Il Fatto Quotidiano

Saluto romano e maglia di Salò: 8 mesi di squalifica

- SARAH BUONO

OTTO MESI di squalifica per Eugenio Maria Luppi, il calciatore di 25 anni che lo scorso novembre durante una partita di Seconda categoria festeggiò il gol della vittoria col braccio teso. Un saluto romano a Marzabotto (Bologna), teatro dell’eccidio nazifascis­ta del 1944 (770 morti). “Salutavo la mia fidanzata” disse l'indomani, ma mentre esultava verso la tribuna mostrò anche una maglia nera con le insegne della Repubblica di Salò nascosta sotto la divisa ufficiale della squadra dell’Appenino emiliano 65Futa. Si scatenò un putiferio, la squadra andò a rendere omaggio al Sacrario di Marzabotto e Luppi non ci andò, poi cambiò casacca: ora gioca nel Borgo Panigale, un club di Bologna. La Procura federale aveva chiesto un anno di squalifica e l'interdizio­ne dalle strutture federali visto che il gesto “inte- grava gli estremi della propaganda ideologica vietata dalla legge, inneggiant­e a comportame­nti discrimina­tori e idonea a costituire incitament­o alla violenza o apologia”. I mesi poi sono diventati otto grazie all’avvocato Alessandro Veronesi, senza sanzioni accessorie: l'accordo tra difesa e accusa attende la ratifica del tribunale territoria­le della Federcalci­o.

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