Ok al Merkel IV: intesa con l’Spd in 179 pagine e 46 miliardi
La Germania ha un nuovo governo. È composto da 9 ministri, 6 ministre ed è guidato per la quarta volta da Angela Merkel. Il “de ca no ” è Horst Seehofer (68 anni) che torna per la terza volta a Berlino, dove era già stato alla Sanità (1992-1998) e all’Agricoltura (2005-2008) e dove concluderà la sua carriera politica. In Baviera, dove era governatore, è stato liquidato dal proprio partito, la Csu. L'attesa per il nuovo esecutivo è durata 6 mesi (la fiducia verrà votata domani al Bundestag): un record. Il gabinetto è la riproposizione della grande coalizione bocciata dagli elettori in autunno, ma con 10 “novizi”. L’accordo di legislatura è costituito da 179 pagine con impegni per non meno di 46 miliardi. Cdu, Csu ed Spd (che con l’intesa ha riguadagnato terreno nei sondaggi) hanno concordato di sostenere la realizzazione di almeno 1,5 milioni di alloggi a prezzi accessibili, di investire nella digitalizzazione, di garantire la tenuta delle pensioni fino al 2025, di alleggerire la contribuzione sanitaria dei dipendenti, di aumentare gli assegni familiari e la rendita per le mamme, di spendere per la formazione e di assumere migliaia di addetti nel comparto della salute. Dopo aver preteso gli interni, Seehofer ha anticipato “tolleranza zero” nei confronti dei trasgressori della legge, più videosorveglianza e rimpatri più veloci nei confronti dei rifugiati colpevoli di reati. Gli unici ministri “superstiti” della Spd sono Heiko Maas, che passa dalla Giustizia agli Esteri, prendendo il posto di Sigmar Gabriel, il socialdemocratico oggi più amato in Germania, e Katarina Barley, che gli subentra quale guardasigilli. Olaf Scholz, già al Lavoro tra 2007 e 2009, lascia la guida di Amburgo per andare alle Finanze confermando che non verranno fatti nuovi debiti. Il governo è numericamente solido, ma politicamente debole perché i partiti hanno il disperato bisogno di riguadagnare credibilità presso gli elettori.