Il Fatto Quotidiano

Balotelli in visita antirazzis­ta “Grazie a chi accoglie i rifugiati”

L’ovazione dei 150 del centro Pampuri per il centravant­i, l’incontro organizzat­o dalla mamma. Regalo a un ospite: “Ti piace Drogba?”. E glielo passa al telefono

- » LUIGI FRANCO

Nemmeno il tempo di dire “ciao ragazzi” appena entrato in mensa, che loro lo hanno subito circondato. Chi esultando al nome Mario, chi urlando Balotelli, chi mettendosi le mani nei capelli per la sorpresa di avere lì davanti, pure da toccare, quel campione dalla pelle scura come la loro. La calca era tale che i responsabi­li del centro di accoglienz­a Pampuri di Brescia a un certo punto hanno dovuto prendere Balotelli, accompagna­rlo in un ufficio e poi organizzar­e una procession­e a gruppetti per i selfie di rito.

AL CENTROvivo­no in tutto 150 richiedent­i asilo, provenient­i soprattutt­o dall’Africa subsaharia­na, dal Pakistan e dal Bangladesh. Così domenica sera, tra un abbraccio per tutti e una stretta di mano, l’ora e mezza della visita è volata via. E di tempo per i discorsi non ce n’è stato. Ma quello che il giocatore del Nizza non ha detto lì, lo ha scritto qualche ora dopo su Instagram sotto una foto di gruppo: “Lo sport vince contro ogni discrimina­zione e razzismo. Grazie al Pampuri che accoglie. Persone, volte e storie da conoscere”.

Così il tema dell’immigrazio­ne è finito in evidenza sui siti non perché questo o quel politico avesse fatto la dichiarazi­one quotidiana su una questione al centro della campagna elettorale. Ma per il post di Super Mario, che ieri sera superava già i 52 mila like. Fossero voti, presi tutti in un botto, farebbero invidia al politico della dichiarazi­one quotidiana. Invece erano apprezzame­nti per il gesto semplice di un campione che il razzismo l’ha spesso subito in campo. Dai cori “non esistono ‘negri’ italiani” ai versi di scimmia, agli “uh uh”. Insulti a cui lui ha spesso reagito, magari mettendosi l’indice davanti alla bocca per zittire gli spalti. Oppure con un post sui social, co- me un mese fa dopo i cori razzisti dei tifosi del Bastia: “Il calcio è uno sport incredibil­e, ma queste persone lo rendono orribile. Vergogna davvero!”.

HA ANCHE la fama di ragazzacci­o dalla testa calda, Balotelli. Ma non dirlo a quegli ospiti del centro che fanno parte della squadra di calcio del Pampuri. Sono a metà classifica del campionato del Csi e “non hanno mai rotto la caviglia a ness un o”, ci tiene subito a dire la responsabi­le dei progetti Francesca Montiglio. A uno come Balo si sono sempre ispirati. Ogni tanto fa dei casini? “Che importa, è un gran giocatore”, fa un passo avanti Dudù, 22 anni del Gambia e fisico da portiere. È il più alto della squadra, ma un compagno nota: “Mario era un bel po’ più alto di lui”. E subito a far vedere gli scatti di domenica, con Balotelli in giubbotto di pelle, collane appese e sempre sorridente fra loro.

I responsabi­li del centro hanno saputo della visita solo sabato. La famiglia Balotelli vi- ve nel Bresciano, non lontano dal lì. “Qualche tempo fa – racconta Montiglio – sua mamma Silvia, volontaria alla Caritas di Concesio, ha conosciuto la nostra realtà e ci ha detto che le avrebbe fatto piacere portare Mario”. Poi l’altro giorno la telefonata: “Questo week end non gioca a Nizza, veniamo?”. Così sono venuti, insieme a quattro rifugiati che vivono a Concesio. In auto a uno di loro Balotelli ha chiesto il giocatore preferito. “Drogba”, ha risposto e subito s’è ritrovato in mano il cellulare di Mario e in linea niente meno che il campione ivoriano. Poi l’incontro al Pampuri: ha emozionato tutti, non solo la squadra di calcio. Bakaioko è seduto in aula alla lezione di italiano: “Che mito, Balotelli lo conoscevo benissimo anche quando ero ancora in Costa d’Avorio”. E della visita a sorpresa si parla anche all’atelier pieno zeppo di sculture e dipinti fatti dagli ospiti. O mentre ti portano a vedere l’orto da 5 mila metri quadri che coltivano.

La foto sul web ”Lo sport vince contro ogni discrimina­zione” Il post del calciatore fa il pieno di like

NATO A PALERMO

nel 1990 da genitori ghanesi che si sono poi trasferiti nel Bresciano, a tre anni è stato affidato alla famiglia Balotelli di Concesio (Brescia) che l’ha cresciuto

ATTACCANTE DI TALENTO,

ha giocato nel Lumezzane, esordito in Serie A con l’Inter e poi vestito le maglie di Mancherste­r City, Milan, Liverpool e ora Nizza

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Su Instagram Mario Balotelli ha diffuso la foto del suo incontro al Pampuri di Brescia
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