di atti ufficiali della magistratu­ra di San Marino e del Consiglio Grande e Generale, il parlamento della Repubblica del Titano, e delle iniziative legali di Advantage Financial a tutela della propria reputazion­e. Che Advantage Financial non sia oggetto di indagine giudiziari­a è stato chiarament­e indicato in un articolo contenente nome e cognome degli indagati.

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Ansa In piazza Chiusura della campagna elettorale, 2014

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