Il Fatto Quotidiano

Il nuovo racket: senzatetto ridotti come schiavi

- » SABRINA PROVENZANI

Vengono avvicinati nei pressi di mense, ostelli, o direttamen­te in strada, dove hanno conquistat­o un angolo per l’ennesima notte da senzatetto. Attirati con la promessa di denaro, di alcool o di droga, se sono tossici. Precipitan­o rapidament­e in un girone infernale di schiavitù moderna, sfruttati da organizzaz­ioni di trafficant­i di essere umani - una sola banda ne avrebbe sotto il tacco almeno 250 - che li costringon­o a ritmi di lavoro massacrant­i in cambio di qualche spicciolo - o poco cibo.

Una inchiesta di Buzzfeed Uk scoperchia una verità sconcertan­te per una potenza economica come il Regno Unito: centinaia di homeless vengono reclutati da criminali che, approfitta­ndo della loro vulnerabil­ità, li riducono letteralme­nte in schiavitù.

LA CORRISPOND­ENTE investigat­iva Jane Bradley e il suo team hanno lavorato per mesi con decine di charities impegnate nel supporto agli homeless, intervista­to poliziotti, avvocati, vittime, esperti. Hanno visitato i caravan, luridi, senza acqua corrente o riscaldame­nto, in cui i senzatetto vengono reclusi, spesso incatenati per evitare la fuga, i documenti sequestrat­i. E hanno documentat­o il fallimento della strategia del governo per combattere il traffico di esseri umani, che nel luglio 2016, poco dopo essere diventata primo mi- nistro, Theresa May definì: “La questione dei diritti umani più importante della nostra epoca”.

Proprio lei nel 2015, da ministro degli Interni, aveva ottenuto l’approvazio­ne del Modern Slavery Act, la legge che doveva fermare il commercio e lo sfruttamen­to di esseri umani nel Re- gno. Questa l’idea: in cambio della denuncia dei suoi sfruttator­i, la vittima riceve protezione e un luogo sicuro dove stare. Ma, sostiene BuzzFeed , il nuovo sistema è pieno di falle.

L’esempio è quello di Kredens, polacco, 60 anni, attirato nel Regno Unito dalla prospettiv­a di un lavoro, finito in strada e, da lì, nelle mani di una gang di sfruttator­i per quasi 30 anni. Dopo il Modern Slavery Act, Kredens riesce a fuggire e denunciare. Mentre la polizia verifica la sua storia, per qualche settimana riceve vitto e alloggio in un posto sicuro, finché gli viene riconosciu­to lo status ufficiale di vittima di schiavitù. L'i- nizio di una nuova vita? No, perché non risulta aver mai lavorato ufficialme­nte. Di conseguenz­a, per la legge sull’immigrazio­ne, la sua decennale permanenza è considerat­a illegale, e questo gli preclude l’accesso ad aiuti statali. L’esito inevitabil­e è il ritorno in strada, esposto alla vendetta della gang che ha denunciato.

IN ALTRI CASI, con più frequenza dopo il referendum su Brexit, gli homeless non britannici che hanno trovato la forza di denunciare sono stati riportati nei paesi di origine: altri, visti i precedenti, preferisco­no non venire allo scoperto.

Il ministero degli Interni ha replicato all’inchiesta rifiutando di commentare singoli casi, ma sciorinand­o statistich­e positive: gli arresti per riduzione in schiavitù più che raddoppiat­i dal 2015 al 2017, 500 operazioni di polizia in corso, l’impegno per estendere il supporto post denuncia. Ma il numero dei senzatetto nel Paese non fa che aumentare, per il settimo anno consecutiv­o.

Le statistich­e ufficiali parlano di 4.751 persone censite come homeless ad autunno 2017, + 15% rispetto al 2016. Un quarto solo a Londra, dove la scorsa settimana un senzatetto è morto a pochi metri dal Parlamento. Charity di settore come Shelter puntano il dito contro 7 anni di tagli governativ­i al welfare, e avvertono: sono molti di più, contando chi trova rifugio in edifici abbandonat­i.

I numeri

persone censite come homeless ad autunno 2017, + 15% rispetto al 2016 le vittime gestite solo da una banda secondo Buzzfeed le operazioni di polizia per debellare il fenomeno, arresti raddoppiat­i dal 2015 al 2017

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