Bruxelles-Babilonia e il Rasputin di Juncker
Selmayr Europarlamento critico col governo Ue su nomina a segretario generale del tedesco fedelissimo del presidente
Se la rivoluzione non è un pranzo di gala, “la Commissione europea non si può gestire come una scuola Montessori”. Tradotto: non è un posto per anime belle tutte regole e gioco pulito. Parola, questa, non del Grande Timoniere cinese, ma di Martin Selmayr, assurto dall’inizio di marzo nel ruolo chiave di segretario generale del governo Ue. Un nome, forse non popolare al di là dei palazzi del potere europeo, ma finito inaspettatamente al centro di uno scontro politico e istituzionale senza precedenti.
Sulla carta, infatti, nulla sembrerebbe prestarsi meno al dibattito che la promozione di un funzionario, per quanto di altissimo livello. Ma la crisi legata al ruolo di Selmayr, che si trascinava ormai da settimane, è arrivata al punto di imporre una discussione in aula al Parlamento europeo ieri sera alla presenza del Commissario alle Risorse Umane Oettinger, mandato avanti a difendere la scelta di Jean-Claude Juncker, gran-
Il caso non si sgonfia Sono stati i deputati a chiedere che la Commissione venisse a riferire in aula