Il programma elettorale Al Sisi: più retate per tutti
Fermati avvocati, attori, cantanti, corrispondenti esteri
Vivere e sopravvivere al Cairo, tra il rischio di arresti e scomparse. Attivisti, giornalisti avvocati, professionisti, adesso anche cantanti e attori. Il regime di Abdel Fattah Al-Sisi non fa sconti a nessuno e appiccica addosso alle vittime del repulisti accuse gravissime, tra cui l’attentato alla sicurezza del Paese. Il 2018, l’anno delle elezioni, fissate tra il 26 e il 28 marzo, è partito all’insegna della follia maniacale che trasforma molti in potenziali nemici del regime. Una sorta di fotocopia della sindrome da gulenismo che ha colpito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Gli episodi, ormai, non si contano più. Da giovedì pomeriggio non si hanno più tracce di Ezzat Ghonim, avvocato per i diritti umani e direttore della ong Coordinamento egiziano per i diritti e la libertà. Era atteso a casa dalla moglie quella sera. Inutili, al momento, le ricerche dell’uomo tra stazioni di polizia, centri di detenzione e ospedali della capitale egiziana. DiAhmad el-Gharyinvece si sa qualcosa in più. Ad esempio del suo arresto, avvenuto da parte degli apparati di sicurezza nel pomeriggio di venerdì, e della sua presunta comparsa ieri mattina davanti alla Procura militare.
LA STORIA DI EL-GHARY è diversa dalle altre e sembra arrivare dalla penna visionaria di uno sceneggiatore di trame spionistiche. El-Ghary è un famoso attore teatrale e in questi giorni stava portando in scena la pièce ‘ Suleiman Khater’: la storia vera di un soldato egiziano che nel lontano 1985, irruppe al di là della frontiera settentrionale del Si- nai uccidendo 25 soldati israeliani. Considerato un eroe, ma anche un traditore, Khater fu rinchiuso in carcere dove morì poco dopo in circostanze misteriose. Lo spettacolo portato in scena da el-Ghary racconta questa pagina di storia molto nota in Medio Oriente. In un periodo dove il governo del Cairo vede nemici e simpatizzanti della Fratellanza Musulmana ovunque, l’arresto dell’attore si inserisce proprio in un ampio scenario geopolitico che coinvolge Tel Aviv.
Non è un mistero che i rapporti tra i due stati un tempo acerrimi nemici, e tra i due leader, non siano mai stati così buoni. Questioni di priorità e di necessità. Se al-Sisi sta facendo piazza pulita dei Fratelli Musulmani in Egitto, a nord-est Benjamin Ne- tanyahu deve fronteggiare Hamas. Le radici militari e religiose sono praticamente le stesse. Per l’attore teatrale arriverà quasi certamente una condanna, mentre la notissima cantante Sherine Abdel Wahab ha già preso conoscenza sull’esito del suo processo-lampo. Per lei il tribunale del Cairo martedì scorso ha stabilito una pena di sei mesi di reclusione, sospesi con la condizionale. La sua colpa? A novembre, durante un concerto nella capitale, dal palco si era lasciata scappare una battuta, rivelatasi infelice: “Hai mai bevuto l’acqua del Nilo – aveva intonato l’inno patriottico al microfono – No, ti becchi la schistosomiasi. Bevi Evian, è meglio”. Nella condanna sono inclusi il divieto di tenere concerti per due mesi da parte del sindacato dei musicisti e un’ammenda da 230 euro. Nel mirino delle autorità egiziane ci sono anche i giornalisti e in particolare i media britannici. ragazza che ha denunciato come la figlia, tempo prima, fosse stata sequestrata e torturata da apparati statali egiziani. La ragazza aveva smentito di essere stata sequestrata, ma secondo la madre era stata costretta sotto minaccia. L’arresto era avvenuto per ‘ presunta diffusione di false informazioni che potrebbero danneggiare interessi nazionali’e‘alto tradimento’ in caso di diffamazione di polizia e forze armate. La Gran Bretagna è il primo partner economico e commerciale dell’Egitto e i rapporti tra Londra e il Cairo non sono mai stati così difficili. L’Italia segue nella classifica dei rapporti di scambio e le relazioni con al-Sisi sono buone. Forse anche per questo il caso del rapimento, delle torture e della morte di Giulio Regeni non fa passi in avanti.
Libertà soffocate
Ogni parola di critica o scherno viene presa come un reato: si finisce in prigione o si scompare