5Stelle divisi: salta il consiglio sulle Olimpiadi
Niente numeri Quattro consiglieri M5S disertano e la seduta non ha inizio La sindaca insiste: “Siamo interessati”. Il Pd: “Non c’è più la maggioranza”
Non ce l’ha fatta neppure Beppe Grillo. Neanche il fondatore è riuscito a ricucire la frattura tra i consiglieri M5S a Torino, con una fazione contraria a nuove Olimpiadi invernali. Il suo intervento in assemblea venerdì sera non ha placato quattro consiglieri, Daniela Albano, Damiano Carretto, Viviana Ferrero e Marina Pollicino, che ieri pomeriggio hanno disertato la seduta del Consiglio comunale, facendola saltare.
UNA MOSSA POLITICA, visto che in Consiglio la sindaca Chiara Appendino avrebbe dovuto spiegare l’intenzione di firmare la lettera di interesse da inviare al Comitato olimpico internazionale per i Giochi del 2026. Si doveva votare una mozione del Pd che impegnava la sindaca a sottoscrivere il documento, ma alla conta chiesta dal capogruppo Pd Stefano Lo Russo ci si è accorti che mancavano il numero legale e la maggioranza. Così tutti a casa. Nonostante ciò Appendino andrà avanti: “Mercoledì, in seguito al consiglio metropolitano, manifesteremo con una lettera al Coni l’interesse della città”, ha annunciato sul Blog delle Stelle. Ma i problemi per la sua giunta sono evidenti. “Il dato politico più rilevante è che da oggi Appendino non ha più la maggioranza e per di più su uno degli argomenti più importanti per la vita della città”, sostiene Lo Russo. Mentre per il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino “quanto accaduto è un segnale di inaffidabilità del Movimento di fronte a scelte strategiche”.
I quattro assenti, insieme alla collega Maura Paoli (che c’era) rappresentano la parte del M5S più legata ai comitati cittadini, che ritengono i Giochi del 2006 responsabili del debito accumulato dalla città e delle opere dannose per l’ambiente e per le casse pubbliche.
E NON LI HA CONVINTI del contrario neppure Grillo, che venerdì sera era intervenuto telefonicamente all’assemblea degli attivisti: “Sono una grande occasione per la città e per il movimento. Dimostreremo di saperle organizzare a zero debiti e in maniera sostenibile”. Parole a cui i “ribelli” hanno replicato con un’azione rumorosa. “Il comico genovese non è più il padrone del partito, almeno a Torino”, sentenzia Osvaldo Napoli, consigliere comunale di Forza
Italia eletto alla Camera. In altri tempi un gesto così sarebbe stato sanzionato da Casaleggio e Grillo. Ora tra gli eletti del M5S nessuno sa dire cosa accadrà. C’è il timore che i cinque contrari ai Giochi possano lasciare il grup- po e raggiungere Deborah Montalbano, ex grillina che ieri ha formalizzato la creazione di un gruppo misto di minoranza in aperto contrasto con Appendino. E a quel punto alla sindaca mancherebbe la maggioranza.
“Ma sarebbe sciocco far cadere l’amministrazione per una manifestazione di interesse”, commenta un consigliere M5S. Il percorso verso il 2026 però resta tortuoso: bisogna convincere il Coni di Giovanni Malagò e non è detto che a fine ottobre il Cio includa Torino tra le città che accedono alla fase della candidatura. Tuttavia l’asse nza dei consiglieri potrebbe anche essere soltanto un messaggio ai vertici per rivendicare peso, e la considerazione delle loro proposte, presentate all’assemblea di giovedì sera. Come quella che prevede un’Olimpiade tutta finanziata dai privati.
@AGiambart
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