Silvio B. è ferito ma non domo
Il nuovo film di Sorrentino: già visto, ma potrebbe sorprendere
Ma
dove l’avevamo già visto? Loro, ovvero il protagonista Toni Servillo e il regista Paolo Sorrentino, avevano già dato politici e carnascialeschi ne Il Divo( 2008) e La grande bellezza (2013): dieci e cinque anni dopo, è cambiato il soggetto, Silvio Berlusconi al posto di Giulio Andreotti e del finzionale Jep Gambardella, forse non il milieu , di certo non il cinema di Sorrentino.
ALMENO, a dar retta alle prime immagini rivelate dal teaser: belle donne ancheggianti (Kasia Smutniak), semi- soggettive di bunga bunga, Veronica Lario (Elena Sofia Ricci) me- taforicamente reclusa nel box di un tappeto elastico, il cane Dudù e i tanti trofei calcistici, e poi una plastica, apodittica, gambardelliana evidenza: “Ma te che cosa ti aspettavi, di poter essere l’uomo più ricco del paese, fare il premier e che anche tutti ti amassero alla follia?” (la voce over è di Fabrizio Bentivoglio), e Silvio acconsente, “Sì, io mi aspettavo proprio questo”. Probabilmente fuori concorso al prossimo Festival di Cannes in due tranche da due ore abbondanti ciascuna, Loro sempre prodotto da Indigo come i precedenti di Sorrentino verrà distribuito in Italia da Universal: Me- dusa stavolta ha passato la mano. Comprensibilmente, eppure, questo teaser potrebbe ingannare: nel mood, nei modi e forse persino nello stile cinematografico, perché il ritratto di Berlusconi sarà molto più dolente, intimo e sfumato di quanto ci si possa attendere.
UN SILVIO nostalgico e perfino puerile, ferito ma non domo, che cerca di riconquistare Veronica, nella seconda parte, mentre nella prima è il Lui innominato verso cui tutti, uomini e donne, tendono per strappare uno strapuntino a corte, elemosinare un posto al sole. Costi quel che costi.
Lo stesso Sorrentino ha fatto all-in: comunque vada, dopo Loro non sarà più lo stesso.