“Per combatte il fascismo serve lavoro, non le piazze”
La gente chiede risposte concrete”
“La gente che viene nelle piazze chiede lavoro, soluzioni. Non vuole parlare di fascismo o antifascismo, come succede nei salotti tv”. Dalla Sardegna, dove è per il suo tour di un mese lungo l’Italia, Alessandro Di Battista inizia così. Mentre sui giornali e in altre piazze si sfila e si discute del pericolo “nero”, lui insiste su altro. “Di cosa dobbiamo parlare, della possibilità che si riformi il partito fascista? Ma per favore”. Poche ore prima la diretta sul suo profilo Facebook mostrava il suo camper circondato da una piccola folla, con una signora che gli regalava vasetti di acciughe, e lui a cercare posto nel frigo colmo.
Le regalano anche il cibo? In ogni tappa ci riempiono di roba. Abbiamo dovuto distribuirne un po’, non avevamo più spazio.
La trattano come una star, altro che cittadino tra i cittadini.
Non è così, è un atteggiamento da comunità familiare. Una persona mi ha regalato dei sandali usati per mio figlio Andrea. Me li ha passati, come si fa con un parente. Sarà anche una comunità, ma gli attivisti sono furibondi per la vicenda delle restituzioni mancate. Quanto si lamentano con lei?
Nelle mie tappe non me ne parlano mai. Sono tutti fieri delle restituzioni del Movimento, ma come me sono incazzati con chi non ha rispettato i patti e che noi abbiamo cacciato.
Ma come è possibile? Glielo giuro.
Sarà: ma perché questi suoi colleghi hanno violato quel patto? Bisogno di denaro? L’uomo è debole.
E allora perché in questi anni non avete mai controllato? Per eccesso di onestà. A inizio legislatura decidemmo di destinare quei soldi direttamente a un fondo del Mef, per non poterli teoricamente toccare. Il controllo era nelle rendicontazioni pubbliche. Ma non sarei mai arrivato a pensare che qualcuno ritirasse i bonifici.
Il metodo era sbagliato: e poi tutti quegli scontrini...
Il metodo per me va bene perché ci ha consentito di ridare oltre 23 milioni. Ma ora per evitare le furbate di pochi creeremo un fondo intermedio dove destinare i soldi.
È vero che i parlamentari verseranno una cifra fissa? Non lo abbiamo deciso.
C’è pure il tema dei rimborsi. Per esempio Panorama ha fatto notare che lei in agosto ha usato oltre mille euro di rimborsi per pagarsi il tour in Sicilia. Ma quei soldi servono per l’attività parlamentare.
Non sono rimborsi, erano soldi del mio stipendio, che ho usato in modo trasparente per tutta la mia attività politica. E non mi sono fatto mancare nulla. Eppure ho restituito oltre 200 mila euro. Quelli che non adopero per questo fine e per pagare la mia collaboratrice li restituisco tutti. Chieda agli altri partiti se lo fanno. E poi come pensa che gli altri si paghino le trasferte per eventi e comizi? Non è stato inoppor tuno? A s s o l u t amente no. Io pago perfino un affitto a Roma con i miei soldi, senza usare la diaria. Torniamo sull’e st rema destra. Perché non avete partecipato alle manifestazioni di sabato? E perché siete rimasti zitti dopo l’attentato di Macerata? Abbiamo detto che di fronte a una tragedia tale
“PIÙ TURISTI, MENO MIGRANTI” NEL LAZIO “La Lombardi è bravissima, una persona profondamente etica. Io non avrei utilizzato quelle parole. Ma la sostengo”
la politica deve restare in silenzio, per evitare strumentalizzazioni. Dopodiché siamo sempre stati contrari a ogni forma di violenza. Ma questi fatti si combattono con le proposte per risolvere i problemi economici e sociali, non con i minuti di raccoglimento stile Boldrini. Un grande partito deve prendere posizione, analizzare i fatti e dire se li ritiene sintomo di qualcosa. Sintomo di cosa? Sta tornando il partito fascista?
No. Ma organizzazioni come Casapound e Forza Nuova sono tornate forti, soprattutto nelle periferie. Queste organizzazioni le blocchi dando lavoro e risposte. Io chiedo a tutti di manifestare pacificamente, ma finché non arriveranno aumenterà la violenza. Le piazze dove vado sono colme di 50enni e 60enni rimasti senza occupazione, trattati come fantasmi. Roberta Lombardi, candidata governatrice del Lazio, ha pubblicato un post in cui auspica “più turismo e meno migranti”. E lei ha preso le distanze. Lei è bravissima, una persona profondamente etica. Io non avrei utilizzato quelle parole. Ma la sostengo, convintamente. E poi perché certe leggi non vengono analizzate come i nostri post? Lei la sostiene, ma gli altri in campagna elettorale latitano, Di Maio compreso. Pare abbandonata a se stessa. Ma no, c’è la campagna per le Politiche, nei collegi, e sono tutti impegnati. Io non sono candidato e ho più spazio. Ma che gente viene a sentirla? Soprattutto i 50enni?
Ci sono persone di tutte le età. E un buon 30 per cento non era mai andato a un evento del M5S. Prima di iniziare faccio sempre un test dal palco. Insisto: vengono per vedere il personaggio della tv.
Io giro per tanti centri minori, dove Berlusconi e Renzi non vanno mai. E certo, una delle molle è la curiosità. Ma quella principale è il bisogno di soluzioni. Ogni giorno c’è un nuovo vostro candidato massone o con precedenti penali. Abbiamo centinaia di candidati, e questa volta avevamo aperto agli esterni. Abbiamo avuto qualche caso negativo. ma quelli scoperti li mandiamo subito fuori, perché abbiamo regole dure e chiare. Però non è possibile controllare tutto. Le liste dei massoni non sono pubbliche. Avrete una pattuglia di eletti sconfessati. Andranno tutti in altri partiti, magari votando le larghe intese? (Pausa, ndr ). Non lo so. Ma spero che gli attivisti facciano una pressione democratica ed equilibrata per ricordargli certi valori del M5S. Certi valori ce li ha pure l’allenatore di calcio Zdenek Zeman? Oggi presenta con voi il programma per lo sport, e ha detto che vi voterà. Siamo andati a trovarlo un mese fa a Pescara, dove allena. Eravamo io e i colleghi Valente, Vacca e Del Grosso. Gli abbiamo spiegato i punti del programma e dopo averci pensato un po’ ha accettato di presentarli assieme a noi. Magari lo farete ministro dello Sport.
(Sorride, ndr) No. Abbiamo parlato solo di proposte. E gli è piaciuta molto quella contro i conflitti di interesse nello sport. Il 4 marzo è vicino, come il suo arrivederci al M5S. Dovrà dire addio a folle e doni. Sono già preparato.
Tutto questo le mancherà.
Non abbandonerò mai il M5S. E lo seguirò anche fuori del Palazzo, in vari modi. Farà ancora piazze.
Può essere. Vedrete.
ZDENEK ZEMAN E LE CINQUE STELLE “Abbiamo parlato con lui di proposte. Gli è piaciuta molto quella contro i conflitti di interesse nello sport”
QUELLI CHE NON RESTITUIVANO
Il metodo va bene, ci ha consentito di ridare 23 milioni. Ma ora per evitare le furbate di pochi creeremo un fondo intermedio dove destinare i soldi
RISCHIO TRANSFUGHI POST VOTO
Spero che gli attivisti facciano una pressione democratica ed equilibrata su queste persone per ricordar loro certi valori fondamentali del M5S