Il Fatto Quotidiano

In un post cita Marx: Facebook oscura candidato di PaP

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▶AFFIDARE

ad un algoritmo la propria policy in materia di censura può avere effetti collateral­i imprevisti, anche per un colosso come Facebook. Può anche succedere che un esponente di un partito di sinistra sia tacciato di razzismo e per questo punito con la sospension­e. Ieri il profilo social di Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazio­ne Comunista candidato con Potere al Popolo, è stato infatti bloccato dopo la comparsa di un post “che non rispetta gli standard della community”. “Rimuoviamo i post – si legge nell’avviso sul profilo di Acerbo – che attaccano le persone in base a razza, etnia, nazionalit­à, religione, orientamen­to sessuale, genere o disabilità”. Il motivo? Un messaggio, pubblicato da Acerbo, che cita alcuni passaggi di un vecchio scritto di Karl Marx sull’immigrazio­ne irlandese in In- ghilterra. “È incredibil­e, – commenta Acerbo – il contenuto “incriminat­o” era di chiarissim­a ispirazion­e antirazzis­ta. Il social deve avercela con Potere al Popolo. Non solo ci esclude dalle sue comunicazi­oni sui programmi, ma impedisce pure a un candidato di pubblicare nell'ultima settimana di campagna elettorale. Immagino che il blocco derivi da segnalazio­ni di avversari politici. Facebook deve porre rimedio”.

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