Il Fatto Quotidiano

Bruxelles-Babilonia e il Rasputin di Juncker

Selmayr Europarlam­ento critico col governo Ue su nomina a segretario generale del tedesco fedelissim­o del presidente

- » ANDREA VALDAMBRIN­I

Se la rivoluzion­e non è un pranzo di gala, “la Commission­e europea non si può gestire come una scuola Montessori”. Tradotto: non è un posto per anime belle tutte regole e gioco pulito. Parola, questa, non del Grande Timoniere cinese, ma di Martin Selmayr, assurto dall’inizio di marzo nel ruolo chiave di segretario generale del governo Ue. Un nome, forse non popolare al di là dei palazzi del potere europeo, ma finito inaspettat­amente al centro di uno scontro politico e istituzion­ale senza precedenti.

Sulla carta, infatti, nulla sembrerebb­e prestarsi meno al dibattito che la promozione di un funzionari­o, per quanto di altissimo livello. Ma la crisi legata al ruolo di Selmayr, che si trascinava ormai da settimane, è arrivata al punto di imporre una discussion­e in aula al Parlamento europeo ieri sera alla presenza del Commissari­o alle Risorse Umane Oettinger, mandato avanti a difendere la scelta di Jean-Claude Juncker, gran-

Il caso non si sgonfia Sono stati i deputati a chiedere che la Commission­e venisse a riferire in aula

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Esecutori teutonici

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