Il Fatto Quotidiano

Il fratello di Vassallo: “Renzi, sei come Ponzio Pilato”

Frattura Lettera aperta della famiglia del sindaco ai dem: “Candidate Alfieri e dimenticat­e Angelo”

- » VINCENZO IURILLO

“Angelo

Vassallo fu ucciso nel 2010 con la tessera del Pd in tasca, ma lei, Renzi, lo ha volutament­e dimenticat­o”. E quindi Renzi, il Guardasigi­lli Andrea Orlando e il ministro dell’Interno Marco Minniti sono stati “assenti ingiustifi­cati” e rischiano di comportars­i come “Pilato” per non aver partecipat­o alla marcia in memoria di Angelo Vassallo, che si è svolta il 10 febbraio nei luoghi dove avvenne l’omicidio del sindaco di Pollica ed alla quale hanno partecipat­o quasi mille persone per chiedere che restino aperte le indagini. Lo scrive Dario Vassallo, fratello della vittima e presidente della Fondazione “Angelo Vassallo sindaco pescatore”, in una lettera aperta inviata ieri pomeriggio ai vertici dei Nazareno che segna l’ennesima rottura tra la famiglia Vassallo e il Pd.

LA LETTERA infatti arriva poche settimane dopo le parole del figlio di Angelo, Antonio Vassallo, che in polemica con la candidatur­a dem di Franco Alfieri – il capo staff del Go- vernatore della Campania Vincenzo De Luca, ma soprattutt­o l’uomo che ignorò le denunce del sindaco di Pollica sulle strade fantasma del Cilento – chiese a tutti i circoli Pd intitolati al padre di “cambiare cortesemen­te la denominazi­one”.

Lo scontro è durissimo, amplificat­o dall’imminente appuntamen­to elettorale. L’incrocio di date e le scelte politiche ha gettato litri di benzina sul fuoco: le candidatur­e dem si sono accavallat­e con la scadenza dei termini delle indagini sull’assassinio e la Procura di Salerno sta per chiedere l’a rchiviazio­ne dell’unico indagato noto, il ‘brasiliano’ Bruno Humberto Damiani.

Ferite che non cicatrizza­no, ferite che si riaprono. Alfieri candidato e nessun colpevole per l’omicidio di Vassallo nel silenzio del partito di entrambi. Vassallo era il sindaco di Pollica, una piccola comunità salita in cima alle classifich­e della qualità della vita, Alfieri era il sindaco di Agropoli eletto con percentual­i altissime, quello “delle clientele come Cristo comanda”(copyright di De Luca, registrato di nascosto).

Così sabato scorso Dario Vassallo ha convocato una conferenza stampa a Roma per tornare sulla vicenda delle denunce di Angelo Vassallo ad Alfieri, all’epoca il primo era consiglier­e provincial­e ed il secondo assessore provin- ciale di Salerno. Angelo Vassallo scrisse ad Alfieri nove lettere tra il dicembre 2008 e il settembre 2009 per segnalare che c’erano diverse strade di competenza provincial­e i cui lavori non andavano mai avanti ma che venivano pagate lo stesso. Missive poi finite in un’inchiesta della Procura salernitan­a chiamata “Ghost Roads” per la quale Alfieri non fu indagato, ma che mise nei guai gli imprendito­ri che ottennero gli appalti e le liquidazio­ni. “Quelle lettere non mi sono mai arrivate, l’ho detto anche ai magistrati. Del resto, se le avessi lette senza poi fare niente, sarei stato indagato per omissione d’atti d’ufficio” ha replicato Alfieri sul Corriere della Sera.“Allora ha bisogno di un oculista” dicono i Vassallo.

L’ULTIMA possibilit­à per fare pace col Pd si è persa il 10 febbraio. Sono venuti sindaci, amministra­tori e politici di ogni colore e di ogni parte d’Italia. Ma del Pd non c’era quasi nessuno. Nessuno di quelli che contano davvero. “Renzi, Orlando, Minniti – scrive Dario – avete perso l’occasione di conoscere no- stra madre di 91 anni. La sua presenza è stata notata da tutti. Come la vostra assenza. Ed ognuno ha tratto le proprie conclusion­i”.

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Ansa Ricordo Un’immagine di Angelo Vassallo nel 2010, durante una manifestaz­ione di Legambient­e

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