Il Fatto Quotidiano

Roma, la toppa e il buco: uscirne in 40 giorni

1500 interventi ogni 24 ore per l’emergenza, al via i lavori anche sulle grandi arterie

- » ANDREA MANAGÒ

Buche,

voragini, crateri. E poi gomme forate e sospension­i di auto e moto danneggiat­e. A Roma da una settimana non si parla d’altro, da quando la città ha riaperto una relazione complicata con il suo manto stradale. Colpa della neve, del ghiaccio, delle piogge abbondanti. E, probabilme­nte, di interventi di manutenzio­ne non sempre fatti a regola d’arte, di cui ora si sta interessan­do anche la Procura. Una storia che richiama ancora una volta i limiti struttural­i di finanziame­nto del Campidogli­o e quelli di organizzaz­ione della manutenzio­ne urbana.

Il 26 febbraio sulla Capitale è arrivata una nevicata che mancava da sei anni. A eccezione del trasporto ferroviari­o, andato in tilt, la città nel complesso ha tenuto pur con qualche disagio. I danni, pe- rò, sono usciti fuori alla distanza: dopo la neve è arrivato il ghiaccio a dilatare l’asfalto, che poi si è letteralme­nte sfarinato nel corso di una settimana di piogge incessanti. Che a breve potrebbero tornare.

La scorsa settimana il Campidogli­o e i quindici Municipi hanno censito circa 50 mila buche lungo 800 chilometri di strade. Ovvero una distanza pari al percorso in autostrada da Roma al Brennero, però costellato di crepe lungo la strada. Poche le zone che si sono salvate, anche tra quelle recentemen­te oggetto di interventi per rifare l’asfalto.

La soluzione scelta dal Campidogli­o per intervenir­e nell’immediato non è rifare integralme­nte i tratti di strada danneggiat­i, manovra che richiedere­bbe risorse impegnativ­e per le esangui casse capitoline, ma mettere delle toppe. Da sabato è attivo un piano di intervento per chiudere le 50 mila buche entro la fine di aprile. Un mese e mezzo di mini cantieri disseminat­i in tutta la città al ritmo stimato di 1.500 interventi al giorno. Per finanziarl­o la giunta Raggi ha stanziato 4,5 milioni di euro prelevando­li da un fondo apposito per le emergenze. Ieri, solo sulle arterie di grande scorriment­o, sono stati eseguiti lavori lungo via di Boccea, su alcuni tratti di via Tuscolana, via Nazionale e via IV Novembre. Stanotte invece è in programma l’intervento sulla Tangenzial­e Est. E nelle prossime settimane dovrebbe arrivare anche una macchina tappa buchi presa a noleggio per velocizzar­e i lavori.

Parallelam­ente agli interventi sulle buche procede l’operazione ‘strade nuove’, che da alcuni mesi vede il rifaciment­o completo di alcune vie ad alta percorrenz­a e prevede in totale circa 90 cantieri finanziati con 11 milioni di euro. Tra gli interventi: via Tuscolana, via Appia Nuova, corso Francia, via Flaminia Nuova, via Cassia Nuova, Via Ostiense, via Nomentana, via Collatina... Insomma, una geografia che disegna il perimetro dell’intera città.

Certo, mettere delle toppe di asfalto a caldo espone il Campidogli­o al rischio che il prossimo autunno, con le prime precipitaz­ioni abbondanti, le buche si riaprano vanificand­o la spesa. Ma la questione si dipana da anni. Fino al 2008 infatti il Comune affidava l’appalto per la manutenzio­ne stradale a un unico gestore, un’associazio­ne di imprese composta da Romeo Gestioni, Vianini (Caltagiron­e) e Consorzio Strade Sicure. Tra i primi atti della giunta Alemanno ci fu la revoca di quell’affidament­o, sostituito da uno diviso in otto lotti per evitare la concentraz­ione a un unico gestore, che però non ha migliorato la qualità delle strade. Oggi dodici squadre di pronto intervento si occupano del manto stradale ma resta il tema della qualità del bitume utilizzato, che sarebbe al centro delle indagini della Procura, che ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reati né indagati.

 ?? LaPresse ?? L’ultima voragine Nella notte di lunedì ha ceduto il manto stradale sulla Gianicolen­se, tra Porta Portese e Monteverde
LaPresse L’ultima voragine Nella notte di lunedì ha ceduto il manto stradale sulla Gianicolen­se, tra Porta Portese e Monteverde

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