Eredità comunista Molti di quegli ideali oggi sono dei 5 Stelle, ma servono i fatti
Dopo che alla Rai entreranno fior di milioni di euro in più grazie al canone in bolletta, non solo non vedremo più neppure un Gp di Formula1, e chi vuole dovrà pagarseli su Sky, ma pure le Olimpiadi invernali coreane sono illustri sconosciute sui nostri schermi, se non sul Nove a orari antelucani. E così il servizio pubblico viene travolto dal privato, a spot o a pagamento. Però i politici che si contendono la prossima elezione del 4 marzo sono sempre in onda per dire le solite banalità o le promesse vane: faremo, diremo, abbasseremo qui, inaspriremmo la, più europa, meno europa, più vincoli meno vincoli. Ma per ora i gran premi e le olimpiadi non le vedremo, e al loro posto solo la faccia di Renzi, Berlusconi e Di Maio. Nel cambio direi che ci perdiamo. Neppure “panem et circenses” sono più capaci di imbastire, questi politici.
Il 4 marzo andiamo a votare per contrastare i corrotti
Secondo me è un grave errore non votare. Nessuno di noi può stare alla finestra a guardare e poi fare...il lamentoso. Ogni cittadino ha il sacrosanto dovere di agire con tutte le forze per salvare l’Italia. Politici onesti ce ne sono ancora. Ancora esistono persone che con il loro esempio e la loro fede onorano quotidianamente i tanti eroi, i tanti martiri, le tante persone sconosciute e “comuni” che hanno creduto in un’Italia libera, onesta e democratica, e che sognando e credendo in questa Italia hanno lottato immolando la loro vita. Abbiamo il dovere di votare per non permettere ai malavitosi di oggi di vanificare il loro sacrificio. Dobbiamo intervenire con tutta la nostra saggezza e passione politica per richiamare all’ordine quella piccola (spero) ma tanto pericolosa genìa che sta creando metastasi nel tessuto sano della nostra Italia, minando alla base le aspettative di quella maggioranza silenziosa che ancora vuole credere nella politica pulita. Solo andando a votare avremo la possibilità di non PUÒ, UNO CHE PROVIENE dal mondo del sindacalismo di base, alternativo alle confederazioni burocratizzate, degli ambienti dell’auto-organizzazione, da una formazione politico-culturale da quadro dirigente, nelle vere scuole di partito che si richiamavano negli anni ’70 in modo autentico ed incontrovertibile alla sinistra del Pci, credere al programma e alle idee del M5S? Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad una specie di consegna delle armi da parte della sinistra al neo-liberismo e al capitalismo quello più selvaggio e dal volto disumano. In questi ultimi 20 anni la sinistra ha svenduto la sanità pubblica, ha massacrato lo stato sociale, demolito le pensioni d’anzianità. E quando ti fanno un contratto è da 400 euro al mese, e ti chiedono anche l’anima.
In questi ultimi 20 anni la sinistra negli esecutivi ha cancellato l’art. 18, come se fosse uno strumento legislativo marxista-leninista. La sinistra ha sostituito con forza, senza manifestazioni di protesta sindacale, lo stato sociale, con le associazioni caritatevoli. In questo infelice panorama, di decadimento a tutti i livelli, ha fatto la sua comparsa, negli ultimi 7 e passa anni, un Movimento di cittadini, di persone comuni e non di politici di professione, che rimette al centro i temi classici del lavoro garantito e tutelato, che in primis difende la nostra Costituzione. È giusto non credere alMovimento 5 Stelle come strumento che possa governare con presupposti e principi, sani, democraticamente legittimi per ridare fiducia alle genti, per restituire decoro a quanti, e sono milioni, l’hanno perso? SIGNOR MACCAGNANO, credere o non credere a un partito è innanzitutto una questione di fede, e ognuno in politica ha la sua. Dopodiché c’è il tema del M5S che incarna valori abbandonati dalla sinistra sul tema del lavoro (ma non su altri punti, vedi l’astensione sullo ius soli). Cir- permettere che questi fuorilegge, schiavi della corruzione e del malaffare, sempre più assetati di sporco denaro e di altrettanto sporco potere, riescano a vanificare l’impegno di tanti milioni di italiani che ogni giorno, seriamente e con perfetta coscienza, sgobbano e si sacrificano per superare correttamente gli ostacoli che si fanno sempre più difficili anche a causa dell’attuale crisi mondiale. Votiamo per non permettere più che neppure una sola goccia del fango prodotto dai tan- costanza che può essere in parte vera. E si può partire dall’articolo 18, che il Movimento vorrebbe ripristinare, e dall’abolizione del Jobs Act. Per arrivare al rilancio degli investimenti pubblici e, in generale, del ruolo dello Stato nell’economia nazionale. Ma dai programmi e dalle promesse poi ovviamente bisogna passare ai fatti. Così il Movimento che promette di ricostruire certi paradigmi dovrà dimostrare di saper far tornare i conti, magari riconsiderando o rimodulando proposte che oggi sembrano sogni proibiti (il reddito di cittadinanza). E dotarsi di un personale di governo adeguato, diverso da molti candidati reclutati troppo in fretta in queste settimane. Perché la fede può spostare montagne, ma non chiude i bilanci. ti sciagurati che indegnamente occupano gli scranni di Camera e Senato possano continuare a sporcare l’avvenire dei nostri giovani e quel poco di speranza che ancora abbiamo noi anziani. Votare è un nostro dovere ed è, soprattutto, un diritto di tutti i buoni italiani. DIRITTO DI REPLICA
Scriviamo – in nome e per conto della dott.ssa Maria Elena Martinez – per richiedervi l’immediata retti- fica di quanto riportato nell’articolo pubblicato mercoledì 21 febbraio a pag. 9, laddove viene falsamente affermato che “in sostanza, Martinez aveva spesso criticato la sindaca Virginia Raggi sui social e impugnato alcune sue nomine al Tar del Lazio”. Invero, la nostra assistita è assolutamente estranea a tali circostanze. È stata fatta “confusione” tra la posizione della dott.ssa Martinez e quella dell’avv. Ugo Morelli. Infatti, è solo nella memoria difensiva - depositata avanti il Tribunale L’articolo non ha dato spazio ad “accenni” (tantomeno “acriticamente riportati”), al contrario ha dato notizia di atti ufficiali della magistratura di San Marino e del Consiglio Grande e Generale, il parlamento della Repubblica del Titano, e delle iniziative legali di Advantage Financial a tutela della propria reputazione. Che Advantage Financial non sia oggetto di indagine giudiziaria è stato chiaramente indicato in un articolo contenente nome e cognome degli indagati.