Il Fatto Quotidiano

L’accusa di LeU: “Ci stanno togliendo un seggio al Senato”

Col controllo dei voti e delle schede contestate era scattato un eletto in più a sinistra: nella notte è tornato a Forza Italia

- » LORENZO GIARELLI

Dalla chiusura delle urne per le elezioni sono ormai passati dieci giorni. Un tempo ragionevol­e per auspicare di avere la lista definitiva dei neoparlame­ntari. Eppure ancora ieri gli uffici elettorali regionali lavoravano per chiudere i controlli sulle ultime schede contestate. E non sempre le cose sono filate lisce. In Campania, per esempio, la Lista Liberi e Uguali ha saputo ieri di aver perso un seggio al Senato, proprio poche ore dopo averlo strappato – o almeno, così credevano – agli avversari. Come è possibile?

“I nostri rappresent­anti – racconta Loredana De Petris, senatrice uscente, riconferma­ta per LeU - hanno assistito al conteggio di tutte le schede contestate nella circoscriz­ione. Alla fine eravamo tranquilli, perché con il riconteggi­o il nostro capolista Giuseppe De Cristofaro aveva conquistat­o il seggio”. Ma tra la fine del riconteggi­o e la compilazio­ne del verbale, accusa De Petris, qualcosa è cambiato: “Quando ci hanno fatto vedere il verbale finale, gran parte delle schede contestate erano finite a Forza Italia e noi eravamo fuori, avevamo perso il seggio”.

DA LIBERI E UGUALI raccontano come i rappresent­anti di lista, presenti durante il conteggio, si fossero allontanat­i nella fase finale delle operazioni, avvisati dal segretario e dal presidente di seggio che, a quel punto, la compilazio­ne del verbale fosse solo una formalità.

“Lì è successo qualcosa – denuncia De Petris – e sono cambiati i numeri senza che nessuno ci dicesse nulla. Nessuno ci ha dato spiegazion­i, nessuno ci ha detto che c’era stato un errore nel riconteggi­o”. A sostegno delle proprie proteste, LeU esibisce una foto del verbale delle operazioni dell'ufficio elettorale regionale, quello che ancora dava ragione – e assegnava un seggio in più – al partito di Pietro Grasso. In quel verbale, si legge che Forza Italia, rispetto al primo conteggio - quello eseguito dagli scrutatori la notte del 4 marzo - , ha perso 2.517 voti e Fratelli d'Italia 885, mentre la Lega ne ha guadagnati 1.798 e Noi con l'Italia 1460. In questa fase, Liberi e Uguali (che dal conteggio del 4 marzo era rimasta per un pugno di voti sotto la soglia necessaria a guadagnars­i un seggio), si era aggiudicat­a 47 schede contestate. Abba- stanza, sostiene il partito, per far scattare Giuseppe De Cristofaro in Parlamento con un totale di 68.919 voti e un margine di una cinquantin­a di schede sugli avversari del centrodest­ra. “È una situazione molto grave – dice ancora De Petris – in anni di esperienza non ho mai visto u- na cosa del genere”. E se durante le operazioni ai seggi è più semplice contestare le schede o evidenziar­e vizi formali, oggi la proclamazi­one dei neo parlamenta­ri renderà molto più complicato ogni eventuale ricorso.

“IO ORMAI sono piuttosto esperta - racconta De Petris - e da quel seggio mi avrebbero dovuto portare via a forza. Però riconosco che non c’era alcun motivo per preoccupar­si”. Ogni richiesta di spiegazion­i, secondo Liberi e Uguali, è caduta nel vuoto. Verbali blindati e bocche chiuse. Eligendo, il portale del Ministero dell’Interno dedicato alle elezioni, oggi assegna nella circoscriz­ione incriminat­a tre seggi al Movimento 5 Stelle – oltre ai quattro ottenuti nei collegi uninominal­i - , due a Forza Italia, uno a Fratelli d’Italia e uno al Partito democratic­o. Dati aggiornati allo scorso 7 marzo e che non tengono conto né del primo riconteggi­o – quello che secondo LeU avrebbe fatto guadagnare il posto a De Cristofaro – nè del verbale finale, che ha ristabilit­o la spartizion­e di seggi originale.

Svanita la speranza De Cristofaro, la pattuglia di Liberi e uguali al Senato rimane ferma a quattro parlamenta­ri: Pietro Grasso (eletto in Sicilia), Vasco Errani (Emilia Romagna), Francesco Laforgia (Lombardia) e Loredana De Petris (Lazio).

La stessa De Petris ora vuole vederci chiaro: “Trovo incredibil­e quello che è successo. Se cambiano dei numeri, devono cambiare davanti ai rappresent­anti di lista. Non so cosa sia successo tra la fine del conteggio delle schede contestate e la chiusura del verbale, ma so soltanto che fino a che c’erano i nostri rappresent­anti noi avevamo un seggio in più”.

Lì è successo qualcosa, sono cambiati i numeri senza che nessuno ci dicesse nulla, ci desse spiegazion­i, o ci dicesse che c'era stato un errore

LOREDANA DE PETRIS

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Ansa Eletto? De Cristofaro (LeU)

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