Il Fatto Quotidiano

I 333 pentastell­ati: ritratto di gruppo con eletti “rossi”

In Parlamento sbarcano avvocati, medici, militari. E ora i capi temono la loro “autonomia”

- » LUCA DE CAROLIS E LORENZO GIARELLI

Un esercito di avvocati. Tanti medici, ingegneri, insegnanti. Un bel po’ di professori, perfino giornalist­i, militari. Eccoli, i nuovi parlamenta­ri a 5Stelle: spesso competenti, quindi potenzialm­ente autonomi. Ed è già un pericolo, per i vertici del M5S. Il primo prezzo per arrivare al Movimento 2.0 voluto dal candidato premier Luigi Di Maio, con la benedizion­e di Davide Casaleggio: quello della “svolta moderata”, fondamenta­le per succhiare voti al Pd, secondo l’istituto Cattaneo di Bologna. Una valanga con oltre 250 nuovi eletti su 333, di cui il Movimento in queste ore studia biografia, curriculum, dichiarazi­oni. Per controllar­li, certo, e blindarli da offerte del centrodest­ra, come anticipato da Il Fatto mercoledì scorso. Ma anche per capire dove collocarli, in quali commission­i. E per cominciare a capire se e come utilizzarl­i in tv. Perché ora servono nuovi volti da affiancare ai veterani: personaggi da raccontare, per dipingere il M5S come trasversal­e e pieno di profession­isti. Quindi, via alla caccia di altri protagonis­ti: che partirà ufficialme­nte oggi, con l’assemblea degli eletti a Roma, presso un hotel ai Parioli che era stato la base del Movimento nella notte elettorale.

Cinque ore in cui gli eletti verranno catechizza­ti con consigli pratici. E soppesati. Perché ai piani alti c’è anche un’altra paura: che nella massa di docenti e profession­isti si annidi una possibile, naturale fronda, fatta di donne e uomini con una forte indipenden­za economica e profession­ale. Pronti a far valere le proprie idee. “Non sarà facile gestirli” ammettono. Perché molti non vogliono essere gestiti: alcuni candidati nei collegi uninominal­i lo hanno già dimostrato in campagna elettorale, ignorando i suggerimen­ti. Per questo, vale la pena di guardare dentro la carica dei nuovi 5Stelle

Dai tribunali e dalle corsie

In certi collegi rappresent­ano metà degli eletti, in assoluto sono decine. La categoria più rappresent­ata tra i parlamenta­ri a 5Stelle è quella degli avvocati. E spiccano alcuni casi. Come quello di Giuseppe D’Ippolito, eletto nel collegio uninominal­e Catanzaro- Lamezia Terme. Docente universita­rio, ha ricoperto varie cariche pubbliche. Ma soprattutt­o è stato l’avvocato di Beppe Grillo, con cui ha collaborat­o anche per molti spettacoli teatrali. Però è stato anche per dieci anni tra i legali del Monte dei Paschi di Siena. Dettaglio che ha tenuto fuori dal curriculum diffuso per la candidatur­a, e che è valso accuse di ipocrisia a Di Maio e al Movimento: sempre in forte contrasto con Mps. Però ha funzionato. Come è stata una buona idea accogliere nelle liste medici: tanti. Come la neurologa bergamasca Fabiola Giovanni. Ma il grosso dei camici bianchi a 5Stelle è al Sud, con chirurghi, pediatri e ortopedici. E tra questi c’è Nicola Provenza, chirurgo salernitan­o, appassiona­to di calcio (ha il patentino di allenatore di I° categoria). L’uomo che ha battuto il figlio di Vincenzo De Luca, Piero, nel collegio uninominal­e per la Camera. Ma ci sono anche diversi ingegneri, nella nuova geografia del M5S: come Salvatore Rospi, presidente dell’ordine di Matera.

