Il Fatto Quotidiano

La Madia fa causa al “Fatto” e noi denunciamo lei

- » ROBERTO ROSSINI*

In questa campagna elettorale il tema della povertà è stato evocato più volte dalle forze politiche e sono state ipoti zzate anche alcune soluzioni, pur in assenza di un vero e proprio confronto pubblico sulle diverse misure. A partire dall'1 dicembre, è in vigore il Reddito di inclusione e di questo sarebbe interessan­te discuterne. Il Rei è nato dopo un intenso confronto tra il Parlamento, il governo e l'Alleanza contro la povertà in Italia. L’introduzio­ne del Rei è un risultato storico, che dota l’Italia di una misura nazionale, struttural­e, contro la povertà assoluta. Si tratta, però, del primo passo.

Ora come Alleanza chiediamo alle forze politiche tre cose. La prima è estendere la copertura del Rei e incrementa­re il contributo economico, affinché si possa “coprire” tutti quei 4,7 milioni di poveri assoluti con contributi adeguati. La seconda è riconoscer­e l’importanza dell’attuazione: occorre monitorare e valutare, correggend­o le disfunzion­i, e non ripartire ogni volta da zero. La terza è fare del Rei il punto di partenza per un rinnovamen­to del welfare.

Per questo abbiamo scritto un manifesto in cui invitiamo tutte le forze politiche a conservare e implementa­re il Rei. Una riforma così (così condivisa con le forze sociali, così faticosa da “partorire”, così struttural­e) merita di essere tenuta al riparo dalla temperie elettorale, perché può essere il comun denominato­re di ogni forza politica, di ogni disegno di welfare che intenda partire dai più poveri. Non so se si può parlare di patto, di lodo, di impegno o di qualunque altra cosa serva a dire che la lotta alla povertà ci può unire proprio attraverso uno strumento come il Rei che è moderno e impegnativ­o, che è una sfida per tutta la Repubblica e una speranza per quei milioni di persone che vivono in povertà assoluta.

*Portavoce Alleanza contro la povertà in Italia

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