Macho-Salvini contro Elsa e lo sfottò di papà Pascale
Non potevamo non stilare la classifica dei 10 migliori momenti social (e non) di questa indimenticabile campagna elettorale:
10) Rosario Pascale, padre di Francesca Pascale, utilizza la sua pagina Facebook per fare campagna elettorale in favore del Movimento 5 Stelle. Il suo perculare il genero 81enne con le foto di
Di Maio e Di Battista accompagnate dalla scritta “Questi ragazzi sono il futuro!”, è la più grande provocazione politica fatta a Silvio Berlusconi dopo i selfie della Minetti che limonava con Gue Pequeno.
9) Giorgio Gori ha optato, come nel suo stile, per una campagna low profile. Mai uno scazzo con qualcuno, mai un inciampo, mai un post sgrammaticato, mai una citazione sbagliata, mai una patacca d’olio sul maglione in cachemire. Nulla. Poi guardo con attenzione il video auto-promozionale postato su fb e appaiono dei cartelli con su scritte le qualità per cui bisognerebbe votarlo presidente della regione. Tra queste, oltre “capace”, “preparato” e “indipendente” su un cartello più piccolo, quasi timido, appare l’a g ge tt iv o “Belloccio”. Come a dire: Attilio Fontana è simpatico. O, al massimo, un tipo.
8) Matteo Salvini, durante il suo comizio elettorale a Roma, ha detto che questa cosa di far diventare Elsa di Frozen lesbica è proprio brutta. Che è un mondo al contrario. Sulla scia di questa importante presa di posizione, tra le sue prime riforme, se va al governo, è prevista quella che obbligherà i libri di favole a modificare il titolo “Lilli e il vagabondo” in “Lilli e il Rom”.
7) Silvio Berlusconi, intervistato dall’emittente Telelombardia, spiega che i militari italiani, quando non sono impegnati in missioni internazionali, trascorrono il tempo in caserma a giocare a carte. Considerato che le forze armate sono buona parte dell’elettorato di centrodestra, è un guizzo a dir poco geniale. La Meloni si incazza, la Pinotti pure. Berlusconi propone alle due di riparare alla gaffe con un più sobrio “I militari italiani, quando non sono impegnati in missioni internazionali, vanno a figa”, ma poi per fortuna se ne dimentica per rispettare un altro impegno preso, piuttosto pressante: andare a figa.
6) Luigi Di Maio ama la trasparenza, si sa, e detesta nascondere gli errori sotto il tappeto. Fa bene quando si tratta di candidati impresentabili, un po’meno bene quan- do mostra fiero un foglio con l’impegno a votare una legge che dimezzi le indennità parlamentari. In una manciata di righe, infatti, ci sono ben tre congiuntivi mancanti. Errori da matita blu, eh, che però evidenziano una reale problematica nella formulazione di una subordinata relativa abbastanza elementare. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, triplicare Di Maio. Scrivo così che magari in latino ha la media più alta.
5) Dall’italiano alla geografia, ma anche alla storia, il programma di terza media è ostile anche a Giorgia Meloni, che a Torino si offre volontaria all’interrogazione del prof. Greco, direttore del Museo Egizio. Argomento a piacere: l’ormai celebre promozione per soli arabi. Purtroppo Giorgia si incarta quasi su tutto, dal fatto che non sappia che l’arabo non è una religione ma una lingua all’ignoranza sulla proprietà delle opere esposte ( egiziana, non italiana). Il prof. Christian Greco diventa un eroe nazionale, lei lo zimbello del Paese grazie al video dell’incontro da 4 in pagella che campeggia su tutti i siti, profili, telefoni della nazione.
4) Del resto con le antiche usanze e la tradizione, la Meloni ha un evidente problema. In uno dei suoi più celebri manifesti elettorali esclama ‘Difendi la famiglia tradizionale!’. Che detto da una con un figlio ma che non è sposata, alleata con quello del bunga bunga, due mogli e una fidanzata, alleata pure con quello che ha un figlio dalla prima moglie, una bimba da una compagna e ora convive con una terza donna, lo stesso che ha tra gli esponenti di spicco del suo partito un avvocato donna, madre, la cui composizione della famiglia è totalmente oscura ai più; ecco, detto da lei, rischia di rendere più credibile Berlusconi quando parla di lotta all’evasione fiscale.
3) Si posiziona altissimo il Pd grazie a ‘Matteo Renzi News’, pagina Facebook ufficialmente non- ufficiale ma notoriamente gestita da un collaboratore del buon Matteo, che si produce in almeno due capolavori formato post. Il primo, sul bonus cultura: ‘Grazie ai 500 euro di Renzi ho potuto comprare un biglietto per il concerto di Laura Pausini!”. Che uno dice “Fortuna che era un bonus cultura e non un bonus intrattenimento, altrimenti avrebbero riportato la testimonianza di quello che grazie a Renzi si era comprato 6 grammi di fumo. Qui siamo al capolavoro, e pertanto la foto del candidato Matteo Ricci, sempre sulla stessa pagina, a cui è associato il travolgente slogan ‘ Rimbocchiamoci le MANI’ rischia di passare in secondo piano. Ma è una creazione linguistica degna del miglior Luca Giurato. Buongiollo a tutti!
2) Carla Franchini, candidata per il Movimento 5 Stelle nel collegio uninominale del Senato Rimini, scrive un post su fb in cui racconta che un gruppo di giornalisti incontrati per caso le ha chiesto di farsi intervistare e che lei, stoica, ha risposto di no perché non le pare corretto nei confronti dei competitor. Sotto al post appare poi un commento enfatico: “Brava, tu sì che sei una vera signora della politica!”. Peccato sia scritto dall’autrice del post Carla Franchini, che evidentemente si è dimenticata di fare logout e di complimentarsi con se stessa ma con un altro finto profilo. Morale: parla di attacco hacker, poi di attacco hater, poi di attacco alieno, poi le prende un attacco isterico e dice che sporgerà denuncia. In pratica, andrà a costituirsi.
1) Il primo posto, e senza bisogno di spiegazioni, va a Giuseppe Civati e al suo manifesto: “Ma vi rendete conto che ogni voto dato a Renzi è un voto a Renzi?”. Comunque vada, ha già vinto lui.
‘Grazie ai 500 euro di Renzi ho potuto comprare un biglietto per il concerto di Laura Pausini!’ ‘Rimbocchiamoci le MANI’
MATTEO RENZI NEWS