Il Fatto Quotidiano

Appelli da sinistra al Pd: “Vi siete alleati con B., perchè no al M5S?”

Da Zagrebelsk­y a Pif, da Cacciari a Pasquino, da Ignazi a Di Pietro

- GIARELLI E MARCHINA

■ Politologi, intellettu­ali, attori e giornalist­i e il rebus del governo con 5Stelle

Questione di falchi e di colombe. A una settimana dal voto, la linea del Partito democratic­o sulle ipotesi di alleanze – in attesa della Direzione di domani – è ancora tutta da definire. Ma nel frattempo gli appelli per un dialogo con i Cinque Stelle, anche da ambienti vicini al Pd, si moltiplica­no. Ieri Massimo Cacciari ne ha parlato al Fatto : “L’unica cosa ragionevol­e per il Pd è dare il via libera a un governo monocolore dei 5 Stelle”. Il motivo è lo stesso indicato dal giornalist­a Sandro Ruotolo:“Il primo dovere è evitare di consegnare il Paese a Matteo Salvini”. E qualcuno lo sostiene anche all’interno del Pd. Michele Emiliano, per esempio, è stato il primo a criticare la linea renziana: “Dobbiamo dare l’appoggio esterno a un governo 5 Stelle, hanno diritto a governare”. Con lui Francesco Boccia: “Piutto- sto che con la coalizione incollata di centrodest­ra, sarebbe meglio parlare con i grillini”.

E a proposito di coalizioni “incollate”, c’è chi non dimentica gli accordi passati tra Pd e centrodest­ra. “Avete fatto un governo con Denis Verdini e Angelino Alfano – ha accusato il regista Pif– e ora fate storie per il Movimento?”. Gianfranco Pasquino, politologo, auspica un accordo: “Bisogna mettersi a disposizio­ne per i superiori interessi del Paese. Hai visto mai che ci sia un governo che non potrebbe esistere senza il Pd?”.

Al momento restano antichi rancori a complicare ogni dialogo. Questo nonostante in molti stiano riconoscen­do al Movimento un cambiament­o positivo. Persino E ugen io Scalfari, che a loro aveva dichiarato di preferire Silvio Berlusconi, si è ricreduto (sal- vo poi ripensarci un’altra volta): “Ora non sono più un movimento, ma un partito. Facendo un’alleanza con il Pd, io li voterei”. Spunti condivisi su Repu bblica dal politologo Piero Ignazi: “I 5 Stelle hanno cambiato pelle. I flussi di voto dimostrano che Pd e M5S hanno elettorati affini”.

Gli appelli arrivano anche dai territori. Sergio Chiamparin­o, governator­e del Piemonte, assicura: “Io quotidiana­mente dialogo con Chiara Appendino, non c’è nessun tabù. Se chi ha avuto dai cittadini il mandato di governare facesse delle proposte, dovremmo valutarle”. Rosario

IL REGISTA PIF

Avete governato con Denis Verdini e Angelino Alfano e ora fate storie per il Movimento?

PIERO IGNAZI

I Cinque Stelle hanno cambiato pelle. I flussi di voto dimostrano che Pd e M5S hanno elettorati affini

Crocetta, ex presidente della Regione Sicilia, è stato chiaro fin dal giorno dopo le elezioni: “É stata una disfatta, il Pd dichiari la disponibil­ità a supportare, anche dall’esterno, un governo a guida M5S”. Così anche Antonio Di Pietro, purché il Pd superi Renzi: “Il M5S si renda conto che non può fare tutto da solo, il Pd si metta a disposizio­ne senza fa- re il primo della classe”. Scenario realizzabi­le, secondo la vicepresid­ente dem dell’Emilia Romagna Eli sabe tta Gualmini: “Non escludo che tra alcune settimane si arrivi a un sostegno del Pd nei confronti del M5S”. Ci vorrà un po’ di più secondo Gustavo Zagrebelsk­y, ma l’idea è la stessa: “Non lo troverei strano, la direzione è quella. Ma ci vorranno tempi lunghi”.

E se un governo a guida Di Maio fosse troppo per il Pd, resta la strada indicata da Paolo Flores d’Arcais su MicroMega : “I 5 Stelle dovrebbero proporre a Mattarella un governo sul loro programma, affidato a una personalit­à fuori dai partiti. Per il Pd sarebbe difficile dire no”.

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Ansa/LaPresse Sostenitor­i Massimo Cacciari, Michele Emiliano, Sandro Ruotolo. In basso: Rosario Crocetta, Elisabetta Gualmini e Antonio Di Pietro
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