La Madia fa causa al “Fatto” e noi denunciamo lei
In questa campagna elettorale il tema della povertà è stato evocato più volte dalle forze politiche e sono state ipoti zzate anche alcune soluzioni, pur in assenza di un vero e proprio confronto pubblico sulle diverse misure. A partire dall'1 dicembre, è in vigore il Reddito di inclusione e di questo sarebbe interessante discuterne. Il Rei è nato dopo un intenso confronto tra il Parlamento, il governo e l'Alleanza contro la povertà in Italia. L’introduzione del Rei è un risultato storico, che dota l’Italia di una misura nazionale, strutturale, contro la povertà assoluta. Si tratta, però, del primo passo.
Ora come Alleanza chiediamo alle forze politiche tre cose. La prima è estendere la copertura del Rei e incrementare il contributo economico, affinché si possa “coprire” tutti quei 4,7 milioni di poveri assoluti con contributi adeguati. La seconda è riconoscere l’importanza dell’attuazione: occorre monitorare e valutare, correggendo le disfunzioni, e non ripartire ogni volta da zero. La terza è fare del Rei il punto di partenza per un rinnovamento del welfare.
Per questo abbiamo scritto un manifesto in cui invitiamo tutte le forze politiche a conservare e implementare il Rei. Una riforma così (così condivisa con le forze sociali, così faticosa da “partorire”, così strutturale) merita di essere tenuta al riparo dalla temperie elettorale, perché può essere il comun denominatore di ogni forza politica, di ogni disegno di welfare che intenda partire dai più poveri. Non so se si può parlare di patto, di lodo, di impegno o di qualunque altra cosa serva a dire che la lotta alla povertà ci può unire proprio attraverso uno strumento come il Rei che è moderno e impegnativo, che è una sfida per tutta la Repubblica e una speranza per quei milioni di persone che vivono in povertà assoluta.
*Portavoce Alleanza contro la povertà in Italia