Il Fatto Quotidiano

L’allarme del procurator­e Gratteri: “L’Europa è nuda contro i clan”

“Affari favoriti all’estero”

- LUCIO MUSOLINO

▶GLIAFFARI delle famiglie mafiose all’estero sono facilitati dal “livello di corruttela molto più alto che in Italia. L’Europa non ha capito la lezione di Duisburg ed è nuda contro le organizzaz­ioni criminali”. Nicola Gratteri, procurator­e della Repubblica di Catanzaro, parlando dell’uccisione del giornalist­a Jan Kuciak che indagava sugli affari della ‘ndrangheta in Slovacchia, pone l’accento sulla pericolosi­tà dei clan calabresi anche all’estero. “È un fenomeno ancora sottovalut­ato da molti osservator­i, anche istituzion­ali” gli fa eco il procurator­e aggiunto Giuseppe Lombardo, secondo cui “la ‘ndrangheta è testa pensante e struttura direzional­e nel processo di espansione globale del crimine organizzat­o”. Sono infatti tante le operazioni che portano i magistrati fuori dai confini nazionali, deve le ‘ndrine trovano terreno fertile per i propri affari. Con l’operazione “Martingala”, per esempio, nei giorni scorsi la Dda di Reggio Calabria ha arrestato numerosi soggetti, funzionali alle cosche, che hanno messo in piedi un reticolo di società “cartiere” in Croazia, in Slovacchia, in Austria e in Romania. Società che, prima di essere trasferite in Inghilterr­a (al riparo dai controlli sulla contabilit­à), realizzava­no operazioni commercial­i inesistent­i con l’obiettivo di schermare centinaia di migliaia di euro che ogni mese la ‘ndrangheta drenava dagli appalti pubblici in Italia. È proprio su questi fenomeni che stava lavorando il giornalist­a investigat­ivo Jan Kuciak prima di morire.

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