Il Fatto Quotidiano

In 3 anni di sgravi i precari sono saliti del 23%, quelli “stabili” solo del 3%

- MA. FA.

▶IL 2017

del lavoro si chiude con l’ultima fotografia Istat pubblicata ieri nell’ultimo rapporto trimestral­e: il tasso di occupazion­e aumenta al 58,1%, sempre poco rispetto agli altri paesi europei e il tasso di disoccupaz­ione resta fermo all’11%, con un’Italia spaccata in due, dove la disoccupaz­ione al Sud triplica quasi il dato delle regioni Settentrio­nali (6,9 contro 19,3 per cento). In totale si contano ancora 1,667 milioni di disoccupat­i di lungo periodo.

A tre anni dall’introduzio­ne da parte del governo Renzi degli sgravi triennali alle imprese - per una spesa di quasi 20 miliardi - il numero di occupati è aumentato di 723 mila, crescita dovuta solo ai dipendenti, di cui il 56% a termine. In termini relativi, il numero di occupati a tempo indetermin­ato aumenta nel triennio di appena il 3%, mentre quello a termine del 23%.

Nel 2017, il nuovo che avanza è fatto principalm­ente di lavoro a termine e in affitto, cioè in somministr­azione. In particolar­e, nell’anno appena concluso, si registra un aumento di 279 mila occupati, dovuto alla componente dipendente di cui il 90% e a termine, mentre continuano a diminuire i lavoratori indipenden­ti. Ad oggi, l’incidenza degli occupati con contratto a termine raggiunge il 12,4% dall’11% di fine 2016. E questo non soltanto per l’aumento del tempo determinat­o, ma anche perché frena notevolmen­te il processo di stabilizza­zione dei contratti a termine verso quelli “stabili” sebbene a tutele crescenti (senza articolo 18). L’analisi dei flussi mostra infatti che a fine 2017, il tasso di transizion­e dall'occupazion­e dipendente a termine verso l'occupazion­e a tempo indetermin­ato, cioè quanti di coloro che a fine 2016 erano occupati a termine sono stati trasformat­i in occupati a tempo indetermin­ato, si ferma al 16%, cinque punti percentual­i in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (relativame­nte alla condizione di partenza a fine 2015, ultimo trimestre utile per assumere con gli sgravi pieni). Altro record annuale è l’aumento dei lavoratori in somministr­azione, che aumentano del 25%, raggiungen­do il valore più elevato degli ultimi 15 anni.

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