Appello del Quirinale ai “responsabili” Il rebus presidenze
Il discorso Mattarella parla ai giovani volontari ma finisce in politica Il Movimento spera ancora: oggi Di Maio si appella alla stampa estera
Aggrappati a Mattarella. Convinti che l’unica boa contro le sabbie mobili resti l'uomo del Colle, che ieri ha invocato “corresponsabilità” e ha bocciato “l’egoismo”. Parole in cui i Cinque Stelle si sforzano di leggere un messaggio al Pd, per invitarlo a sedersi al tavolo con loro, gli ex barbari con 339 eletti e almeno metà Italia in mano. Oggi faranno una mossa con il candidato premier, Luigi Di Maio, che in una conferenza stampa lancerà proposte sul Def, con misure contro la povertà e per la riduzione della pressione fiscale alle imprese.
SOPRATTUTTO darà “segnali” sulle presidenze delle Camere, la partita più prossima. Insomma proverà a indirizzare il gioco, da primo partito. Dove ostentano indifferenza per la direzione dem di ieri, “perché sapevamo che sarebbe stata una riunione inutile”. Ma il dato di quella riunione è che per adesso il Pd rimane sulla linea di Renzi. Quindi è incompatibile, con il Movimento che pone come prima condizione per un accordo la presa di distanza dal rottamatore, con un nuovo leader che cambi tutto. Così proprio Di Maio in serata twitta: “Gli italiani si aspettano responsabilità da chi ha fatto questa legge elettorale, ma assistiamo ai soliti giochi di potere”. E il primo riferimento è ovviamente al Pd. Anche se la speranza è che i conti interni tra i dem siano solo rimandati. Intanto c’è il Sergio Mattarella che ieri che al Quirinale ha premiato 29 giovani distintisi per atti di solidarietà e impegno nel volontariato. Sorrisi, distintivi e attestati. E quel passaggio così attuale: “Bisogna comprendere che occorre essere protagonisti e costruire il futuro del Paese senza chiudersi nella propria dimensione personale, magari con egoi- smo”. Dall’ufficio stampa del Colle gettano subito molta acqua sul fuoco: “Quelle parole non facevano riferimento alla situazione politica, ma erano legate solo all’incontro”.
Però è comunque evidente l’esortazione a (tutti) i partiti, immobili di fronte allo stallo. Per questo il Pd in direzione semina applausi e attestati di stima al Colle: per non correre rischi. Mentre il Movimento tifa per Mattarella “che è l’unico a poter convincere i dem”. Ma con una differenza neanche da poco, con il Quirinale. Perché per cercare una maggioranza di governo Mattarella vorrebbe partire da quella che si formerà per eleggere i presidenti delle Camere. Invece per il Movimento quei numeri e i nomi eletti non potranno essere vincolanti. Ovvero, non vuole che un’eventuale intesa con la Lega, con divisione delle presidenze, venga ritenuta il segnale di un av- vicinamento con Salvini, il primo passo verso il patto di governo tra “sovranisti”.
NEL M5S CERCANO a nco ra un’altra rotta, “perché la Lega è un polo opposto a noi”. Anche se leghisti di peso come Giancarlo Giorgetti continuano a lanciare ami: “I 5Stelle non sono chiari sull’immigrazione, però sull’Europa si può ragionare. Ma serve un governo per le riforme”. Invece il M5S porta avanti i contatti a fari spenti col Pd: per ora senza esito “perché ognuno ti racconta una cosa diversa”. Mentre LeU ha truppe esigue. Però si insisterà su quel versante. Ripartendo con la conferenza di oggi di Di Maio alla stampa estera. “Dobbiamo insistere sui temi” ripetono i 5Stelle. Con l’obiettivo di rimediare l’appoggio esterno di almeno buona parte della sinistra. Allettandola anche con tecnici di area in ministeri di peso. E più avanti con posti nelle retrovie. Però per adesso è tutta palude. E allora riaffiora sempre l’arma da fine del mondo, una legge elettorale da varare proprio con Salvini. Però prima si cercherà la quadra. Con una certezza: “Gli altri hanno paura di tornare a casa: temono il voto”. Basterà, per aiutare Di Maio?
Ricette diverse Per il Colle il voto su Camera e Senato è il punto di partenza, per i grillini non è vincolante Occorre essere protagonisti e costruire il futuro del Paese senza chiudersi nella propria dimensione personale, magari con egoismo SERGIO MATTARELLA