L’accusa di LeU: “Ci stanno togliendo un seggio al Senato”
Col controllo dei voti e delle schede contestate era scattato un eletto in più a sinistra: nella notte è tornato a Forza Italia
Dalla chiusura delle urne per le elezioni sono ormai passati dieci giorni. Un tempo ragionevole per auspicare di avere la lista definitiva dei neoparlamentari. Eppure ancora ieri gli uffici elettorali regionali lavoravano per chiudere i controlli sulle ultime schede contestate. E non sempre le cose sono filate lisce. In Campania, per esempio, la Lista Liberi e Uguali ha saputo ieri di aver perso un seggio al Senato, proprio poche ore dopo averlo strappato – o almeno, così credevano – agli avversari. Come è possibile?
“I nostri rappresentanti – racconta Loredana De Petris, senatrice uscente, riconfermata per LeU - hanno assistito al conteggio di tutte le schede contestate nella circoscrizione. Alla fine eravamo tranquilli, perché con il riconteggio il nostro capolista Giuseppe De Cristofaro aveva conquistato il seggio”. Ma tra la fine del riconteggio e la compilazione del verbale, accusa De Petris, qualcosa è cambiato: “Quando ci hanno fatto vedere il verbale finale, gran parte delle schede contestate erano finite a Forza Italia e noi eravamo fuori, avevamo perso il seggio”.
DA LIBERI E UGUALI raccontano come i rappresentanti di lista, presenti durante il conteggio, si fossero allontanati nella fase finale delle operazioni, avvisati dal segretario e dal presidente di seggio che, a quel punto, la compilazione del verbale fosse solo una formalità.
“Lì è successo qualcosa – denuncia De Petris – e sono cambiati i numeri senza che nessuno ci dicesse nulla. Nessuno ci ha dato spiegazioni, nessuno ci ha detto che c’era stato un errore nel riconteggio”. A sostegno delle proprie proteste, LeU esibisce una foto del verbale delle operazioni dell'ufficio elettorale regionale, quello che ancora dava ragione – e assegnava un seggio in più – al partito di Pietro Grasso. In quel verbale, si legge che Forza Italia, rispetto al primo conteggio - quello eseguito dagli scrutatori la notte del 4 marzo - , ha perso 2.517 voti e Fratelli d'Italia 885, mentre la Lega ne ha guadagnati 1.798 e Noi con l'Italia 1460. In questa fase, Liberi e Uguali (che dal conteggio del 4 marzo era rimasta per un pugno di voti sotto la soglia necessaria a guadagnarsi un seggio), si era aggiudicata 47 schede contestate. Abba- stanza, sostiene il partito, per far scattare Giuseppe De Cristofaro in Parlamento con un totale di 68.919 voti e un margine di una cinquantina di schede sugli avversari del centrodestra. “È una situazione molto grave – dice ancora De Petris – in anni di esperienza non ho mai visto u- na cosa del genere”. E se durante le operazioni ai seggi è più semplice contestare le schede o evidenziare vizi formali, oggi la proclamazione dei neo parlamentari renderà molto più complicato ogni eventuale ricorso.
“IO ORMAI sono piuttosto esperta - racconta De Petris - e da quel seggio mi avrebbero dovuto portare via a forza. Però riconosco che non c’era alcun motivo per preoccuparsi”. Ogni richiesta di spiegazioni, secondo Liberi e Uguali, è caduta nel vuoto. Verbali blindati e bocche chiuse. Eligendo, il portale del Ministero dell’Interno dedicato alle elezioni, oggi assegna nella circoscrizione incriminata tre seggi al Movimento 5 Stelle – oltre ai quattro ottenuti nei collegi uninominali - , due a Forza Italia, uno a Fratelli d’Italia e uno al Partito democratico. Dati aggiornati allo scorso 7 marzo e che non tengono conto né del primo riconteggio – quello che secondo LeU avrebbe fatto guadagnare il posto a De Cristofaro – nè del verbale finale, che ha ristabilito la spartizione di seggi originale.
Svanita la speranza De Cristofaro, la pattuglia di Liberi e uguali al Senato rimane ferma a quattro parlamentari: Pietro Grasso (eletto in Sicilia), Vasco Errani (Emilia Romagna), Francesco Laforgia (Lombardia) e Loredana De Petris (Lazio).
La stessa De Petris ora vuole vederci chiaro: “Trovo incredibile quello che è successo. Se cambiano dei numeri, devono cambiare davanti ai rappresentanti di lista. Non so cosa sia successo tra la fine del conteggio delle schede contestate e la chiusura del verbale, ma so soltanto che fino a che c’erano i nostri rappresentanti noi avevamo un seggio in più”.
Lì è successo qualcosa, sono cambiati i numeri senza che nessuno ci dicesse nulla, ci desse spiegazioni, o ci dicesse che c'era stato un errore
LOREDANA DE PETRIS