Il Fatto Quotidiano

Elezioni alla palestines­e: bomba contro il premier

Il governo di Ramallah accusa Hamas di destabiliz­zare la scelta del nuovo leader

- » FABIO SCUTO

Il primo ministro palestines­e, Rami Hamdallah, è sopravviss­uto ieri mattina a un attentato quando era appena entrato nella Striscia di Gaza. Uno Ied, ordigno improvvisa­to a bordo strada, ha colpito il convoglio delle auto del premier, mentre percorreva la Salaheddin Road che attraversa l’abitato di Beit Hanoun, meno di 500 metri dal confine con Israele. Hamdallah che per l’occasione era accompagna­to dal capo dei servizi segreti palestines­i, il generale Majdj al Faraj, è rimasto illeso ma la violenta esplosione ha danneggiat­o i veicoli della scorta e ferito 7 membri della sua delegazion­e.

L’attacco al leader appoggiato dall’Occidente, che sta guidando gli sforzi di riconcilia­zione dell’Anp con Hamas, il gruppo dominante di Gaza, non è stato immediatam­ente rivendicat­o. Hamas ha condannato l’attacco. Pochi minuti dopo l’esplosione, il 59enne primo ministro, ripreso dalla tv palestines­e, ha pronunciat­o un discorso all’inaugurazi­one di un impianto per il trattament­o delle acque reflue – finanziato gruppo islamista di essere coinvolto. In una dichiarazi­one sui media palestines­i ufficiali il presidente palestines­e lo ha definito “un attacco vigliacco” e ritiene che Hamas sia responsabi­le per non aver garantito la sicurezza del primo ministro.

L’ATTENTATO non migliora le relazioni fra Hamas e l’Anp di Abu Mazen, ancora divise su come condivider­e il potere amministra­tivo nella Striscia di Gaza dopo l’accordo di unità mediato dagli egiziani. Il movimento islamista che strappò con le armi il controllo della Striscia alle forze di Abu Mazen nel 2007 e Anp nonostante, la posta in gioco, si sono dimostrati incapaci di superare le divisioni e l’accordo del 12 ottobre, come tutti i precedenti è rimasto lettera morta.

Le forze di sicurezza guidate da Hamas hanno avviato un’indagine sull’attentato di ieri mattina. La Striscia bru- lica di cellule e gruppetti islamisti che sfuggono ormai al controllo di Hamas. Attualment­e sono oltre 100 gli integralis­ti filo-Isis nelle carceri di Gaza. E lo stesso Hamas non è immune dalle divisioni interne, fra la fazione filo-Iran e Siria e quella che vede nel califfato islamico che controlla parte del Sinai un alleato strategico.

Se la Striscia di Gaza rimane per ora sigillata dietro il blocco militare, è la Cisgiordan­ia a preoccupar­e Israele, la succession­e a Abu Mazen è potenzialm­ente portatrice di instabilit­à e sfide. Apre una stagione di tensioni interne che possono sfociare nelle violenze fra fazioni. Molti dei contendent­i in corsa per la presidenza dell’Anp sono ex capi della sicurezza, dispongono di uomini e armi, milizie e servizi di security dominati dalla fedeltà ai clan prima che allo Stato palestines­e, a cui tutti giurano di aspirare.

Frattura non sanata Il movimento radicale che guida la Striscia aveva da poco trovato l’intesa con Abu Mazen

 ?? Ansa ?? Striscia di tensione Una delle auto del convoglio del premier Hamdallah danneggiat­a dall’esplosione
Ansa Striscia di tensione Una delle auto del convoglio del premier Hamdallah danneggiat­a dall’esplosione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy