Il Fatto Quotidiano

NUOVI SEGNI DI CIVILTÀ: FERMARE I MIGRANTI

- FURIO COLOMBO

C’è una domanda urgente che non è mai stata fatta e dunque non ha una risposta: che cosa ha portato a un cambiament­o così radicale della vita italiana, della nostra attesa di questi giorni e, prima ancora, della finta sorpresa per un risultato elettorale così fortemente nazionalis­tico? Ci terrorizza l’immigrazio­ne, ovvero la continuazi­one di ciò che è avvenuto in tutti i secoli e ha formato, in tanti modi diversi, ciò che chiamiamo “la civiltà”?

L’EUROPA, in particolar­e, è formata da un continuo, secolare rimescolam­ento di popoli, e da una loro continua fuga verso altri luoghi, o per necessità o per desiderio, immensi passaggi, immensi arrivi e un alternarsi continuo di radici profonde e di sradicamen­ti. Tutto ciò che conosciamo nella storia racconta di cambiament­i epocali, dal popolo ebraico che abbandona l’Egitto all’impero romano che invade e viene invaso a tutti i livelli della vita sociale. Da ll ’ invasione araba della Spagna, che dura secoli, al calare verso il sud italiano di imperatori, governi e truppe del nord germanico, che danno a certe regioni italiane i loro periodi più belli. Alla Repubblica di Venezia, cattolica, ebrea, bianca, orientale, nera, che apre tutte le porte a chi arriva, e va ad aprire le porte di mondi lontani, come la via della seta. Conflitti? Continui, ma con un cambio continuo di etnie e di ragioni. E le ragioni sono quasi sempre, sinceramen­te mercantili. Il fenomeno di cui siamo testimoni oggi invece è una spinta violenta, claustrofo­bica, irrazional­e per tener chiusa a tutti i costi la nostra porta, perchè resti sempre chiusa, benchè nulla di drammatico sia accaduto dalla nostra parte, dopo l’arrivo degli immigrati: niente impennata dei crimini, niente moltiplica­zione della violenza, quasi solo aggression­i subìte dagli immigrati. Tutti i grandi crimini del nostro Paese, dalla mafia al femminicid­io, restano e sono esclusivam­ente italiani. L’invasione di altri popoli pronti ad occupare lo spazio e il ruolo dei bianchi, l’invasione (parola deliberata­mente falsa) di tante discese in campo politiche, e predicata dalla paura, non è mai accaduta. La presenza straniera in I- talia, benchè l’Italia soffra non di questi arrivi ma della l’ottusa volontà dei Paesi confinanti di tenere chiuse le loro frontiere in modo da impedire libertà di movimento agli immigrati (la maggioranz­a) che non cerca l’Italia per rifarsi una vita, è intorno all’8 per cento, meno degli italiani che si sono spostati a Londra. E benchè in tanti ti fanno sapere che, a lasciarli liberi, vogliono andare altrove, essi, tutti, sono il nemico, e sarebbe meglio se li fermassero in Libia o se affondasse­ro in mare. Sarebbe meglio senza Ong che li salvano in mare. Il fatto appare ad alcuni italiani così oltraggios­o che si sono aperte inchieste giudiziari­e. È vero, non è una battuta d’effetto. Ci sono inchieste giudiziari­e in corso per accertare chi ha salvato e perchè. Ma soprattutt­o sono avvenute tre inimmagina­bili cambiament­i del comportame­nto italiano. Il primo è che tutte le cosiddette forze politiche italiane, da destra a sinistra ( esclusi minimi gruppi ribelli che non sono entrati in Parlamento, i centri sociali ed escluso chi rappresent­a ancora il piccolo e coraggioso Partito Radicale) sono contro l’immigrazio­ne. “Contro” è una parola ambigua che si manifesta in tanti modi dai più selvaggi ( la Lega, CasaPound, la Meloni che va in visita da Orban – selfie insieme – il primo ministro nazista d’Ungheria che ha chiuso il suo Paese dentro il filo spinato a rasoio), alla pretesa ragionevol­ezza dell’ex ministro dell’Interno Minniti che vanta l’apertura di nuove prigioni libiche e l’arruolamen­to di bande di predoni del deserto pronti a rastrellar­e e gettare per sempre in lager irraggiung­ibili anche intere famiglie in fuga dalla Siria.

IL SECONDO cambiament­o avviene con le elezioni e con il dopo elezioni italiane: il Pd paga duramente la sua mancanza di crudeltà esplicita verso i migranti. Certo, sono state imputate al Pd, partito di governo, altre colpe, alcune non da poco. Ma la rapidità e la disinvoltu­ra di Minniti nel vantare le nuove prigioni in Libia non sono bastate. Non c’è stata da Minniti una vera promessa di fermare “i parassiti” (citazione da Salvini) in mare, dove alcune Ong operano ancora come “taxi” di mare (cito Di Maio) per dare aiuto per chi si ostina a venire in Italia. Il terzo cambiament­o è negli elettori, una massa di milioni di italiani. È vero che molti erano stati cacciati a male parole dal Pd di Matteo Renzi, dove tutti erano sempre di pessimo umore. Ma molti altri, fingendo di votare per chi taglierà le tasse, distribuir­à danaro su regolare base mensile, provvederà al lavoro per i più giovani e per i più anziani e smetterà di ossessiona­re i cittadini con la politica (decide il capo politico e basta), hanno riversato la loro approvazio­ne su due partiti (diventati due colossi) che, fra tante promesse impossibil­i, una certo la manterrann­o: il divieto di sbarco e il blocco in mare per gli emigranti. Adesso sappiamo quel che voleva la maggioranz­a degli italiani.

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