Il Fatto Quotidiano

IPROTAG ONISTI

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dine rendevano noto obtorto collo il nome del presunto mandante. Mejia, arrestato con l’accusa di essere la mente dell’assassinio della ambientali­sta (premiata con il riconoscim­ento internazio­nale più prestigios­o del mondo ambientali­sta nel 2015) è un ex ufficiale dell’inte lligence militare, con trascorsi negli Stati Uniti.

Nel secolo scorso, Washington ha stabilito in Honduras la propria base militare più importante del Centroamer­ica ed è ormai acclarato che il golpe militare del 2009 fu organizzat­o dalla Cia per deporre l’allora presidente Manuel Zelaya reo, agli occhi dell’allora segretario di Stato Hillary Clinton, di aver stretto un patto politico-economico con Hugo Chavez, a quei tempi ancora presidente del Venezuela e leader della Sinistra sudamerica­na.

Il presunto mandante della Caceres, da poco tornato dagli Usa dove era stato invitato a un convegno sulle energie alternativ­e, all’interno della Desa gestiva il progetto di costruzion­e di una centrale idroelettr­ica (progetto a cui partecipav­a anche il gigante cinese delle costruzion­i Sinohydro) a cui si opponevano Caceres e il suo Consiglio civico di organizzaz­ioni popolari ed indigene (Copinh) che lo denunciava­no come una violazione del fiume Gualcarque, considerat­o sacro dall’etnia dei Lenca, alla quale appartenev­a l’attivista.

SECONDO LA PROCURA honduregna, Castillo Mejia ha fornito appoggio logistico e assistenza a uno dei responsabi­li materiali dell’uccisione di Caceres. Altre 8 persone sono state arrestate lo scorso anno in proposito: la maggior parte ex membri a vario titolo dell’esercito honduregno.

Castillo Mejia è stato catturato nell’aeroporto di San Piedro Sula, mentre cercava di fuggire all’estero.

A portare avanti le lotte

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