Il Fatto Quotidiano

Stand più pieni del 2017 La politica latita tranne Sala: “Niente rivalità”

- CAM. TA.

Nastro rosa, cielo azzurro: Tempo di Libri 2 è partito sotto i migliori auspici; persino le metropolit­ane – rossa, verde, gialla e lilla – hanno funzionato nonostante lo sciopero. E non è mancato il messaggio del presidente Mattarella: “La lettura consente una vera capacità critica e una reale possibilit­à di diventare cittadini del mondo”.

In compenso la politica ha latitato ieri all’inaugurazi­one della rassegna, diretta da Andrea Kerbaker e organiz- zata da Aie e Fiera Milano: il taglio del nastro rosa, fucsia per la verità, è stato affidato a una bambina, Sofia, “un nome che promette bene”, sussurrava qualcuno.

IL SINDACO Giuseppe Sala, tra le poche autorità presenti (Mibact non pervenuto e per la Regione Lombardia, a dispetto della promessa dell’uscente governator­e Maroni, c’era solo l’assessore Cappellini), si è profuso in mille dichiarazi­oni, sui libri ma soprattutt­o sulla politica: sul Pd che “deve pensare meno al potere” e su Renzi “che ha fatto il suo, ora deve far spazio, ma è sbagliato addossargl­i tutte le colpe”.

Al contrario si è vista molta più gente, e più reattiva, rispetto allo scorso anno – bambini, ragazzi, stranieri... –, anche se è presto per sbilanciar­si. Oggi intanto è Tempo di Ribellione, dal ’68 a Galileo, dal ’77 a Dj Fabo, dal doc su Gillo Dorfles a Nicola Lagioia direttore del Salone torinese. Sala ha chiesto di non alimentare “le rivalità”, girando per gli stand con due libri sottobracc­io: gli aveva appena regalati l’Einaudi, storico editore sabaudo.

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LaPresse Nastro rosa L’apertura

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