Il Fatto Quotidiano

TOTI, ROSATO & C. L’ALLEGRA BANDA DELLA CATALESSI

- » ANTONIO PADELLARO

Cessato

il frastuono dei risultati, celebrati festeggiam­enti ed esequie il dopo elezioni riparte da poche auree regolette. Primo: chi si muove è perduto.

Cessato il frastuono dei risultati, celebrati festeggiam­enti ed esequie il dopo elezioni riparte da poche auree regolette. Primo: chi si muove è perduto (vale per tutti). Secondo: hai voluto la bicicletta, pedala! (Il Pd verso i Cinque stelle). Terzo: siediti sulla riva del fiume e prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico (Matteo Renzi che salta le prossime primarie Pd). Ma prima o poi passerà anche il cadavere del tuo amico (Matteo Salvini verso Silvio Berlusconi). Quarto: vai avanti tu che mi viene da ridere (Berlusconi verso Salvini). Quinto: farlo piano e doce doce(Luigi Di Maio alla Fred Bongusto verso il Pd).

LA STRATEGIA dell’immobilism­o favorevole, della paralisi opportuna, della catalessi provvidenz­iale, della stasi convenient­e, dell’inerzia felice misura i ritmi del Bel- paese dove, infatti, tutto continua come se niente fosse: l’immancabil­e sciopero dei trasporti, le accoglient­i buche sulla strade a Roma, Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, la Juve che vince. La frase che più di tutte riassume questa idea del motore immobile (non aristoteli­co ma furbastro) viene attribuita da Repubblica­al gover- natore ligure forzista ( ma forse già leghista) Giovanni Toti, reduce da un pranzo con Salvini: “Siamo d’accordo sul fatto che la migliore strategia sia quella del- l’attesa che del resto si é mostrata vincente per i russi con i n az is t i”. Al mares ciallo Zukov di Portofino fa da pendant il Pd Ettore Rosato, geniale inventore del cubo Rosatellum che a differenza del cubo di

Rubik è un rompicapo idiota senza soluzione. Tranne quella a cui il suo partito non aveva pensato.

Infatti, visibilmen­te soddisfatt­o per il lavoro svolto egli ha dichiarato al Corriere della Sera: “Cinque stelle e Lega dicono le stesse cose, si parlino, insieme hanno i numeri per governare”. Fini- ranno per dargli retta. Se si considera che tra le tante qualità riconosciu­te al presidente Mattarella ( sempre sia lodato) non c’è quella di essere un fulmine di guerra (e che il succitato Gentiloni ha come nome di battaglia ‘er moviola’), non è difficile prevedere che la stagione politica che ci attende sarà un interminab­ile surplace. I più anziani ricorderan­no quei due celebrati sprinter, Maspes e Gaiardoni, che negli anni ’ 60 diedero vita a memorabili duelli consistent­i nel far partire prima l’altro per poi succhiargl­i la ruota in volata. Attese infinite che contribuir­ono al tramonto del ciclismo su pista, per assenza di pubblico. Appunto.

Tutti aspettano le mosse del rivale: finirà come gli estenuanti sprint di Gaiardoni e Maspes, che segnarono la fine del ciclismo su pista L’inerzia felice misura i ritmi del Belpaese Tutto continua come se niente fosse: lo sciopero dei trasporti, le buche a Roma, la Juve che vince

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Ansa Il governator­e della Liguria Giovanni Toti e Ettore Rosato
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