Il Fatto Quotidiano

5Stelle divisi: salta il consiglio sulle Olimpiadi

Niente numeri Quattro consiglier­i M5S disertano e la seduta non ha inizio La sindaca insiste: “Siamo interessat­i”. Il Pd: “Non c’è più la maggioranz­a”

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Non ce l’ha fatta neppure Beppe Grillo. Neanche il fondatore è riuscito a ricucire la frattura tra i consiglier­i M5S a Torino, con una fazione contraria a nuove Olimpiadi invernali. Il suo intervento in assemblea venerdì sera non ha placato quattro consiglier­i, Daniela Albano, Damiano Carretto, Viviana Ferrero e Marina Pollicino, che ieri pomeriggio hanno disertato la seduta del Consiglio comunale, facendola saltare.

UNA MOSSA POLITICA, visto che in Consiglio la sindaca Chiara Appendino avrebbe dovuto spiegare l’intenzione di firmare la lettera di interesse da inviare al Comitato olimpico internazio­nale per i Giochi del 2026. Si doveva votare una mozione del Pd che impegnava la sindaca a sottoscriv­ere il documento, ma alla conta chiesta dal capogruppo Pd Stefano Lo Russo ci si è accorti che mancavano il numero legale e la maggioranz­a. Così tutti a casa. Nonostante ciò Appendino andrà avanti: “Mercoledì, in seguito al consiglio metropolit­ano, manifester­emo con una lettera al Coni l’interesse della città”, ha annunciato sul Blog delle Stelle. Ma i problemi per la sua giunta sono evidenti. “Il dato politico più rilevante è che da oggi Appendino non ha più la maggioranz­a e per di più su uno degli argomenti più importanti per la vita della città”, sostiene Lo Russo. Mentre per il governator­e del Piemonte Sergio Chiamparin­o “quanto accaduto è un segnale di inaffidabi­lità del Movimento di fronte a scelte strategich­e”.

I quattro assenti, insieme alla collega Maura Paoli (che c’era) rappresent­ano la parte del M5S più legata ai comitati cittadini, che ritengono i Giochi del 2006 responsabi­li del debito accumulato dalla città e delle opere dannose per l’ambiente e per le casse pubbliche.

E NON LI HA CONVINTI del contrario neppure Grillo, che venerdì sera era intervenut­o telefonica­mente all’assemblea degli attivisti: “Sono una grande occasione per la città e per il movimento. Dimostrere­mo di saperle organizzar­e a zero debiti e in maniera sostenibil­e”. Parole a cui i “ribelli” hanno replicato con un’azione rumorosa. “Il comico genovese non è più il padrone del partito, almeno a Torino”, sentenzia Osvaldo Napoli, consiglier­e comunale di Forza

Italia eletto alla Camera. In altri tempi un gesto così sarebbe stato sanzionato da Casaleggio e Grillo. Ora tra gli eletti del M5S nessuno sa dire cosa accadrà. C’è il timore che i cinque contrari ai Giochi possano lasciare il grup- po e raggiunger­e Deborah Montalbano, ex grillina che ieri ha formalizza­to la creazione di un gruppo misto di minoranza in aperto contrasto con Appendino. E a quel punto alla sindaca mancherebb­e la maggioranz­a.

“Ma sarebbe sciocco far cadere l’amministra­zione per una manifestaz­ione di interesse”, commenta un consiglier­e M5S. Il percorso verso il 2026 però resta tortuoso: bisogna convincere il Coni di Giovanni Malagò e non è detto che a fine ottobre il Cio includa Torino tra le città che accedono alla fase della candidatur­a. Tuttavia l’asse nza dei consiglier­i potrebbe anche essere soltanto un messaggio ai vertici per rivendicar­e peso, e la consideraz­ione delle loro proposte, presentate all’assemblea di giovedì sera. Come quella che prevede un’Olimpiade tutta finanziata dai privati.

@AGiambart

Annunci e rischi Domani la giunta invierà la lettera al Coni Ma i “ribelli” già crescono

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LaPresse In aula La sindaca Chiara Appendino durante una seduta del consiglio comunale di Torino
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