Roma, la toppa e il buco: uscirne in 40 giorni
1500 interventi ogni 24 ore per l’emergenza, al via i lavori anche sulle grandi arterie
Buche,
voragini, crateri. E poi gomme forate e sospensioni di auto e moto danneggiate. A Roma da una settimana non si parla d’altro, da quando la città ha riaperto una relazione complicata con il suo manto stradale. Colpa della neve, del ghiaccio, delle piogge abbondanti. E, probabilmente, di interventi di manutenzione non sempre fatti a regola d’arte, di cui ora si sta interessando anche la Procura. Una storia che richiama ancora una volta i limiti strutturali di finanziamento del Campidoglio e quelli di organizzazione della manutenzione urbana.
Il 26 febbraio sulla Capitale è arrivata una nevicata che mancava da sei anni. A eccezione del trasporto ferroviario, andato in tilt, la città nel complesso ha tenuto pur con qualche disagio. I danni, pe- rò, sono usciti fuori alla distanza: dopo la neve è arrivato il ghiaccio a dilatare l’asfalto, che poi si è letteralmente sfarinato nel corso di una settimana di piogge incessanti. Che a breve potrebbero tornare.
La scorsa settimana il Campidoglio e i quindici Municipi hanno censito circa 50 mila buche lungo 800 chilometri di strade. Ovvero una distanza pari al percorso in autostrada da Roma al Brennero, però costellato di crepe lungo la strada. Poche le zone che si sono salvate, anche tra quelle recentemente oggetto di interventi per rifare l’asfalto.
La soluzione scelta dal Campidoglio per intervenire nell’immediato non è rifare integralmente i tratti di strada danneggiati, manovra che richiederebbe risorse impegnative per le esangui casse capitoline, ma mettere delle toppe. Da sabato è attivo un piano di intervento per chiudere le 50 mila buche entro la fine di aprile. Un mese e mezzo di mini cantieri disseminati in tutta la città al ritmo stimato di 1.500 interventi al giorno. Per finanziarlo la giunta Raggi ha stanziato 4,5 milioni di euro prelevandoli da un fondo apposito per le emergenze. Ieri, solo sulle arterie di grande scorrimento, sono stati eseguiti lavori lungo via di Boccea, su alcuni tratti di via Tuscolana, via Nazionale e via IV Novembre. Stanotte invece è in programma l’intervento sulla Tangenziale Est. E nelle prossime settimane dovrebbe arrivare anche una macchina tappa buchi presa a noleggio per velocizzare i lavori.
Parallelamente agli interventi sulle buche procede l’operazione ‘strade nuove’, che da alcuni mesi vede il rifacimento completo di alcune vie ad alta percorrenza e prevede in totale circa 90 cantieri finanziati con 11 milioni di euro. Tra gli interventi: via Tuscolana, via Appia Nuova, corso Francia, via Flaminia Nuova, via Cassia Nuova, Via Ostiense, via Nomentana, via Collatina... Insomma, una geografia che disegna il perimetro dell’intera città.
Certo, mettere delle toppe di asfalto a caldo espone il Campidoglio al rischio che il prossimo autunno, con le prime precipitazioni abbondanti, le buche si riaprano vanificando la spesa. Ma la questione si dipana da anni. Fino al 2008 infatti il Comune affidava l’appalto per la manutenzione stradale a un unico gestore, un’associazione di imprese composta da Romeo Gestioni, Vianini (Caltagirone) e Consorzio Strade Sicure. Tra i primi atti della giunta Alemanno ci fu la revoca di quell’affidamento, sostituito da uno diviso in otto lotti per evitare la concentrazione a un unico gestore, che però non ha migliorato la qualità delle strade. Oggi dodici squadre di pronto intervento si occupano del manto stradale ma resta il tema della qualità del bitume utilizzato, che sarebbe al centro delle indagini della Procura, che ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reati né indagati.