In alto a sinistra sulla cartina: l’ultima che ti aspetti
Il sorpasso Il colpaccio nella patria dell’Uv che ispirò la Lega Nord di Umberto Bossi
Sono arrivati anche qui i 5Stelle, dove le vie hanno nomi francesi e lo Stato italiano è solo un vincolo; un limite all’autonomia, amministrativa e fiscale. La Valle d’Aosta il 5 marzo si è svegliata con la sua prima deputata italiana. Era impensabile: Elisa Tripodi del Movimento è la prima donna eletta nella storia di questa piccola Regione di 74 Comuni e 135 mila abitanti; una comunità ancora aggrappata alle radici e alle tradizioni contadine. Ed è il primo parlamentare della Valle eletto in un partito nazionale, non autonomista, negli ultimi 40 anni. L’ultimo era stato il comunista Ruggero Millet nel 1979, candidato nello schieramento di sinistra Unità popolare. La neodeputata grillina non era ancora nata. Da quell’anno in poi c’è stata sempre e solo (con varie formule) l’Unione Valdôtaine, il partito che da queste parti coincide con lo Stato: ha occupato ogni carica e ogni spazio politico.
TRIPODIè una ragazza di origini calabresi cresciuta nel meet up aostano. Faceva l’assicuratrice, e nei fine settimana la barista nella discoteca Fashion di Quart. Ha 31 anni, non ha mai avuto nessun incarico politico. Il primo tentativo è stato alle Comunali di Aosta del 2015: fu prima dei non eletti. Non ha quasi mai vissuto fuori dalla sua città, il capoluogo. Solo nel periodo dell’università: giurisprudenza a Torino, a un’ora e mezza da casa, corso di studi interrotto prima della fine. Ora le si spalancano le porte di Roma e di Montecitorio: “Emozione sì, tanta. Paura no – dice lei – in fondo devo solo andare a fare il mio lavoro, servire la mia comunità”. La sua comunità – o almeno la maggioranza autonomista – è piuttosto scossa. Per i numerosi avversari politici, i 5 Stelle sono “una minaccia all'autonomia e allo statuto”.
Il 4 marzo il Movimento sfruttato u n’occasione irripetibile. L’U n i on e Valdôtaine ha smarrito il suo dominio dividendosi in una serie di sigle e la candidata Uv Alessia Favre si è fermata al 21,7%, contro il 24,10% di Tripodi. La prima scissione 5 anni fa con la nascita dell’Alpe, un altro gruppo autonomista. Poi quella più recente dell’Uvp, frazione “progressista” dell’Uv, sulla carta. In pratica un gruppo dai princìpi etnici ancora più radicali.
Sono andati divisi alle elezioni politiche. Anche i partiti nazionali: Lega e Forza Italia non hanno fatto coalizione. E così ecco la sorpresa: i 5Stelle che eleggono una deputata nel Nord dominato dal partito di Salvini. Proprio nella terra in cui getta le radici la storia del Carroccio. Il federalismo leghista ha un padre ideologico: si chiama Bruno Salvadori. È stato lui il demiurgo della svolta autonomista dell’Unione Valdôtaine negli Anni 70: le “Nazioni senza Stato”, l’“Europa dei popoli”, la Valle d'Aosta che fugge da Roma, che “si autodetermina”. Ed è proprio Salvadori nel 1979 a far scattare la scintilla in un giovane varesino incrociato casualmente nell’at r i o dell’Università di Pavia: si chiamava Umberto Bossi. Diventa il suo mentore; l’uomo che gli insegna il federalismo. In questa terra che è stata culla del leghi-
Vittoria storica Elisa Tripodi del Movimento ha battuto tutti, è la prima donna valdostana in Parlamento, nonché prima eletta non autonomista da 40 anni: l’ultimo fu il comunista Ruggero Millet nel 1979