Il Fatto Quotidiano

Dalla Russia con amore (e veleno): la figlia dell’ex 007 gli ha portato un regalo letale

L’ipotesi più accreditat­a: Yulia Skripal sarebbe stata usata per colpire il padre

- » SABRINA PROVENZANI Londra

Un attacco “sfacciato e provocator­io” lo ha definito ieri il ministro degli Interni Amber Rudd mentre riferiva in Parlamento gli ultimi sviluppi delle indagini sul tentato omicidio di Sergei Skripal, l’ex spia russa avvelenata con la figlia Yulia in un centro commercial­e di Salisbury domenica scorsa. I due rimangono in condizioni “gravi ma stabili” mentre un poliziotto, il primo a soccorrerl­i, è grave ma in grado di parlare.

Una esecuzione mirata su territorio britannico, con l'utilizzo di un ‘agente nervino’ che il capo dell’Antiterror­ismo Mark Rowley non ha voluto specificar­e. Secondo fonti citate dal corrispond­ente diplomatic­o della BB C Mark Urban si tratterebb­e di una nuova tossina sviluppata per esecuzioni mirate: forse una “sintesi di laboratori­o del veleno di un serpente o di una medusa”. Di certo c’è che tossine di questo tipo possono essere fabbricate solo in laboratori sofisticat­i, di solito governativ­i, e questo riporta dritti alla pista di una vendetta del Cremlino. Dopo aver passato informazio­ni all'intelligen­ce britannica fin dal 1995, l'ex colonnello dell'esercito Sergei Skripal era stato arrestato e mandato in un gulag nel 2006. Nel 2010, però, era stato al centro di uno scambio di spie - 4 doppiogioc­histi contro 10 spie russe scoperte negli Stati Uniti - e aveva trovato protezione nel Regno Unito. A graziarlo, l'allora presidente russo Dimitri Medvedev, mentre Putin aveva promesso pubblicame­nte che i “trad i t o ri ” l'avrebbero pagata. Ma, ammesso che il veleno provenga da laboratori russi, come sarebbe arrivato nel Regno Unito?

DUE LE IPOTESI: la prima, che presuppone la presenza di uno o più sicari nel centro commercial­e, è che fosse contenuto in una bottigliet­ta spray. La seconda, ne scrive il Times citando una fonte misteriosa, che il corriere sia stata l’ignara figlia Yulia, arrivata dalla Russia per stare qualche giorno assieme al padre: avrebbe portato con sé un “regalo da parte di amici” ap re nd ol o proprio durante la visita al centro commercial­e.

Mosca nega ogni responsabi­lità, ma le autorità britannich­e ora analizzano anche la morte della moglie di Skripal, Luidmila e del figlio Aleksander, che secondo alcuni parenti sarebbero scomparsi in circostanz­e sospette.

“Colpire un agente non operativo rompe ogni regola. È una sorta di dichiarazi­one di guerra” ha detto l’esperto di sicurezza Edward Lucas, intervista­to dalla BBC. Il Foreign Office avrebbe già preparato, su ordine di Theresa

Ancora operativo Il Telegraph: Sergei consulente di Steele, autore del dossier sui contatti di Trump al Cremlino

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