OGGI SI VOTA, MA I RISULTATI SOLO MARTEDÌ
SERVIRANNO ALMENO 48 ORE (CASO UNICO IN EUROPA) PER CONOSCERE I NUMERI E I NOMI DEI PARLAMENTARI, FRA MULTICANDIDATI E VOTI RIPESCATI
Èil giorno del voto ma – complici i meccanismi e i difetti del Rosatellum – i risultati definitivi e ufficiali, cioè la ripartizione e l’assegnazione dei seggi, si sapranno molto probabilmente martedì. Oggi, però, di sicuro si aprono le urne. Al termine di quella che è stata definita unanimemente come una delle più spente campagne che si ricordino, la parola passa agli elettori. I seggi sono aperti solo oggi, dalle 7 di mattina alle 23. Si vota per il rinnovo di Camera e Senato ma anche in Lombardia e Lazio per l’elezione dei rispettivi consigli regionali.
In Lombardia la sfida dovrebbe essere tra il leghista Attilio Fontana e il renziano Giorgio Gori (più lontano, negli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale, il 5 Stelle Dario Violi). Nel Lazio è invece sfida a tre, tra la grillina Roberta Lombardi, il candidato di centrodestra Stefano Parisi e il governatore uscente del Pd Nicola Zingaretti.
SONO CHIAMATI alle urne circa 46 milioni di italiani. Si dovranno confrontare per la prima volta – e forse già l’ultima – con il famigerato Rosatellum, il nuovo sistema elettorale misto. Un terzo dei parlamentari (232 deputati e 116 senatori) sarà eletto con il criterio maggioritario in altrettanti collegi uninominali (molto semplice: vince chi ottiene anche un solo voto in più degli altri). Gli altri due terzi (386 deputati e 193 senatori) saranno eletti con criterio proporzionale in listini bloccati (da 2 a 4 candidati): le liste si dividono i seggi in proporzione ai voti ottenuti. La soglia di sbarramento è fissata al 3%. Nelle coalizioni, le liste che non raggiungono questa soglia ma superano l’ 1% “d e vo l v o no ” i propri voti agli altri partiti coalizzati.
LE CARATTERISTICHE diaboliche della legge elettorale renderanno molto complesso determinare i deputati e i senatori eletti nel riparto proporzionale.
I candidati nei collegi infatti possono essere collegati a una sola lista (e in quel caso il loro voto si trasmette automaticamente a essa anche nel proporzionale) oppure a una coalizione (e in quel caso i voti che non vengono attribuiti esplicitamente a una delle liste coalizzate, vengono ripartiti proporzionalmente tra di esse). L’attribuzione di due terzi dei seggi diventa un autentico rompicapo. Prima la Commissione elettorale deve calcolare il risultato nazionale nel proporzionale delle singole liste: ovvero a quanti senatori e deputati “proporzionali” avrà diritto ogni partito. Per ogni partito gli eletti scattano nei collegi in cui il risultato della lista è migliore, ma poi il sistema viene complicato terribilmente dai “resti” (i voti che non servono a eleggere nessuno) e dagli “aggiustamenti nazionali” che garantiscono a ciascuna lista la sua quota proporzionale di eletti. Insomma, il cervellotico meccanismo del Rosatellum impedirà agli elettori di conoscere in tempi rapidi l’esatta composizione del Parlamento. E anche diversi dei candidati nei listini dovranno attendere oltre 24 ore per conoscere il proprio destino.
LE OPERAZIONI di spoglio infatti si articolano in tre fasi. La prima: il conteggio dei voti dell’uninominale e del proporzionale. La seconda: le corti d’appello procedono al riparto dei voti tra le liste nel proporzionale in ogni collegio. La terza fase coinvolge l’ufficio circoscrizionale della Cassazione: è qui che viene stabilito in quale collegio sono eletti i candidati piazzati in più collegi. È insomma questo l’ufficio che dovrà comporre il mosaico per cui chi è pluricandidato viene eletto in un collegio piuttosto che in un altro, liberando a sua volta il posto a chi viene in lista dopo di lui.
SE IL LETTOREè arrivato fino a questo punto e si sente afflitto da un inconsolabile sconforto, non lo si può biasimare. Riassumiamo: prima di martedì difficilmente si avranno i risultati definitivi di queste elezioni. E anche allora, con ogni probabilità, sarà molto difficile immaginare una maggioranza coerente.
Anche le Regionali In Lombardia favorito Fontana su Gori, nel Lazio Zingaretti sfida Lombardi e Parisi