Dall’università docenti e ricercator­i

Di Maio ne aveva fatto un’ossessione: “Servono professori”. E sono arrivati. Tanto che il Movimento ha eletto due pezzi pesanti come il professore di Diritto civile a Napoli Ugo Grassi e il suo concittadi­no Franco Ortolani, geologo, ex docente alla Federico II. Ma ci sono anche diversi ricercator­i. Come la neo-senatrice campana Maria Assunta Castellone, oncologa, ricercatri­ce presso il Cnr, tra i nomi più ostentati per gli uninominal­i. Ma nell’elenco spunta anche Marco Bella, ricercator­e in chimica organica alla Sapienza di Roma, eletto alla Camera a Pomezia (Roma). Bloggerdel­f atto quoti di ano.it, due anni fa sul sito rimproverò ilblog di BeppeGri ll opera verdatospa zio a post sul metodo Di Bella contro i tumori: “È una pessima idea - scriveva - dare credito a pseudocure, perché la salute non ha colore politico”. Ora sarà in Parlamento.

Agli ordini: spazio alle divise

Tra i segnali più evidenti della mutazione del M5S c’è il gruppetto di militari candidati. Un’innovazion­e, per un Movimento nato come antimilita­rista, e con un fondatore, Grillo, che in un video sognava “un’Italia fuori della Nato”. Ma ora il M5S, che ha indicato come ministro dell’Ambiente il generale di Brigata dei Carabinier­i Sergio Costa, farà en- trare delle “divise” in Parlamento. Come il colonnello d el l’esercito Antonio Del Monaco, eletto a Caserta, e Maurizio Cattoi, carabinier­e, ex comandante del Corpo forestale di Pesaro.

Quei cronisti che non sono nemici

Un tempo il blog era tutto una gogna, con il “giornalist­a del giorno” additato al pub- blico, grillino ludibrio. Ma il M5S del 2018 avrà in Parlamento parecchi giornalist­i. Tutti sanno di Emilio Carelli, Gianluigi Paragone e Primo Di Nicola. Ma di giornalist­i ne entreranno anche altri. Per esempio, il sardo Pino Cabras, già in corsa nel 2014 per la Regione Sardegna nella lista di Michela Murgia. Però il M5S, che pure da regolament­o avrebbe dovuto escludere i candidati in altre liste dopo il 2009, è stato di manica larga. E allora via libera a Cabras, storico collaborat­ore di Giulietto Chiesa. Ce l’ha fatta anche l’o lbiese Nardo Marino, ex corrispond­ente dell’Ag i. E ci sono anche giornalist­i di tv locali, come la tarantina Rosalba De Giorgi.

Contrordin­e compagni: viva il Movimento

Si parla molto del M5S che ha saccheggia­to voti a sinistra. Ma anche nelle liste sono piovuti ex de me“rossi” vari. È il ca sodi Vittoria Casa, segretario del Pd a Bagheria del 2008, ex assessore con il sindaco Vincenzo Giuseppe Lo Meo ( eletto per il Terzo Polo). Rosso fuoco è invece il passato del neo- senatore calabrese Giuseppe Auddino, candidatos­i nel 2010 alle Comunali con la lista Rilanciamo Polistena, contrasseg­nata dal simbolo con falce e martello. Ma anche sul suo caso il M5S ha chiuso tutte e due gli occhi. Proprio come per l’avvocato sardo Mario Peranto ni, che sempre nel 2010 aveva corso per la Provincia con i Comunisti italiani. Però è diventato ugualmente deputato.

Prima assemblea Oggi a Roma riunione con i parlamenta­ri, per i consigli pratici e un esame iniziale Da sinistra

Nel gruppo ex dem ed ex comunisti, candidati a dispetto del regolament­o

Storie dissonanti Dal ricercator­e che sconfessò Grillo su Di Bella all’ex legale del comico (e di Mps)

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Colonnello dell’esercito, è stato eletto a Caserta
ANTONIO DEL MONACO Colonnello dell’esercito, è stato eletto a Caserta
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Giornalist­a, ha vinto l’uninominal­e a Carbonia
PINO CABRAS Giornalist­a, ha vinto l’uninominal­e a Carbonia
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Ex comandante della Forestale, vincitore a Fano
MAURIZIO CATTOI Ex comandante della Forestale, vincitore a Fano
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Giornalist­a pugliese, siederà a Montecitor­io
ROSALBA DE GIORGI Giornalist­a pugliese, siederà a Montecitor­io

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