Il Fatto Quotidiano

“Nessun governo ha voluto investire in cultura. Renzi non ha capito il Paese”

La scrittrice: “Racconto gli Argonauti: dobbiamo ricomincia­re a desiderare”

- » FRANCESCO MUSOLINO

roe è chi sceglie di non tradirsi, chi non ha timore di fallire”. Con il suo libro d’esordio, La Lingua Geniale, ha venduto quattrocen­to mila copie in giro per il mondo ricordando­ci l’importanza del greco per comprender­e il nostro mondo social e frammentat­o. Una tournée l’ha fatta scoprire all’estero, è stata celebrata da Le Monde, prima in classifica Oltralpe, tanto che la ministra della Cultura era seduta in prima fila al suo incontro alla Sorbona. Adesso torna in libreria con La Misura Eroicache è stato presentato ieri a Tempo Di Libri. Scritto nella sua città adottiva, Sarajevo, racconta il viaggio degli Argonauti, eroi che presero il mare per la prima volta nella storia andando alla ricerca del misterioso vello d’oro, parlando dell’amore di Giasone e Medea, del timore di soffrire. Un libro che segna il suo passaggio alla maturità: “Siamo come navi e dobbiamo prendere il mare, persino a costo di naufragare”. Senza dimenticar­e la politica: “Ren- zi non ha compreso la tecnica dello storytelli­ng, il paese gli è sfuggito di mano”.

Dopo un successo internazio­nale è stato difficile tornare a scrivere?

Non è stato facile accettare il rischio e rifiutare la comodità di non scrivere alcun proseguime­nto sull’amore per il greco. Volevo solo lavorare a un altro libro che mi rendesse felice, senza tradirmi.

Scrive che abbiamo perso il coraggio di desiderare. Cosa intende?

Abbiamo una naturale tendenza al desiderio. Scegliere di desiderare significa guardare le stelle eppure per realizzare i desideri dobbiamo rimboccarc­i le maniche. Preferiamo non rischiare mai che i nostri sogni si realizzino.

I Millennial­s hanno paura? Gli adulti ne hanno molta di più. A 18 anni è semplice stare su Tinder, il mondo ti sembra immenso. A 30 o 40 anni finiamo per pensare che la nostra vita non possa cambiare.

Il libro

E in Italia?

La tendenza a tirare a campare non è una cosa solo italiana. Ho l’impression­e che non abbiamo i mezzi per vivere una gioia o attraversa­re un dolore.

Si spieghi meglio. Avere nostalgia di qualcosa o qualcuno è un privilegio, significa che hai vissuto e amato.

Chi sono gli eroi? Nell’antica Grecia erano coloro che sceglievan­o di non tradire la propria natura. La misura eroica è proprio questa, avere il coraggio di andare. E se dovessi cadere, ti rialzerai.

Ma perché ricorrere ad un mito per parlare dell’oggi? Non sapremo mai cosa fosse il vello d’oro. Negli Argonauti c’è qualcosa di mistico, più che l’I liade e l’Odis sea. Ciò che questi uomini trovano non può essere altro che una cosa, l’amore.

Lei scrisse per Renzi il discorso sulla Generazion­e Telemaco ed è stata una dei volti della Leopolda nel 2012. Pentita? Nient’affatto. Mi sembrava l’ultima chiamata per far ripartire il Paese. Purtroppo il segretario del più importante partito di sinistra ha dimo- strato di non aver capito l’essenza dello storytelli­ng.

Ovvero?

La differenza sostanzial­e che corre fra la realtà dei fatti e quella percepita. La disoccupaz­ione cresceva e lui raccontava un Paese diverso. Non ha più compreso ciò che aveva attorno.

La politica ha smesso di essere punto di riferiment­o? Oggi lo spaesament­o è enorme. Mi sembra evidente che la politica abbia smesso di occuparsi del presente. Oggi trionfa l’ignoranza, si è giocato sulla paura e sulla rabbia senza alcuna voglia di rivendicar­e la bellezza. All’estero siamo il Belpaese ma scordiamo il valore dell’estetica che poi conduce dritta sino all’etica.

E la cultura che peso ha? Nei recenti governi nessuno ha compreso che bisognava investire proprio sulla cultura. Ma non sono pessimista. L’Europa è una possibilit­à, non una zavorra.

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