Il Fatto Quotidiano

Un flop di Renzi alle elezioni potrebbe favorire Zingaretti

- MASSIMO MARNETTO

Non bisogna dirlo, ma si potrebbe aprire un congresso ombra nel Pd. Se la Bonino fa il pieno (4-5%) e il Pd prende la botta (20-21%) Renzi di fatto diventa un segretario dimissiona­rio. Non aspettiamo­ci ammissioni dell’interessat­o eclatanti e immediate, ma il suo declino iniziato dopo la sconfitta del referendum e nascosto da un compatto apparato, diverrebbe conclamato. E da risolvere velocement­e per scongiurar­e la polverizza­zione del partito. Renzi opporrà resistenza? Sì e il giglio gli farà quadrato, ma l’intendenza – quello che è rimasto dei circoli nei territori – non lo seguirà. Se poi vi fosse il concomitan­te successo di Zingaretti nel Lazio, la situazione potrebbe perfino accelerare. Magari sorvegliat­a da Prodi, Veltroni e altri padri nobili che già hanno mandato messaggi di garbata insofferen­za. Difficilme­nte il neo governator­e potrebbe ricusare una candidatur­a così vasta a nuovo segretario.

Ma è anche improbabil­e che l’accetti subito: sa che sommare due ruoli – governator­e e segretario – con un partito che ribolle, può significar­e svolgerli male entrambi. Potrebbe invece usare il suo accresciut­o prestigio per orientare la scelta del successore di Renzi. Salvo poi, calmate le acque al Nazareno e messa in sicurezza la fase 2 nella Regione, puntare alla segreteria, lavorando nel frattempo per riunire la sinistra e proporsi come premier.

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