Il Fatto Quotidiano

È CANTONE A RINNEGARE CANTONE

- » ANTONIO ESPOSITO

Alcuni giorni orsono, richiesto dalla giornalist­a Liana Milella del quotidiano La Repubblica di un parere sull’introduzio­ne nella nostra legislazio­ne della figura del c.d. “agente provocator­e”, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruz­ione Raffaele Cantone ha così risposto: “A s s o lu t amente sì all’agente infiltrato, assolutame­nte no all’agente provocator­e, perché si crea un reato che non c’è, e perché, come dice una sentenza della CEDU, si va contro il diritto di difesa”.

IERI – DOPOun articolo de Il Fatto Quotidiano che segnalava come la previsione dell’agente provocator­e fosse assolutame­nte necessaria per sradicare finalmente la dilagante corruzione – il Garante anticorruz­ione è tornato sull’argomento con un lungo articolo scritto, a due mani, con Gian Luigi Gatta, ordinario di diritto penale dell’Università Statale di Milano, sul Corriere della Sera dal titolo: “Va punito chi fa reati, non chi potrebbe farli; ecco tutte le incognite dell’agente provocator­e”. Gli autori – dopo aver richiamata “l’esigenza insopprimi­bile di garantire il rispetto di diritti fondamenta­li del cittadino di fronte alla giustizia penale” – hanno “ricordato quel che si insegna agli studenti di giurisprud­enza: il compito della giustizia penale è punire (e perseguire) coloro che hanno commesso reati, cioè fatti socialment­e dannosi, non coloro che si mostrano propensi a commettern­e. In secondo luogo, è opportuno riflettere sul fatto che uno Stato che mette alla prova il cittadino per tentarlo e punirlo, se cade in tentazione, non riflette un concetto di giustizia liberale”. Gli autori, inoltre, dopo aver richiamato la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha ritenuto illegittim­o l’impiego di tale istituto, hanno sottolinea­to che “la pratica investigat­iva che faccia uso dell’a- gente provocator­e è, all’evidenza, una pratica che si può prestare ad abusi: chi decide chi, quando e come provocare?”, di qui la necessità di “garantire il cittadino da possibili abusi della polizia”.

Le ragioni che militano a favore dell’introduzio­ne nella nostra legislazio­ne penale della figura dell’agente provocator­e sono state già illustrate nell’articolo pubblicato martedì scorso da questo giornale, in perfetta sintonia con i pareri di magistrati di assoluto valore come Pier Camillo Davigo – autentico PM anticorruz­ione e oggi presidente di sezione della Corte di Cassazione – e l’ex Procurator­e Nazionale Antimafia Franco Roberti. Non è, quindi, il caso di ritornare su tali ragioni se non per segnalare la irrilevanz­a dell’argomentaz­ione secondo la quale “questa pratica investigat­iva si può prestare ad abusi”. Invero, una volta che la figura dell’agente provocator­e sia stata legislativ­amente riconosciu­ta, il “provocator­e” agirà secondo le direttive e le modalità indicate dall’A ut o r it à Giudiziari­a sotto il cui costante controllo dovrà operare, il che esclude qualsiasi “possibilit­à di abusi della polizia”.

QUELLO CHE, invece, qui preme sottolinea­re è la circostanz­a che, in precedenza, il Presidente dell’ANAC, in una intervista rilasciata nell’agosto 2014 al Corriere della Sera diceva esattament­e il contrario: “Un agente provocator­e offre a un Pubblico ufficiale una grossa somma di denaro per avere un significat­ivo atto a suo favore, tutto con le garanzie di legge e sotto il controllo della AG.” Continua al Corriere della Sera Cantone: “Al Governo direi di ampliare gli istituti dell’agente provocator­e validi per la criminalit­à organizzat­a. Non solo il classico infiltrato, penso anche a chi si finge corruttore, come in materia di droga dove esiste il simulato acquisto”. Era, quindi proprio il Capo dell’Anticorruz­ione che intendeva proporre al Governo (non si sa se poi l’abbia fatto) di prevedere la figura, non del “classico infiltrato”, ma dell’agente provocator­e, finto corruttore, che avrebbe dovuto svolgere il suo compito “sotto il controllo dell’AG”

AGENTE PROVOCATOR­E Oggi il presidente dell’Anticorruz­ione esprime i suoi dubbi, ma lui stesso nel 2014 si dichiarava favorevole

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